Come ho scritto nella mia rubrica sul sito thepowderoom, io vivo da 25 anni a Milano, e quindi sono sicuramente influenzata dal gusto e dallo stile di questa città, in cui le signore hanno nei confronti del trucco – come verso tutto ciò che riguarda il look – un atteggiamento piuttosto minimal. Crema colorata, una passata di terra (già di fronte al blush stortano il naso…), matita nera/marrone + mascara sugli occhi, e sulle labbra al massimo una passata di burrocacao, se non quasi mai nulla. Un po’ come per lo smalto (l’ho notato anche l’altro giorno dall’estetista: tre clienti su quattro hanno scelto il colore nude o lattiginoso per le unghie), per tutta una generazione di donne milanesi il rossetto rappresenta qualcosa di “eccezionale”, da mettere non dico solo nelle occasioni speciali ma comunque un optional, quel quid in più da aggiungere se proprio se ne ha il tempo o la voglia.
Fino a qualche anno fa, devo ammettere che anche io ero così.
Mentre non sarei mai andata nemmeno all’edicola senza il mascara e il fondotinta, mettevo il rossetto solo per uscire la sera oppure se dovevo fare un’intervista, e tra l’altro raramente sceglievo un colore che andava oltre il nude o il rosa pesca. A pensarci adesso, giuro che mi faccio tristezza da sola. Perché se c’è una cosa che ho scoperto può davvero risollevarti la faccia (e di conseguenza il morale), beh quello è il rossetto. A maggior ragione quando i compleanni cominciano a diventare qualcosa da non sbandierare troppo in giro…
Voglio dire che, a un certo punto della vita, conviene sempre semplificare, o alleggerire, il make-up degli occhi – zona che tende a segnarsi più della bocca – a vantaggio di quello delle labbra. Tanto più che con il tempo queste tendono ad assottigliarsi e il contorno perde definizione, per cui mettere il rossetto diventa essenziale per mascherare anche questi problemi, oltre che per l’ovvio vantaggio di ravvivare la pelle e il colorito. Già, perché non c’è come la giusta tonalità di lipstick per dare subito luce anche agli occhi e all’incarnato, proiettando una ventata di freschezza su tutto il viso.
Invecchiare poi non vuol dire soltanto vedersi la faccia meno tonica o più segnata dalle rughe. Quello che percepisco io, a volte, è un appannamento dei tratti, una specie di ingrigimento delle espressioni del volto che possono farci sembrare non solo più stanche, ma perfino più trascurate. Uscire indossando un rossetto invece ci fa apparire subito meno sciatte, perfino quando non abbiamo tempo di andare dal parrucchiere e la ricrescita ha ormai superato il centimetro.
Per darvi un’idea, guardate Linda Rodin, fashion editor e imprenditrice americana, sempre ultrachic con la sua croma argentea e l’immacabile lipstick anche a 68 anni suonati.
Se però non avete dimestichezza con i colori, o non volete andare in profumeria con l’aria sperduta della debuttante finendo nelle grinfie di qualche commessa sempre eccessivamente truccata come sono spesso le commesse delle profumerie, sappiate che il kit essenziale di lipstick che vi servono è composto da tre rossetti: uno rosso, uno rosato e uno nude. Con queste tre tonalità nel beauty case sarete certe di poter sempre far fronte a qualsiasi necessità, di occasione, di abbinamento o perfino di umore.
Un universo di finish e sfumature
Ovviamente, però, la scelta della sfumatura precisa di rosso-rosa-nude che fa per voi dipende da molti fattori. Innanzitutto, dal colore della vostra pelle. In generale, chi è chiara sta bene con i toni freddi, mentre chi ha la carnagione olivastra o con un sottotono giallo, sta bene con quelli più caldi. Questo vuol dire che nella scelta del rosso più azzeccato, le prime si dirigeranno verso i rossi che contengono delle tracce di blu, come verso i rosa freddi, dal confetto al fuxia, mentre le seconde staranno meglio con i rossi più caldi fino alle sfumature dell’orange o del mattone, mentre nella scelta del nude dovranno prediligere nuance tendenti al corallo o comunque con una base calda. Per darvi un’idea, date un’occhiata alle immagini qui sotto, in cui sono selezionate alcune sfumature di una e dell’altra famiglia cromatica.
