Signoresidiventa.com https://signoresidiventa.com Il sito per le donne che vivono con appagamento ed entusiasmo la bellezza dei primi 50 anni. Cultura, moda, bellezza, benessere, tendenze, consigli di stile, cucina, animali e molto altro ancora. Fri, 17 Mar 2023 08:45:58 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.4.12 Uomini di mezza età: quali sono le loro passioni? https://signoresidiventa.com/uomini-di-mezza-eta-quali-sono-le-loro-passioni/ https://signoresidiventa.com/uomini-di-mezza-eta-quali-sono-le-loro-passioni/#respond Fri, 17 Mar 2023 08:38:45 +0000 https://signoresidiventa.com/?p=41574 Superati gli "anta" gli uomini sviluppano nuove passioni oppure continuano a portare avanti quelle che già avevano. L'importante è sempre non esagerare...

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Quando una persona passa la soglia dei 40 ed entra ufficialmente negli ‘anta’ – per non parlare, poi, di chi supera la soglia dei 50 – ci sono delle passioni che non conoscono confini. Sono passioni, lo diciamo subito, ‘ìnnocue’. Quindi, nessun allarmismo e scopriamo insieme quali sono le passioni più comuni che si possono incrociare nel momento in cui si incontra un uomo di mezza età.

Il gioco

La classica scommessa domenicale con gli amici o, ancora, il divertirsi in qualche casinò, senza esagerare, per trascorrere una serata diversa è un qualcosa che coinvolge diversi uomini di mezza età. Questo, però, non ci deve preoccupare. Ci sono siti sicuri come slotmachine-gratis.it che non creano rischi economici e consentono, volendo, anche dei ‘blocchi’ di puntata che non bisogna superare. Come in tutte le cose, l’importante è non esagerare.

Il calcio

Se il calcio è uno sport che non trova più fascino tra i giovanissimi, c’è da dire che tra gli uomini di mezza età ha ancora quel qualcosa in più. Una passione che non vuole smettere e che, magari, ‘costringe’ il nostro partner a sobbarcarsi km e km in trasferta per vedere la propria squadra del cuore.
In Italia ci sono milioni di calciofili, pertanto mettiamo in conto che potremmo trovare un uomo che abbia questa passione. Senza dimenticare, inoltre, la classica partita di calcetto del giovedì con gli amici. È la tipica uscita ‘libera’ settimanale che non si può vietare a un appassionato di calcio. Ma non bisogna minimamente preoccuparsi che si tratti di una scusa per vedere altre donne perché quando si tratta di sfide e di un pallone che deve andare in rete, non c’è donna che tenga!

La tecnologia

Sempre più uomini si stanno appassionando alla tecnologia. Certo, questo a differenza delle altre due passioni potrebbe essere perfino più costosa. Però, oggi, a conti fatti, senza tecnologia non si può praticamente vivere. E spesso, questa passione è anche un ‘mezzo’ per sentirsi un po’ più giovani. Aprire un profilo TikTok per un 50enne – a meno che non dia davvero un valore aggiunto – è un tantino esagerato ma non ci si deve stupire che abbia un profilo Facebook e Instagram attivo. Come spesso si dice, non è lo strumento a fare del male. È semplicemente il modo in cui lo si utilizza. E questo dipende soprattutto dalla persona.

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Ecco 10 valide ragioni per cui ci meritiamo la Festa della donna https://signoresidiventa.com/ecco-10-valide-ragioni-per-cui-ci-meritiamo-la-festa-della-donna_femminismo-donne/ https://signoresidiventa.com/ecco-10-valide-ragioni-per-cui-ci-meritiamo-la-festa-della-donna_femminismo-donne/#respond Wed, 08 Mar 2023 10:21:46 +0000 https://signoresidiventa.com/?p=29150 Ogni anno c'è qualcuno che si chiede se abbia ancora senso celebrare l'8 marzo o che riduce il tutto all'acquisto delle mimose o a una serata di bisboccia con le amiche. E invece questa è una giornata che ogni appartenente al genere femminile si è guadagnata. In mille maniere...

