STILE DI VITA

Altro che toy boy: è molto più stimolante il maschio over 50

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Chi l'ha detto che in un rapporto di coppia la freschezza della gioventù sia meglio dell'esperienza di un'età più matura? Avere un compagno coi capelli grigi e le rughe, ma ancora pieno di vita, può rivelarsi di grande stimolo

 

Stavolta parliamo di noi. Noi nel senso dei vostri uomini, categoria anagrafica alla quale sono orgoglioso di appartenere. Già, perché se non siete felicemente o infelicemente single e se non vi siete accaparrate – beate voi, direbbe qualcuna – un imberbe toy boy, probabilmente, gentili signore sui 50 o giù di lì, vi ritrovate come partner nella vita di coppia un amante, un compagno, un fidanzato o un marito (qualifiche citate in rigoroso ordine alfabetico) che il traguardo del mezzo secolo lo ha già tagliato, da più o meno anni. E, benché si sia notato da parte vostra un notevole entusiasmo tutte le volte che abbiamo pubblicato servizi e soprattutto immagini di aitanti giovanotti che potrebbero di fatto essere vostri figli (anche se quello che avete manifestato non sembrava esattamente amore materno), in fondo pure noi fifty e anche sixty possiamo vantare ottime credenziali per meritare, o per continuare a meritare, il vostro garbato interesse.
Del resto, a proposito di servizi pubblicati da Signoresidiventa, non sarà sfuggito a nessuna di voi il numero considerevole di “mi piace” assegnati alla galleria fotografica di modelli ultracinquantenni dalle grigie chiome che potete vedere qui, le cui evidenti, perfino ostentate, rughe sul volto evidentemente non vi sono risultate indifferenti. Certo, noi, pur non troppo distanti per età da quei fustacchioni brizzolati, non siamo fighi come loro. Perché magari, rispetto al tempo che fu, abbiamo guadagnato qualche chilo sul giro vita e abbiamo perso qualche capello sulla testa, e così può capitare che, quando si tratta di coricarvi al nostro fianco, mentre sfrenate fantasie sessuali vi fanno immaginare un focoso ballerino cubano, noi, a vederci così, da vicino vicino, assomigliano piuttosto al tipo di quello spot televisivo che ogni notte si alza a ripetizione dal letto svegliando tutte le volta la moglie perché ha sentito dei rumori, e perché aveva sete, e perché temeva di aver dimenticato la tivù accesa, ma in realtà solo perché ignorava l’esistenza del Prostamol. Che lei, ovviamente, gli procura al più presto, un po’ perché lo ama come quando era un ragazzo, un po’ perché avrò anch’io il diritto di dormire dopo essermi sbattuta tutto il giorno, accidenti a te e allo sciacquone del water.
Ma, in fondo, ammettetelo, neanche voi siete tutte Demi Moore o Madonna, attrezzate, rivedute e correte per attirare come mosche mandrie di ragazzotti testosteronici, dotati di spalle larghe, bocca ben disegnata, sguardo beffardo, e sprovvisti di conto in banca, particolare per loro non insignificante, perché farsi una diva di Hollywood è eccitante, ma anche il portafoglio vuole la sua parte.
E allora, se così stanno le cose, perché non rivalutare  l’erba verde, magari non più così rigogliosa come nella piena stagione, ma pur sempre dignitosa, del vostro giardino? Per dirla come i commercianti di automobili, perché non puntare sull’usato sicuro, spesso più conveniente del nuovo incerto? In fondo, siamo sì quelli che portano in cortile la spazzatura, hanno cambiato i pannolini ai vostri bambini, vi accompagnano – fingendo perfino di essere partecipi – in giro per shopping, discutono con voi di vacanze da prenotare e di bollette da pagare e al supermercato spingono il carrello sotto braccio a voi. Tutte attività – più molte altre ancora – quotidiane e apparentemente insignificanti, piccoli passi per l’umanità, ma grandi balzi per il singolo uomo, che basterebbero, a mio modesto parere, a meritare la vostra considerazione, al netto di tutto quello che voi – amanti, compagne, fidanzate e mogli, citate sempre in ordine alfabetico – fate per noi eterni bambinoni bisognosi di assistenza femminile. Ma sarebbe bello e costruttivo se provaste a guardarci anche con occhi diversi perfino quando non facciamo niente per meritarcelo. Perché, scrutando nella profondità dei nostri sguardi, riuscireste sicuramente, conoscendoci così bene, a capire che cosa ci passa per la testa, che non è solo il dubbio se prima o poi la Juve ce la farà a vincere la Champions League o se prima o poi l’Italia avrà un Governo presentabile. Potreste, immaginare quello che abbiamo vissuto, con voi e prima di voi, e magari riuscire a farci parlare di noi, spesso colpevoli – lo sappiamo e non c’è bisogno che ce lo ricordiate così frequentemente – di immergerci in silenzi omerici, che certe volte sono pura apatia o pigrizia o chiusura a ogni sollecitazione esterna, ma altre nascondono semplicemente un certo pudore e perfino la paura di scoprirsi, perché ci hanno insegnato quando ancora eravamo bambini che manifestare troppo i propri sentimenti  è roba da donne, mica da veri maschi. Forse ci hanno rovinato da piccoli, e magari la colpa è delle nostre mamme, che non erano ancora libere come voi di predicare l’uguaglianza tra chi nasce col pisello e chi invece non ce l’ha. E magari  è per questi atavici preconcetti culturali che sono ancora tanti, ancora troppi, gli uomini, anche e soprattutto maturi, che non meritano il vostro amore e che invece lo pretendono a tutti i costi e arrivano a usare il potere, la forza o addirittura la violenza per prenderselo. Ma in realtà non siamo mica tutti quanti degli aspiranti Harvey Weinstein, e voi questo lo sapete, vero?
Esiste, invece, per fortuna, una maggioranza maschile silenziosa (a volte anche troppo, come si è detto), formata da quelli che sono invecchiati continuando a essere ciò che sono sempre stati, che hanno fatto tesoro della loro esperienza e l’hanno messa a vostra disposizione, che non si sono chiusi, mentre il tempo avanzava inesorabile, nella fissità di una maschera o di un ruolo, che hanno saputo trasformare la giovanile semplicità in argentea complessità, che vogliono essere considerati non per il patrimonio o per la posizione, ma per la capacità di sentirsi sempre degli eterni ragazzi, etichetta che si appiccica di solito a tipi come Gianni Morandi, ma alla quale in cuor nostro aspiriamo tutti, anche se non abbiamo il ciuffo, non corriamo la Maratona di New York e da tempo non filiamo più a 100 all’ora a trovar la bimba nostra.
E quindi, dopo avervi descritto in questo sito le peggiori categorie di uomini, dal bugiardo al tossico, dal traditore al manipolatore, e avere  perfino avuto la pretesa di insegnarvi a evitare siffatti personaggi, tutto sommato era cosa buona e giusta per una volta spezzare una lancia anche in favore di noi comuni  fifty e anche sixty, compresi gli orsi e i musoni, i bolsi e i noiosi, i panciuti e gli spelacchiati, ma capaci ancora di prepararvi la colazione. E non è una scusa.

 

 

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