Esprimere il proprio credo religioso con un gioiello
Tutto ciò che è diverso ormai è moda, gli stereotipi di un tempo, i tabù di sempre sono ormai l’obbiettivo più trasgressivo dei giovani della generazione Alpha. La linea dei bracciali Amen e il successo di questo brand ne sono la prova (clicca qui e scopri i bracciali Amen su Holyart.it).
Chi mai prima del 1° febbraio 2022 avrebbe pensato possibile che qualcuno potesse salire sul palco di Sanremo in prima/seconda serata manifestando, in un modo scenico e trasgressivo, una preghiera, un “Halleluja”, un “Ave Maria” o un “Amen”. Eppure Achille Lauro l’ha fatto e soprattutto hanno permesso che lo facesse.
La testimonianza dell’appartenenza a un credo, “io ci sono”– “io credo”, l’esserci a tutti i costi è una delle prerogative del periodo particolare di vita che stiamo percorrendo. L’essere legato a qualcosa che ci fa stare bene, legato a chi ci fa stare bene.
L’aumento dei rapporti sentimentali nati per mezzo della comunicazione digitale, accende una spia nelle persone più attente e i sociologi se ne sono accorti. L’analisi delle conseguenze della pandemia ha portato a constatare che ci aggrappiamo molto di più a qualcosa che non tocchiamo ma che ci trasmette fiducia e che ci possa dare speranza.
AMEN: LA FINE DI UNA PREGHIERA, BRACCIALI AMEN CHE SEGNANO L’INIZIO DELLA NUOVA TENDENZA
La generazione degli Amen è seguita da chi nel trasgredire vuole apparire ma nel suo più vero significato, abbraccia tutti coloro che indossando un bracciale Amen si sentono vicini alla fede, riescono a percepirne il calore, la protezione e magari si sentono meno in colpa di non riuscire, tra le corse giornaliere, a ritagliare del tempo per andare in Chiesa o seguire luoghi di culto, di qualsiasi tipo di culto. Sembra un paradosso, ma è anche indossando un accessorio che ci si può sentire meno soli.
Indossare accessori di stile religioso, che unisce disparate classi sociali accorpando varie generazioni, fa pensare al diverso che prende sempre di più il sopravvento nelle nostre vite, il diverso che si unisce a ciò che sinora era considerato normale o di contro pudico, il diverso che si spera sempre più non sia considerato più diverso.
Ma questa linea ci piace, la sfoggiamo, la indossiamo, la mettiamo in risalto. Il simbolo cattolico della croce prende il sopravvento sulle stelle, sui cuori, sui quadrifogli, per regalare trasgressione, ma anche novità, affinità ed eleganza.
Eleganti per chi vuole esaltare la propria di eleganza, trasgressivi per chi vuole contrastare l’ostilità contro tutti e tutto, i bracciali religiosi sono acquistati per sé o per le persone alle quali vogliamo dimostrare affetto, protezione, amicizia e condivisione di uno stesso pensiero o una stessa ideologia. Pensieri e ideologie che come ho sopra accennato sono delle più contrastanti. Per questo ci piace ed è per questo che la linea dei bracciali Amen è nata come accessorio di pochi per diventare moda per gli scelti.
I BRACCIALI AMEN: LE CRITICHE DEI PRATICANTI
Le critiche son ben accette, perché sono costruttive per gli stolti, affossanti per i meno. Ognuno ha il suo modo di dimostrare il proprio essere e il proprio apparire. C’è chi lo dimostra non dimostrandolo, ed è per questo che nascono le critiche da parte dei praticanti: “Non si dimostra, bisogna essere”. Ma la libertà è il dono che dobbiamo stringere forte e nello stringere posso anche essere.
L’accessorio religioso manifesta un’appartenenza che i praticanti considerano d’apparenza senza sostanza. Allora a chi non piace indossare la fede che non la indossi, ma in tutte le generazioni c’è qualcuno che gradirebbe ricevere come regalo un bracciale Amen e sorridere di conforto nell’aprire la scatola che lo contiene – AMEN -.
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