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L’8 marzo non è la solo la Festa della donna, ma è anche una ricorrenza importante istituita per festeggiare le conquiste politiche, sociali ed economiche delle donne e per ricordare le discriminazioni e le violenze da loro subite nella storia. Certo, da molte donne di ogni età viene interpretata come l’occasione per un’uscita serale a far bisboccia con le amiche. Magari c’è anche quello, perché una riunione tutta al femminile senza la presenza di maschi può risultare divertente, ma sarebbe non solo riduttivo, ma anche offensivo ridurre tutto a una specie di addio al nubilato. Così come per celebrare questa giornata non basta ricevere o regalarsi una mimosa, simbolo dell’8 marzo da quando nel 1946 le attiviste dell’UDI (Unione Donne Italiane) la scelsero perché era una delle poche piante a essere fiorita a marzo. No, la Festa della donna è soprattutto la giornata della consapevolezza del ruolo femminile in una società che, a dispetto di tanti discorsi, resta comunque improntata al maschilismo. E, siccome molti uomini – ma anche non poche donne – si chiedono ancora che senso abbia questa ricorrenza, ecco una decina di valide ragioni, più o meno serie, che possono far dire a una donna: “Questa giornata me la sono meritata!”.

 

festa della donna copia

1o motivi per cui ti meriti la Festa della donna 

  1. Ti meriti la Festa della donna perché almeno oggi non devi pensare  nient’altro che a te stessa. Così, se stasera esci con le amiche non sei tenuta a preparare la cena prima. Casi di fidanzati, compagni, mariti e figli morti di denutrizione a causa dell’uscita serale della donna che in genere li accudisce e li mette a tavola non sono ancora stati registrati.
  2. Ti meriti la Festa della donna perché dei dieci (o cento) motivi per cui in genere ti senti in colpa a fine giornata, almeno otto (o 99) non sono colpa tua.
  3. Ti meriti la Festa della donna perché non devi sentirti in debito col tuo uomo se lui ti dà una mano in casa, a meno che non viva altrove e ogni tanto venga a lavarti il pavimento o a pulire i vetri del salotto.
  4. Ti meriti la Festa della donna se riesci a non inorgoglirti troppo quando un uomo ti dice che sei bella, sapendo che ciò significa semplicemente che sei bella ai suoi occhi, ma consideri il miglior complimento sentirti dire che vali qualcosa come persona, a prescindere dal fatto che sei una donna.
  5. Ti meriti la Festa donna se difendi sempre – e, quando serve, con veemenza – le tue convinzioni (soprattutto davanti a un uomo) anche se immagini che se insisti, sotto sotto, lui ti considererà un’isterica irragionevole, probabilmente presa male nel periodo sbagliato del ciclo.
  6. Ti meriti la Festa della donna se ricordi sempre che tutti i sacrifici che affronti per la tua famiglia li fai per te stessa, e non per loro, consapevole, oltretutto, che arriverà il giorno in cui ti verrà rinfacciato di non esserti fatta una vita.
  7. Ti meriti la Festa della donna se eviti di beatificare gli uomini che si occupano dei figli, visto che si tratta di un loro preciso dovere dal momento che hanno contribuito a metterli al mondo e il fatto che per secoli se ne siano disinteressati come genere non rende santi quelli che ora giustamente interpretano il ruolo di padri.
  8. Ti meriti la Festa della donna se ogni santo giorno, tra il pediatra, gli insegnanti, l’idraulico, il veterinario e in generale le necessità e le emergenze altrui, riesci a ritagliarti uno spazio per i tuoi progetti, sapendo che non è il tempo che ti manca, ma, a volte, la convinzione che quei progetti siano una necessità.
  9. Ti meriti la Festa della donna se ti batti contro la violenza di genere e aiuti chi ne è vittima. Perché tu sai che se un uomo dà uno schiaffo a una donna una volta, la volta dopo gliene darà due e l’unica cosa che cambierà in futuro sarà che invece di chiederle scusa lui, finirai per chiederglielo lei. Non basta una mimosa oggi per scordare la violenza (anche solo verbale) di ieri e, purtroppo, di domani.
  10. Ti meriti la Festa della donna perché sei un po’ folle, come tutte le donne. Sono gli uomini a chiamarla follia, ma in realtà è il  potere creativo della donna, l’unico che riguardi loro e soltanto loro. Perché non è follia, ma solo arte e forza.E poi di ragioni ce ne sarebbero tantissime altre e sta a te trovarle. In ogni caso però, con le mimose, ma anche senza, buon 8 marzo a tutte.