1. Matita a pennarello (passateci sempre sopra un burrocacao dopo averla messa!) color Mai Tai della collezione Pout Pen della Pur Summer (euro 16,95). 2. Il color Live Large dei Marvelous Moxie di Bareminerals (euro 20,45): copertura totale del colore e morbidezza assoluta. 3. Matte Liquid Lipstick di Chantecaille color Suzy (euro 40,95): sì costa un pochino, ma è infuso di peptidi antiage e stimola la produzione di collagene. 4. Unlimited Stylo color 10 Rosso Fragola di Kiko Milano, finish semi mat a lunga tenuta (euro 8,95). 5. Pure Color Envy Sculpting Lipstick, idratante e duraturo (ha una tenuta di 6 ore), scolpisce le labbra con i suoi pigmenti multisfaccettati. Questo è il color Dominant (euro 26,50).
1. Unlimited Stylo color 15 Rosso Geranio di Kiko Milano, finish semi mat a lunga tenuta (euro 8,95). 2. Matte Liquid Lip Color della collezione GenNude di Bare Minerals: questo è il color Kissy Face, che è un bel corallo chiaro (euro 20,45). 3. Rouge Edition Souffle de Velvet di Bourjois, color Coquelic’oh! (euro 8,95). 4. Pure Color Envy Sculpting Lipstick, idratante e duraturo (ha una tenuta di 6 ore), scolpisce le labbra con i suoi pigmenti multisfaccettati. Questo è il color Potent (euro 18,50). 5. Perfect Rouge color Fleur di Shiseido, contiene un complesso idratante (euro 26,95).
Ma oltre al colore, un altro elemento da tenere in considerazione, è il finish del rossetto. In generale, meglio evitare quelli troppo opachi e puntare su texture cremose e nutrienti. Innanzitutto perché i colori mat tendono a segnare di più le rughettine e ad appiattire le labbra, ma anche perché spesso i rossetti più “ricchi” contengono sostanze che rimpolpano o aiutano le labbra ad apparire più morbide e meno “tirate”. Io, per esempio, amo molto quelli della linea Color Envy di Estée Lauder e i Veiled Rouge di Shiseido, che non hanno una durata estrema ma la resa colore e la morbidezza sono eccezionali. Se comunque non potete proprio rinunciare al mat, sceglietelo in un colore deciso e fate in modo che, dei tre lisptick di cui dicevo poco fa, quello mat sia il rosso e non quello rosato o nude, che tendono ad apparire più finti quando la bocca non è turgida come quella di una ventenne.
Serve anche la matita?
Non è un obbligo usarla, specie con i rossetti molto pigmentati o con i nuovi liquid lipstick, che sono molto scriventi, tuttavia è in grado di migliorare ancora di più la situazione. Come dicevo prima, con gli anni i contorni delle labbra tendono a diventare meno definiti e delinearli significa ridare pienezza e volume alle labbra. Mi raccomando però: “delinearli” significa comunque riempire con il colore anche la parte della mucosa e non solo il bordo! Non state però a comprare una matita nuova da abbinare a ogni nuovo colore di rossetto che acquistate: se ne avete una di un rosa naturale (che va bene con tutti i nude e i rosa caldi) e una rosso classico (questa sì uguale al rouge), di base sarete sempre a posto.
Alcune considerazioni finali sul lipgloss
Di base, va benissimo, soprattutto se è della categoria “plumping”, ossia che rimpolpa le labbra e le rende più piene e più turgide. Per la cronaca: non aspettatevi miracoli. L’effetto è comunque temporaneo, e per quanto ve ne dicano o scrivano sulla confezione, non può assolutamente paragonarsi a quello di un filler. Personalmente tengo spesso a portata di mano (ne ho uno anche nel cruscotto della macchina) il Lip Maximizer Dior Addict di Christian Dior (euro 33,90), che ravviva pure il colore delle labbra naturali. Anche nei lucidalabbra però evitate i colori troppo pallidi (e lasciateli alle vostre figlie teen ager) o pastello e preferite qualcosa di comunque vivace e perfino color prugna o nelle tonalità berry, che con una texture così trasparente sottolinea la bocca senza incupirla, ma anzi rendendola brillante e polposa.
Vostra,
Illustrazioni di Natalia Resmini
Tratto da thepowderoom.it
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