
Ecco 10 valide ragioni per cui ci meritiamo la Festa della donna
L’8 marzo non è la solo la Festa della donna, ma è anche una ricorrenza importante istituita per festeggiare le conquiste politiche, sociali ed economiche delle donne e per ricordare le discriminazioni e le violenze da loro subite nella storia. Certo, da molte donne di ogni età viene interpretata come l’occasione per un’uscita serale a far bisboccia con le amiche. Magari c’è anche quello, perché una riunione tutta al femminile senza la presenza di maschi può risultare divertente, ma sarebbe non solo riduttivo, ma anche offensivo ridurre tutto a una specie di addio al nubilato. Così come per celebrare questa giornata non basta ricevere o regalarsi una mimosa, simbolo dell’8 marzo da quando nel 1946 le attiviste dell’UDI (Unione Donne Italiane) la scelsero perché era una delle poche piante a essere fiorita a marzo. No, la Festa della donna è soprattutto la giornata della consapevolezza del ruolo femminile in una società che, a dispetto di tanti discorsi, resta comunque improntata al maschilismo. E, siccome molti uomini – ma anche non poche donne – si chiedono ancora che senso abbia questa ricorrenza, ecco una decina di valide ragioni, più o meno serie, che possono far dire a una donna: “Questa giornata me la sono meritata!”.
1o motivi per cui ti meriti la Festa della donna
- Ti meriti la Festa della donna perché almeno oggi non devi pensare nient’altro che a te stessa. Così, se stasera esci con le amiche non sei tenuta a preparare la cena prima. Casi di fidanzati, compagni, mariti e figli morti di denutrizione a causa dell’uscita serale della donna che in genere li accudisce e li mette a tavola non sono ancora stati registrati.
- Ti meriti la Festa della donna perché dei dieci (o cento) motivi per cui in genere ti senti in colpa a fine giornata, almeno otto (o 99) non sono colpa tua.
- Ti meriti la Festa della donna perché non devi sentirti in debito col tuo uomo se lui ti dà una mano in casa, a meno che non viva altrove e ogni tanto venga a lavarti il pavimento o a pulire i vetri del salotto.
- Ti meriti la Festa della donna se riesci a non inorgoglirti troppo quando un uomo ti dice che sei bella, sapendo che ciò significa semplicemente che sei bella ai suoi occhi, ma consideri il miglior complimento sentirti dire che vali qualcosa come persona, a prescindere dal fatto che sei una donna.
- Ti meriti la Festa donna se difendi sempre – e, quando serve, con veemenza – le tue convinzioni (soprattutto davanti a un uomo) anche se immagini che se insisti, sotto sotto, lui ti considererà un’isterica irragionevole, probabilmente presa male nel periodo sbagliato del ciclo.
- Ti meriti la Festa della donna se ricordi sempre che tutti i sacrifici che affronti per la tua famiglia li fai per te stessa, e non per loro, consapevole, oltretutto, che arriverà il giorno in cui ti verrà rinfacciato di non esserti fatta una vita.
- Ti meriti la Festa della donna se eviti di beatificare gli uomini che si occupano dei figli, visto che si tratta di un loro preciso dovere dal momento che hanno contribuito a metterli al mondo e il fatto che per secoli se ne siano disinteressati come genere non rende santi quelli che ora giustamente interpretano il ruolo di padri.
- Ti meriti la Festa della donna se ogni santo giorno, tra il pediatra, gli insegnanti, l’idraulico, il veterinario e in generale le necessità e le emergenze altrui, riesci a ritagliarti uno spazio per i tuoi progetti, sapendo che non è il tempo che ti manca, ma, a volte, la convinzione che quei progetti siano una necessità.
- Ti meriti la Festa della donna se ti batti contro la violenza di genere e aiuti chi ne è vittima. Perché tu sai che se un uomo dà uno schiaffo a una donna una volta, la volta dopo gliene darà due e l’unica cosa che cambierà in futuro sarà che invece di chiederle scusa lui, finirai per chiederglielo lei. Non basta una mimosa oggi per scordare la violenza (anche solo verbale) di ieri e, purtroppo, di domani.
- Ti meriti la Festa della donna perché sei un po’ folle, come tutte le donne. Sono gli uomini a chiamarla follia, ma in realtà è il potere creativo della donna, l’unico che riguardi loro e soltanto loro. Perché non è follia, ma solo arte e forza.E poi di ragioni ce ne sarebbero tantissime altre e sta a te trovarle. In ogni caso però, con le mimose, ma anche senza, buon 8 marzo a tutte.
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