 

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Universo profumi: quelli da provare almeno una volta nella vita https://signoresidiventa.com/universo-profumi-quelli-da-provare-almeno-una-volta-nella-vita_consigli-bellezza/ https://signoresidiventa.com/universo-profumi-quelli-da-provare-almeno-una-volta-nella-vita_consigli-bellezza/#respond Fri, 24 Feb 2023 07:00:28 +0000 https://signoresidiventa.com/?p=41553 Scegliere il profumo giusto caratterizza la nostra identità. Se siete alla ricerca di una nuova fragranza qui potete trovare ciò che state cercando

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Il mondo dei profumi può essere davvero vasto e in grado di soddisfare ogni gusto e preferenza. Tuttavia, ci sono alcune fragranze che ogni donna dovrebbe provare almeno una volta nella vita. In questo articolo, ti presentiamo dei profumi femminili che dovreste considerare di provare almeno una volta. Tra le fragranze migliori vi è il profumo Prada, ma vediamo insieme quali sono i migliori profumi.

Prada Paradoxe: l’eleganza del contrasto

Prada Paradoxe è una fragranza che incarna l’eleganza del contrasto, combinando note dolci e amare. La fragranza si apre con note di bergamotto e mandarino, seguite da un cuore di fiori bianchi come l’ylang-ylang e il gelsomino. Le note di testa includono l’essenza di magnolia e l’essenza di legno di Gaiac. La base è composta da note di vaniglia, ambra e sandalo, che donano alla fragranza un tocco di calore e sensualità. Prada Paradoxe è una fragranza perfetta per la donna sofisticata che ama sperimentare.

Very Good Girl di Carolina Herrera: il potere del contrasto

Very Good Girl di Carolina Herrera è una fragranza che unisce il potere del contrasto, combinando note dolci e amare. Si tratta di un profumo che si apre con note di ribes nero, seguite da un cuore di rosa e fiori d’arancio. La base è composta da note di fava tonka e legno di cedro, che donano alla fragranza un tocco di sensualità e femminilità. Rappresenta la fragranza perfetta per la donna che vuole sentirsi audace e sensuale.

Profumi da provare

I profumi Prada sono noti per la loro eleganza, sofisticatezza e complessità. Fondata nel 1913, la casa di moda italiana Prada è una delle più famose al mondo, e i suoi profumi sono altrettanto celebri. La maison è conosciuta per le sue essenze di alta qualità, che utilizzano ingredienti pregiati e tecniche di miscelazione sofisticate per creare fragranze che sono allo stesso tempo classiche e innovative. Nel dettaglio, le fragranze sono progettate per essere autentici capolavori olfattivi, che evocano sensazioni ed emozioni forti e durature. Ogni profumo di questo brand è unico e distintivo, ma tutti hanno in comune la loro alta qualità e la loro attenzione al dettaglio. I profumi Prada sono perfetti per chi cerca un profumo sofisticato e raffinato che lasci una forte impressione. Il profumo Prada Paradoxe è un’opzione incredibilmente sofisticata e complessa. Come tutti i profumi Prada, è stato progettato per essere un’opera d’arte olfattiva.

Scegliere il profumo giusto

Nello specifico provare questi profumi vi darà la possibilità di scoprire fragranze che uniscono dolcezza e forza, eleganza e rock’n’roll. Scegliere il profumo giusto è importante perché può essere un riflesso della vostra personalità e della vostra identità. Quindi, se siete alla ricerca di una nuova fragranza, provate questi profumi e vedrete la differenza.

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Ecco 5 semplici idee di make up da abbinare al rossetto rosso https://signoresidiventa.com/ecco-5-semplici-idee-di-make-up-da-abbinare-al-rossetto-rosso_trucco-make-up/ https://signoresidiventa.com/ecco-5-semplici-idee-di-make-up-da-abbinare-al-rossetto-rosso_trucco-make-up/#respond Thu, 23 Feb 2023 04:10:31 +0000 https://signoresidiventa.com/?p=37736 Il caro e intramontabile red lipstick è adatto a ogni tipo di donna: il segreto per farlo risaltare meglio sul volto sta nel metterlo assieme al giusto trucco. Sia che si tratti di valorizzare solo la bocca, sua che si punti sugli occhi

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Il rossetto rosso è quell’intramontabile e insostituibile elemento di make up in grado di rendere radioso ogni volto. Se pensate che doni solo ad alcune di noi signore, siete in errore, perchè in realtà il red lipstick è adatto a ognuna di noi. Il trucco sta nel saperlo abbinare al giusto make up.

rossetto rosso make up 1

Eccovi 5 suggerimenti per creare il giusto abbinamento a seconda del tipo di make up che si vuole realizzare sia per un look quotidiano che per una serata speciale.

