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Le donne sono più intolleranti agli alimenti degli uomini?

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L'universo femminile è in genere più colpito dai piccoli e grandi problemi legati all'alimentazione, a cominciare dalle allergie. Ecco una piccola guida per individuarli e affrontarli senza farsi ingannare da test fantasiosi e pseudoscientifici

 

Il problema della crescita delle allergie e, in particolare, quello delle intolleranze alimentari, è sempre più attuale. Capita a tutte di sentire un’amica che ti dice di non poter mangiare quel determinato cibo e anche nei ristoranti ci sono regolarmente sul menù avvisi sugli eventuali allergeni presenti nei piatti. Secondo recenti ricerche, pare che le donne abbiano maggiori probabilità di soffrire allergie rispetto agli uomini.

Questa maggiore morbilità si verifica anche per l’intolleranza alimentare, ma molti ricercatori non sono ancora sicuri se si tratti di una reale maggiore prevalenza o se invece sia dovuta semplicemente al fatto che le donne sono più attente alla loro salute, per cui per loro queste diagnosi sono più frequenti.

Bisogna fare però attenzione a non confondere L’intolleranza alimentare con l’allergia alimentare perché mentre la prima è rappresentata alla difficoltà di digerire alcuni alimenti che innesca il sistema immunitario, la seconda non lo fa.
Gli alimenti più comunemente associati all’intolleranza alimentare includono i prodotti lattiero-caseari, i cereali e gli alimenti che causano produzione di gas intestinali, come i fagioli e il cavolo, i lieviti e le farine. In genere, i sintomi dell’intolleranza alimentare compaiono più tardi rispetto quelli dell’allergia, sono vari e possono includere orticaria, diarrea, gonfiore, emicrania, tosse, mal di stomaco. Quando la causa è invece un’allergia, anche piccole quantità provocano sintomi, come può avvenire con le noci, mentre nell’intolleranza alimentare, piccole quantità di cibo di solito non causano alcun effetto. L’insorgenza si verifica tipicamente diverse ore dopo l’ingestione del cibo «critico» (a volte anche dopo due giorni) e può persistere per diverse ore o giorni.  Alcune persone sono intolleranti a diversi gruppi di alimenti e questo rende più difficile per i medici determinarne la causa.

Ci possono essere molte cause di intolleranza alimentare, come carenze enzimatiche nell’individuo, presenza di tossine, presenza di additivi alimentari, intolleranza al lattosio (assai presente in molti cibi) e diagnosticare questa patologia non è sempre facile per questo ci si deve sempre rivolgere a specialisti affidabili. La tecnica che più comunemente viene applicata è quella di invitare i pazienti a tenere un diario su cui annotare i cibi che mangiano, quali sono i sintomi e quando sono comparsi. Questo permette allo specialista di identificare con maggior facilità quali alimenti stanno causando reazioni avverse per poter così definire le misure da intraprendere.

Non cadete nella trappola della diagnosi fai-da-te perché purtroppo, al giorno d’oggi, esistono molti test inaffidabili presenti sul mercato (spesso anche in farmacia) che millantano una efficacia diagnostica inesistente. Infatti, fatta eccezione per l’intolleranza al lattosio e la celiachia, non esistono test accurati, affidabili e convalidati scientificamente per identificare l’intolleranza alimentare relativa ad altri alimenti. Il miglior strumento diagnostico rimane quindi sempre una dieta a esclusione, nota anche come dieta di eliminazione. In questa dieta, il cibo sospetto viene rimosso per un periodo determinato che di solito va dalle due settimane ai due mesi. Se durante questo periodo le reazioni avverse si risolvono, diventa più probabile che il colpevole sia stato trovato e questo viene ulteriormente confermato se una volta reintrodotto i sintomi ricompaiono. Quindi ricordatevi: la complessità della diagnosi ci suggerisce, sempre e comunque, di rivolgerci senza esitare a uno specialista qualificato e non a test fantasiosi e antiscientifici.

 

Dr. Renato Ariano
primario di Medicina interna e specialista in Allergologia e Pneumologia, con al suo attivo oltre 200 articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali
http://www.pollinieallergia.net/bollettino-pollini-esteso.php

 

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1 Commento

  1. Maurizio

    15 Giugno 2017 at 4:59 pm

    Vero condivido perfettamente
    Grazie per un messaggio opportuno in questo mondo di disinformazione. Intolleranze e allergie vanno studiate in modo corretto da specialisti esperti.
    Il “fai da te” per problemi di salute causa più problemi che risoluzioni

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