ATTUALITA'

La Deneuve va controcorrente: “Io voglio essere importunata”

di  | 
L'attrice e altre cinque intellettuali francesi hanno firmato una lettera aperta nella quale auspicano che si distingua tra la violenza vera e propria e gli approcci sessuali, che per loro stessa natura devono essere un po' selvaggi. E chiedono al femminismo di non odiare tutti gli uomini

Sul tema delle molestie sessuali si leva anche la voce di Catherine Deneuve, che però, in un certo senso, va controcorrente rispetto all’ondata di indignazione suscitata in tutto il mondo dallo scandalo Weinstein. Perché l’attrice francese ha firmato insieme ad altre cinque donne (la critica d’arte e scrittrice Catherine Millet, la psicanalista Sarah Chiche, l’attrice Catherine Robbe-Grillet e le giornaliste Peggy Sastre e Abnousse Shalmani) una lettera aperta pubblicata dal quotidiano Le Monde il cui titolo è di per sé già eloquente: «Difendiamo la libertà di importunare, indispensabile alla libertà sessuale».

lettera a le mondeNel testo si sostiene che «lo stupro è un crimine, ma il corteggiamento insistente o maldestro non è un delitto, né la galanteria un’aggressione maschilista». La Deneuve e le  cinque cofirmatarie proseguono lamentando gli eccessi che si sono verificati dopo il caso Weinstein. «C’è stata – scrivono – una legittima e necessaria presa di coscienza delle violenze sessuali esercitate sulle donne, in particolare nell’ambito professionale, dove certi uomini abusano del loro potere. Ma la liberazione della parola diventa oggi il suo contrario: bisogna parlare come si deve, tacere quel che infastidisce, e le donne che si rifiutano di piegarsi a queste ingiunzioni sono giudicate traditrici, o complici». In particolare viene messa sotto accusa l’ondata di puritanesimo che – scrivono ancora le autrici della lettera – «usa gli argomenti della protezione delle donne e della loro emancipazione per meglio incatenarle a uno status di eterne vittime, di poverette dominate da demoni fallocrati, come ai bei tempi della caccia alle streghe». E la provocatoria conclusione è che il femminismo si è  trasformato in «odio degli uomini».

Ma, come si capisce fin dal titolo, l’obiettivo reale di questo circostanziato documento è quello di separare la violenza vera e propria dagli approcci sessuali, per quanto spinti o inopportuni, perché «la pulsione sessuale è per sua natura offensiva e selvaggia. Una donna può pretendere che il suo stipendio sia uguale a quello di un uomo, e non sentirsi traumatizzata per sempre perché qualcuno si è strusciato contro di lei in metrò».
Naturalmente una presa di posizione così inaspettata non poteva non provocare reazioni contrastanti. La prima a intervenire è stata l’ex ministra Ségolène Royal: «Peccato che la nostra grande Catherine Deneuve sottoscriva questo testo costernante. Tutti i pensieri di noi che abbiamo a cuore la libertà delle donne vanno alle vittime della violenza sessuale, schiacciate dalla paura di parlarne».
Il dibattito è aperto…

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.