Rossetto rosso: protagonista assoluto

rossetto-rosso-protagonista

E’ la perfetta soluzione salvatempo. Il rossetto rosso è l’unico elemento della nostra beauty routine in grado di dare un effetto make up senza crearne uno. Vi basterà opacizzzare un po’ la pelle del viso con un sottile velo di fondotinta e di cipria e un po’ di rimmel sulle ciglia. Il tocco glam riservatelo proprio al rossetto rosso. Sceglietene uno effetto sheer water resistent e sarete impeccabilmente truccate per tutta la giornata.

Eyeliner e rossetto rosso

rossetto-rosso-eyeliner

Sottolineare il controno dei vostri occhi e associarlo a un rossetto rosso e la combo perfetta per un make up veloce e molto sensuale. Vi ricordate le pin up degli Anni 50? L’ispirazione parte proprio da lì!
Se il vostro punto di forza sono dei grandi occhi luminosi, potete pensare di optare per una riga appena accennata di eyeliner nero o marrone (per un look ancora più soft), andando poi ad enfatizzare e indirizzare lo sguardo sulle labbra, dipinte con un bel rosso acceso. Se al contrario preferite rendere lo sguardo magnetico, realizzerete una linea decisa di eyeliner con dose abbondante di mascara e un leggero velo di rossetto rosso, magari appena tamponato, così da dare l’effetto “rosso salutare” alle vostre labbra.

Rossetto rosso mat o shine?

rossetto rosso mat

Come abbiamo già detto, il rossetto rosso è adatto a ogni tipo di donna, indiependentemente dall’età. La differenza sostanziale la fa il finish. Il rossetto rosso mat, è particolarmente sconsigliato a tutte quelle donne che non siano naturalmente dotate di labbra carnose perchè tende a dare un effetto “appiattito” alle labbra, facendo perdere un po’ di tridimensionalità.
Chi ha le labbra sottili è dunque meglio che scelga un rossetto rosso dal finish brillante, così da rendere le labbra visivamente più voluminose. Se però, pur avendo labbra sottili, preferite la versioe mat, esiste un semplice trucco per evitare l’effetto assottigliamento: basta utilizzare due rossetti rossi di toni diversi. Quello più chiaro va staso al centro delle labbra mentre quello più scuro va sfumato verso gli angoli, così da ricreare un po’ di volume.

Un make up sobrio per il rossetto rosso scuro

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La tonalità scura del classico rossetto rosso è quella che vira sui toni del borgogna ed è particolarmente sconsigliato a chi ha labbra sottili perchè le rimpicciolisce. E’ invece adatto a chi ha labbra normali o carnose che con questa tonalità non vengono ulteriormente enfatizzate. Decisamente impegnativo da portare, è altrettanto elegante e raffinato. Ma solo se abbinato a un make up sobrio, in cui gli occhi vengono truccati solo con una sottile linea di matita scura nella rima inferiore e le ciglia con un mascara effetto volume.

Rossetto rosso e smokey eyes

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Questo tipo di abbinamento è ideale per una serata importante in cui volete mettere in risalto il vostro viso attraverso un make up importante. Come sempre però, non bisogna esagerare. Per evitare l’effetto “mascherone” optate per uno smokey eyes non sui toni del nero/grigio ma su quelli del marrone/taupe, così da non appesantire eccessivamente il vostro make up e lasciare comunque il ruolo da protagonista al rossetto rosso

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Un Tom Hanks dal pessimo carattere https://signoresidiventa.com/un-tom-hanks-dal-pessimo-carattere_cinema-americano/ https://signoresidiventa.com/un-tom-hanks-dal-pessimo-carattere_cinema-americano/#respond Wed, 22 Feb 2023 18:00:30 +0000 https://signoresidiventa.com/?p=41563 Prova superata per il grande attore che in questa commedia sentimentale interpreta magistralmente il ruolo di un uomo burbero e depresso ma il destino ha in serbo qualcosa per lui

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Non così vicino

un film di Marc Forster
con Tom Hanks, Mariana Treviño, Rachel Keller e Manuel Garcia-Rulfo

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Tutti ricordiamo Forrest Gump, forse il film più famoso di Tom Hanks. E ricordiamo anche tante delle sue frasi. “Mamma diceva sempre: la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita!” Ci ho pensato spesso, mentre guardavo il nuovo lavoro di Tom Hanks, che si conferma come sempre, come in ogni ruolo, un attore fantastico. Perché ci pensavo? Perché è come se l’ingenuo, candido Forrest Gump fosse diventato grande e si fosse accorto che i cioccolatini che  gli sono capitati nella vita non sono stati quelli del suo gusto preferito.

