RIFLESSI DI CINEMA

Casanova: il nuovo capolavoro di Salvatores

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Un film generoso che fa del gran bene a chi lo vede e che racconta la vita del regista che parla di se stesso, riuscendo però a trasformare, come tutti i grandi autori, le emozioni personali in temi universali

Il ritorno di Casanova

Un film di Gabriele Salvatores
Con: Toni Servillo, Fabrizio Bentivoglio, Sara Serraiocco, Natalino Balasso, Alessandro Besentini, Bianca Panconi, Marco Bonadei, Elio De Capitani, Antonio Catania.
Voce narrante: Ferdinando Bruni

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“Per voi spettatori è solo l’ora e mezza di un film, per me è la vita”, lo diceva Hitchcock, lo ripete Leo Bernardi (Toni Servillo) durante un’intervista. Una frase che riassume il senso di Il ritorno di Casanova, il nuovo lavoro del regista Premio Oscar per Mediterraneo,  dove realtà e cinema si intrecciano e si specchiano continuamente, in un montaggio serrato che non lascia spazio a dubbi su quanto vita e arte siano strettamente legati per tutti i grandi autori. Impossibile non pensare a 8 e mezzo di Fellini, perché anche ne  Il ritorno di Casanova in primo piano ci sono i tormenti di un regista che si confessa in pubblico, mescolando vita privata, sogni, incubi con la gestazione di un film. E cosa racconta il film?  Naturalmente la vita del regista che parla di se stesso, riuscendo però a trasformare, come tutti i grandi autori, le emozioni personali in temi universali.

Salvatores ha raccontato nel corso degli anni l’importanza dell’amicizia, i sogni rivoluzionari, le intermittenze dell’amore e, come Moretti, anche se non ha mai recitato, ha messo in scena la sua generazione, quella del ’68. Ma anche per quella generazione gli anni passano e arriva il momento di  fare i conti con… come  vogliamo chiamarla?  L’età matura? E proprio l’età matura è al centro de Il ritorno di Casanova.

Leo Bernardi viene chiamato da tutti Maestro e da tutti riconosciuto come tale, ha un caratteraccio, non scende mai a compromessi, mal sopporta che un giovanissimo regista stia avendo sempre più successo, fatica a finire il film a cui sta lavorando, Il ritorno di Casanova, dal racconto di  Arthur Schnitzler  e, giusto per complicarsi la vita, si è pure innamorato di una ragazza molto più giovane. Tutti questi piani nel film di Gabriele Salvatores si rincorrono e si confondono perché per un artista distinguere la vita vera da quella immaginata e quindi dal cinema che la racconta, può essere molto difficile.

Nel film nel film, che ha lo stesso titolo del film che lo spettatore sta vedendo (ah, che scatole cinesi!)  il Casanova in disarmo è interpretato da Fabrizio Bentivoglio che assomiglia a se stesso, al personaggio interpretato da Toni Servillo e in qualche misura anche a Salvatores. Perché tutti si stanno confrontando con l’età del tramonto che non è semplice affrontare per i grandi seduttori, per i maschi di successo e in generale per ogni uomo. Casanova non si rassegna alle rughe e ai malanni di salute e vuole a tutti i costi conquistare una ragazza giovanissima, ricattando un’antica amante coetanea per ottenerne i favori. Sull’altro versante Leo Bernardi ha paura di lasciarsi coinvolgere nella relazione con la giovane fidanzata temendo di essere ridicolo o ancora peggio di credere all’illusione e poi venire travolto dalla delusione, in un carosello di spasmodico attaccamento alla vita e desiderio di fuga senza fine.

Salvatores ha scelto di girare il film su Casanova a colori e la parte sulla vita di Leo Bernardi in bianco e nero, quasi a voler a suggerire che la vita più brillante è quella  della finzione. Ci sono tante situazioni che si susseguono con vivacità, Milano è filmata con una sorta di riconoscenza e i luoghi scelti sono quelli meno sfruttati dal cinema (le sequenze dell’incubo sono girate fra via Gorani e corso Magenta con un bianco e nero così lucido da restituire perfettamente lo scenario onirico). Ci sono le amicizie maschili limpide, solidali, sincere, c’è quella fra il regista e il suo attore feticcio e quella fra il regista e il montatore che sopporta tutti i capricci del Maestro con inscalfibile affetto.

Anche i percorsi d’amore seguono strade speciali, lei, la donna amata, lavora in un’azienda agricola e la vediamo in una scena far nascere un vitellino: è una donna concreta, radicata nella terra, una figura ancestrale e solida,  lontana ma complementare alle astrazioni e alle complicazioni intellettuali del protagonista e proprio per questo salvifica come tutto il femminile.

Come interprete del giovane regista in carriera, che come ammette a malincuore il protagonista fa ahimé degli ottimi film, Salvatores ha scelto Marco Bonadei, il più talentuoso dei giovani attori del Teatro dell’Elfo (dove ha iniziato 50 anni fa), in una sorta di simbolico passaggio di testimone. Elio De Capitani, fra i fondatori del teatro dell’Elfo recita nel “film nel film” mentre Ferdinando Bruni, anche lui fra i fondatori dell’Elfo, è la voce narrante di “Il ritorno di Casanova”, in un cerchio amorevole in cui Salvatores racchiude i punti fermi della sua vita e della sua carriera.

Con delicatezza, con ironia, come quando vediamo la casa domotica di Leo Bernardi ribellarsi (“sa, i sensori sono sensibili alla malinconia di chi abita le case”, spiega il tecnico intervenuto a sanare il disastro) Salvatores riesce a raccontare nel suo film le sue emozioni e i suoi tormenti,  il passare inesorabile del tempo e l’arrivo della vecchiaia, la passione per il cinema e la dedizione all’arte, il mondo di oggi ostaggio della  tecnologia. E, ovviamente, l’amore che può essere furore erotico anche a 60 anni: se ne ha paura, certo, ma  sopravvive per chi resta giovane nel cuore perché al futuro non si smette mai di credere.

Infine, va segnalata anche una colonna sonora sofisticata e struggente, effetti speciali all’avanguardia (Salvatores presta molta attenzione al digitale fin dai tempi di Nirvana) e la capacità di riprendere tutti i fili in un finale malinconico illuminato dalla speranza  di futuro. Un film generoso che fa del gran bene a chi lo vede. Perché il cinema, come diceva Hitchcock, è come la vita senza le parti noiose.

 

 

 

 

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