RIFLESSI DI CINEMA

Il Poirot di Branagh arriva a Venezia

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E' nella città lagunare che si svolge il terzo film in cui l'attore inglese interpreta il celebre Poirot creato da Agatha Cristie che si conferma essere una carta vincente

Assassinio a Venezia

Regia di Kenneth Branagh
con  Kenneth Branagh, Kyle Allen, Camille Cottin, Jamie Dornan, Tina Fey, Jude Hill, Ali Khan, Emma Laird, Kelly Reilly, Riccardo Scamarcio, Michelle Yeoh

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L’obiettivo è quello di un cinema di intrattenimento che si propone di far passare allo spettatore un paio d’ore piacevoli, in un contesto consolidato, supportato da una squadra impeccabile, composta dai migliori nel campo. A cominciare dal romanzo portato sullo schermo, Poirot e la strage degli innocenti (Hallowe’en Party) della regina del giallo Agatha Chistie. Alla regia e nei panni di Poirot, Kenneth Branagh che già si era cimentato negli ariosi e godibili Assassinio sull’Orient Express e Assassinio sul Nilo.

Infine, ciliegina sulla torta, la location, Venezia, dove è impossibile filmare paesaggi scadenti. Film di mestiere, film di professionisti che funziona anche perché sono state apportate alcune ardite modifiche alla trama che traghettano il giallo rigoroso e a volte un po’ ingessato della scrittrice inglese nei territori dell’horror, o meglio del sovrannaturale, più vicine ai gusto degli spettori di oggi. In certe sequenze il film di Branagh ripropone atmosfere disturbanti che ricordano lo splendido A Venezia un dicembre rosa shocking.

 © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Ma veniamo alla storia. Siamo nella città lagunare nel pieno dei giorni di Halloween, Poirot è in pensione, non ne vuole più sapere di indagini e omicidi, spalleggiato da un maggiordomo/ guardia del corpo (Riccardo Scamarcio a suo agio in un cast internazionale) che tiene alla larga gli scocciatori. Le giornate potrebbero trascorrere in un rilassante ozio, ma una donna, una scrittrice che aveva conosciuto anni prima, riesce a risvegliare l’anima del detective, invitandolo a una festa di Halloween.

© 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

E ben presto il film si tinge di atmosfere gotiche, con personaggi mascherati e un antico palazzo su cui grava una maledizione: lì anni prima alcuni bambini sono stati perseguitati da medici e infermiere e i loro fantasmi pare si facciano vivi spesso. Tanto per dire, la giovane figlia della proprietaria si è uccisa buttandosi nel canale tempo prima, forse perché esaurita, forse perché terrorizzata dalle inquietanti presenze del palazzo.

© 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Dopo un inizio all’aperto in una Venezia sempre magnifica e filmata con l’uso abbondante dei droni, il film diventa claustrofobico, chiudendosi in una vicenda in stile Dieci piccoli indiani. Gli ospiti della festa, tutti con più di uno scheletro nell’armadio, si confrontano, si provocano, litigano e ci scappa il morto. Il primo di una serie che non si interrompe. Poirot, e Kenneth Branagh aderisce in toto al personaggio, cerca di mantenere i nervi saldi, si rifiuta di credere alle visioni e di smascherare una seduta spiritica organizzata dalla proprietaria. Ma c’è qualcosa che non va, perché le sue allucinazioni continuano e sono sempre più angoscianti.

 © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

L’intreccio come si conviene si complica all’inverosimile, fin troppo, sfiorando la farraginosità, ma sul filo del rasoio si mantiene credibile, anche se restano un mistero i percorsi delle famose celluline grigie di Poirot che lo portano alla soluzione dell’enigma. Buona visione dunque e buon divertimento, e tutti pronti per il prossimo episodio, perché Poirot-Branagh è un connubio che non si arresterà: è una carta vincente.

 

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