Gli anni lo hanno costretto a  fare i conti col dolore, con le delusioni e senza rendersene conto è arrivata l’età dei bilanci. Così poco confortanti da avere voglia di farla finita. Il film prende avvio proprio dal momento dello sconforto massimo, per poi risalire, per far scoprire anche agli spettatori che tutto può sempre accadere (come nel film con Jack Nicholson per tanti versi simile) che la consolazione è più vicina di quanto ci si aspetti, anche se “non così vicina” perché gli dei sono avari coi tempi della loro benevolenza.

Otto Anderson ( il personaggio che interpreta Tom Hanks) è vedovo da poco e la moglie era la sua ragione di vita. Buttarsi nel lavoro? Impossibile, visto che è arrivato il momento della pensione. Non gli resta molto altro, ha un pessimo carattere, è troppo rigido e con gli altri gli viene più facile litigare che convivere. Abita in un condominio di villette a schiera, una sorta di cooperativa che ha visto tempi migliori, e la sua ossessione e unica occupazione è far rispettare le regole, vigilando su chi entra con l’auto senza permesso o controllando la correttezza della raccolta differenziata. Solitario, depresso, vuole farla finita ma, e il film sceglie per raccontarlo i toni leggeri della commedia, ogni volta che tenta il suicidio, succede qualcosa che gli manda a monte i piani: che sia il soffitto a non sostenere il nodo scorsoio o la nuova vicina invadente a disturbare con le sue continue richieste.

Eccola la coprotagonista: l’ispanica col pancione, due figli e un marito insignificante che si è appena trasferita nella villetta di fronte. Esuberante, allegra, sovrastata dagli impegni, entra come un ciclone nella vita smorta di Otto. E gliela ribalta.

Come da regola di ogni film che si rispetti: i personaggi evolvono nel corso della storia, lui incontra  lei, si annusano, si scontrano, si capiscono, si allontanano e si riavvicinano e alla fine non saranno più gli stessi dell’inizio. Lo schema eterno di ogni copione. Bisogna poi vedere  come sceneggiatori e registi sanno orchestrare gli sviluppi e come gli attori lavorano sui caratteri.

In questo caso siamo di fronte a dei campioni con un Tom Hanks passa dalla scontrosità alla tenerezza, dalla disillusione alla riscoperta della vita e azzeccati sono i flash back (è il figlio Truman a interpretarlo da giovane) in cui si ripercorre la vita del protagonista e il grande amore per la ragazza che diventerà sua moglie. Mariana Treviño, nel ruolo dell’uragano Marisol, gli tiene testa alla grande e concorre a comporre quell’affresco sui tentennamenti e le risorse dell’età matura (molto matura) che sta vedendo protagonisti i grandi di Hollywood, come il già citato Jack Nicholson, ma anche Clint Eastwood e Robert Redford.

Tutto troppo sentimentale? Di certo siamo nel territorio dei buoni sentimenti, ma in fondo, perché un film dovrebbe essere per forza cinico o cattivo?
Il film è tratto dal bestseller “L’uomo che metteva in ordine il mondo” dello scrittore svedese Fredrick Backman.

 

 

 

 

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Se fai fatica ad addormentarti forse la colpa è del telefonino https://signoresidiventa.com/se-fai-fatica-ad-addormentarti-forse-la-colpa-e-del-telefonino_insonnia/ https://signoresidiventa.com/se-fai-fatica-ad-addormentarti-forse-la-colpa-e-del-telefonino_insonnia/#comments Wed, 22 Feb 2023 16:25:22 +0000 https://signoresidiventa.com/?p=25443 Sottoporre gli occhi a stimoli luminosi come lo schermo del cellulare o del computer prima di coricarsi, porta l'ipofisi a non produrre melatonina, indispensabile per dare il segnale di off al cervello e innescare il sonno

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L’insonnia è un disturbo che colpisce molte persone, lo sappiamo bene noi signore che spesso dopo gli anta ci ritroviamo a combattere con questo disturbo causato da molteplici fattori: stress, orari sregolati, cattive abitudini come l’eccessivo uso del telefonino (ma anche pasti eccessivi, alcol, fumo…) influiscono sul ritmo sonno-veglia.

Ad aggravare il tutto, ci pensa poi la menopausa che a causa delle insopportabili vampate notturne contribuisce a provocare l’insonnia ma più in generale, è innegabile che l’avanzare dell’etá influisca negativamente sulla quantità e qualità del riposo.

I fattori che influiscono sul sonno

  • Stress
  • Orari sregolati
  • Pasti pesanti
  • Alcool
  • Fumo
  • Uso eccessivo del telefonino o del computer

La melatonina

A incidere sulla regolazione del sonno è la melatonina: un ormone prodotto dall’ipofisi, cioè la ghiandola che secerne questa sostanza in assenza di luce, trasmettendo al nostro cervello il messaggio “è ora di andare a nanna”!

L’ormone del sonno

Il normale ritmo sonno-veglia è infatti influenzato dall’intensità della luce e dall’alternanza di ore solari e buie. Per questo si consiglia di non sottoporre gli occhi a stimoli luminosi (come schermi del computer o telefonini) prima del riposo, altrimenti la nostra ipofisi verrà ingannata e non produrrà melatonina, indispensabile per dare il segnale di off al cervello e innescare il sonno.

melatonina ok

La melatonina viene utilizzata anche per i disturbi legati al jet lag, cioè alla discrepanza che si crea nei viaggi intercontinentali tra l’orario percepito dal nostro corpo e l’orario reale.

Integrare la carenza di melatonina

La produzione di melatonina varia anche a seconda dell’età e delle condizioni di salute. Una minor secrezione di melatonina può provocare insonnia e irritabilità. Se l’insonnia è di tipo lieve, cioè fatichiamo ad addormentarci ma una volta assopiti portiamo a termine il sonno fino al mattino, possiamo ricorrere agli integratori di melatonina. Questo ormone infatti regola principalmente la prima fase del riposo.

melayonina insonnia
Se invece soffriamo di un altro tipo d’insonnia, cioè quella che porta a molti risvegli notturni e all’incapacità di riaddormentarsi, l’integrazione di melatonina potrà non essere sufficiente e si renderà necessario un consulto specialistico.

 

 

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A cosa serve la lampada di sale e come funziona https://signoresidiventa.com/a-cosa-serve-la-lampada-di-sale-e-come-funziona_insonnia/ https://signoresidiventa.com/a-cosa-serve-la-lampada-di-sale-e-come-funziona_insonnia/#respond Tue, 21 Feb 2023 15:45:30 +0000 https://signoresidiventa.com/?p=41103 Belle e utili, attraverso l'emissione di ioni negativi le lampade di sale purificano l'ambiente alleviando gli stati di stress e di malesseri generali

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In molte case italiane negli ultimi tempi sono state posizionate le “lampade di sale“, che rappresentano una variante delle bombolette spray che purificano l’ambiente con l’emissione di ioni negativi. Oltre a questo, queste lampade di sale per illuminare sono una reale alternativa ai punti luce tradizionali e possono diffondere nell’ambiente in cui sono posizionate dei colori diversi. Ecco un approfondimento su questo argomento.

Le lampade di sale

La lampada di sale dell’Himalaya si può acquistare anche online e contribuisce non soltanto all’illuminazione dell’ambiente, ma anche alla sua purificazione, rendendo inoltre l’atmosfera della stanza più salutare per le persone. A generare questo effetto purificante è il contatto che avviene tra la  lampada e l’aria circostante, che genera degli “ioni purificatori“. Queste lampade, infatti, sono costituite da cristalli di salgemma che vengono illuminati all’interno e, con il calore sviluppato dalla lampadina, inducono il rilascio degli ioni negativi. Il termine “lampade di sale” è chiaramente utilizzato in quanto esse sono costituite totalmente da cristalli di salgemma.
Il materiale che le costituisce, proveniente dall’Himalaya, è completamente naturale e per questo le lampade di sale sono tutte diverse, sia come forma, che come colore, dimensioni e peso.
Oltre ad emettere ioni negativi, la lampada di sale, grazie all’emissione di una luce soffusa, ha l’effetto di alleviare l’affaticamento degli occhi, rilassando in questo modo la mente delle persone. Una particolarità, questa, che rende la lampada di sale non soltanto un elemento d’arredo molto ricercato e originale, ma anche utile per chi intende praticare la meditazione.
In alcuni casi è possibile acquistare anche delle lampade scolpite che ricordano i profili dell’Himalaya, quelle di un animale o anche oggetti.
Favorendo il rilassamento e la concentrazione, la lampada di sale può essere posizionata anche in ufficio. Queste lampade sono molto usate anche nelle camere dei bambini, dato che favoriscono anche il rilassamento e conciliano il sonno.

L’importanza del sale

L’importanza e la potenza del sale sono conosciute da sempre e l’uomo ha capito di poter trarre benefici anche grazie alle sue capacità neutralizzanti e purificatrici.
Le lampade di sale dell’Himalaya hanno una forma cristallina e sono ricavate negli strati estesi che sono stati creati dall’evaporazione di antichissimi laghi salati e mari.
La forma del sale per la massima parte è in stalattiti o croste e le miniere saline dalle quali si ricavano le lampade risalgono a oltre 250 milioni di anni fa.
Oltre all’unicità della forma di ogni blocco ricavato da queste miniere, un’altra caratteristica che le rende uniche è il colore tra l’arancione ed il rosato che, con l’effetto della luce, diffonde sia gli ioni purificatori dell’aria che delle vibrazioni cromatiche, molto utili per la cromoterapia.

L’importanza degli ioni

Una delle affermazioni relative alla salubrità degli ambienti recita che sono necessari “un certo numero di ioni negativi”. Un’affermazione che è stata confermata da studi scientifici effettuati nel corso degli ultimi anni. Con gli apparecchi elettronici di ultima generazione, si generano degli scompensi elettromagnetici a causa dell’emissione di ioni positivi durante il loro funzionamento e, per questo, l’emissione di ioni negativi da parte delle lampade di sale contribuisce ad un naturale riequilibrio nell’ambiente. Negli studi effettuati è emerso che lo “sbilanciamento” verso gli ioni positivi è anche causa di stress e malesseri generali, oltre che dell’emicrania.

L’azione delle lampade di sale

Le lampade di sale agiscono come ionizzatori naturali. Il loro meccanismo d’azione è molto semplice e si esplica, come già accennato, con il contatto che avviene tra il calore emesso dalla lampada stessa e le micro molecole d’acqua che sono sempre presenti nell’aria. Questo provoca una reazione che rilascia degli ioni a carica negativa. Naturalmente, non tutte le lampade hanno la stessa capacità di contribuire al rilascio di ioni negativi e questo dipende sia dalle loro dimensioni che dal peso, con la quantità di ioni rilasciati che cresce al crescere di queste due misure.

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Il road movie di Colapesce e Dimartino https://signoresidiventa.com/il-road-movie-di-colapesce-e-dimartino_cinema-italiano/ https://signoresidiventa.com/il-road-movie-di-colapesce-e-dimartino_cinema-italiano/#respond Mon, 20 Feb 2023 11:37:17 +0000 https://signoresidiventa.com/?p=41557 I due cantautori siciliani si cimentano con il grande schermo e il risultato è un film tutto da vedere

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Una volta c’erano i musicarelli. Qualche eco l’ho ritrovato anche nel film di Colapesce e Dimartino, che però non è solo una scusa per inanellare brani di successo. In più ne “La primavera della mia vita” ci sono spregiudicatezza e creatività e uno sguardo sofisticato, spacciato con furbizia per ingenuo candore.

I due cantautori, pimpantissimi anche nell’indolenza fatalista siciliana, in una versione fantasiosa di loro stessi, intraprendono un viaggio in luoghi surreali e leggendari della loro isola, fra new age e fantasy. Il fragile pretesto è la redazione di un libro, il risultato è un road movie che mette in scena teiere giganti, sette hippy, monumenti poco conosciuti e panorami splendidi.

Ho sopportato serenamente gli eccessi di una sceneggiatura che guarda a Wes Anderson e Jodorowsky e mi ha contagiato l’allegria che serpeggia per tutto il film: chi ci ha lavorato si è sicuramente divertito. Un bell’esperimento, con la collaborazione di Filippo Sugar, figlio di Caterina Caselli, con camei di Madame, Roberto Vecchioni e tanti altri. Potrebbe inaugurare una serie di operazioni indi a cavallo fra musica di qualità e cinema di nicchia.

Purtroppo il film è rimasto nelle sale solo dal 20 al 22 febbraio, ma presto arriverà ovviamente sulle piattaforme, probabilmente Sky e Prime.

 

 

 

 

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La Vanoni e Mengoni valgono tutto il bello del Festival https://signoresidiventa.com/la-vanoni-e-mengoni-valgono-tutto-il-bello-del-festival_musica/ https://signoresidiventa.com/la-vanoni-e-mengoni-valgono-tutto-il-bello-del-festival_musica/#respond Sun, 12 Feb 2023 11:18:27 +0000 https://signoresidiventa.com/?p=41548 Un vincitore annunciato che questa volta vince davvero e ottiene una vittoria meritatissima con un brano da pelle d'oca. E poi tutto il resto: scopriamolo insieme al nostro critico musicale Dario Contri

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Anche il 73° Festival della Canzone Italiana è giunto all’epilogo e questa volta il vincitore annunciato ha vinto veramente, ma, a onor del vero, non sentivo una canzone che svettava così su tutte le altre forse dai tempi di “Storie di tutti i giorni” di Riccardo Fogli, quindi complimenti a Marco Mengoni: la sua “Due vite” si conferma splendida e lui ne ha saputo dare interpretazioni sempre intense ed emozionanti. Il sorriso contagioso, l’empatia e gli outfit leather e argento di Casa Versace hanno fatto il resto. Ora aspettiamo di vedere cosa succederà all’Eurovision Song Contest per il quale non sembrerebbe essere il brano più adatto, ma è anche vero che ormai anche quel palco non ha più un target così preciso come in passato, quindi chissà…

Le altre canzoni della Top 5 confermano che il televoto è incontrollabile ed è l’ago della bilancia: il campione di vendite 2022 Lazza si piazza a sorpresa al secondo posto, così come inaspettatamente Mr. Rain arriva al terzo, probabilmente aiutato anche dal coro di bambini che è piaciuto a molti. L’altro vincitore annunciato, Ultimo, si attesta al quarto posto e Tananai ottiene il suo riscatto al quinto come succedeva nei Sanremo storici degli anni 60. Come fa notare Mengoni ritirando il premio, stupisce che nessuna donna sia sul podio, ma, come avevo già detto parlando dei brani nei preascolti, a volte la voce non basta, scegliere la canzone giusta è importante. Elodie, Madame e soprattutto Giorgia, benchè non premiate dalle giurie, avranno il loro riscatto nelle radio, ma con una canzone più adatta al contesto, anche in classifica sarebbe andata meglio.

Nelle ultime due serate altra carrellata di ospiti storici, da Peppino di Capri finalmente tolto dal camerino venerdì sera dopo che il suo premio alla carriera era stato posticipato per due giorni consecutivi, a Gino Paoli che destabilizza Amadeus raccontando dei presunti molteplici tradimenti della compagna di Little Tony e minimizzando poi la cosa perché “tanto sono tutti morti”. Schegge impazzite. Un capitolo a parte per Ornella “Santa Subito” Vanoni che crea sul palco un quarto d’ora di bolla temporale dove tra battute con i conduttori e un mazzo di carciofi (chiesto da lei al posto dei fiori), regala oltre ai soliti classici, anche due emozionanti interpretazioni di “Eternità” e “Una ragione di più” (del mai ricordato Mino Reitano) e, soprattutto della meravigliosa “Vai Valentina” che da anni non cantava più in televisione. Magica Ornella.

Un altro momento destabilizzante per il conduttore più politically correct del mondo è stato probabilmente il bacio tra Fedez e Rosa Chemical, che già era stato oggetto di discussione in Parlamento per la sua presenza al Festival che secondo la Deputata FDI Morgante, avrebbe portato sul palco “ l’ennesimo spot in favore del gender e della sessualità fluida, non soltanto con i soldi dei contribuenti, ma soprattutto davanti ai tantissimi bambini che guarderanno la televisione per una serata in famiglia”. Ebbene sì, in Italia purtroppo siamo ancora a questo punto: dopo il bacio, in prima fila probabilmente chiederanno la deportazione in un gulag.

Vorrei dare ancora uno sguardo alla quarta serata, già “serata dei duetti”, già “serata tributo al festival”, già “serata tributo alla musica italiana”, oggi “serata canta un po’ quello che ti pare e con chi ti pare”, che avevo previsto con una durata record, invece stranamente si è chiusa prima delle altre. I duetti hanno regalato due momenti magici con le canzoni di Giorgia e Marco Mengoni. Giorgia, accompagnata da Elisa, ci riporta al Sanremo del 2001, quello di Raffaella Carrà per intenderci, dove si erano combattute le prime due posizioni con “Luce” e “Di sole e d’azzurro”: ne esce un medley da pelle d’oca con un’orchestrazione e armonizzazioni da urlo. Giorgia, ti rivogliamo con canzoni di questo genere, pensaci, ti prego! Dal canto suo Mengoni non punta sull’ospitone altisonante ma, unico tra i partecipanti, sceglie di non proporre una canzone italiana, interpretando una versione di “Let it be” con il Kingdom Choir, il coro gospel che ha accompagnato il matrimonio di Harry “Spare” e Meghan Markle. Corre il rischio di tenere una tonalità altissima rinunciando al classico crescendo della canzone e il risultato è spaziale: Ariston e sala stampa in standing ovation. Non abbiamo visto le scintille promesse nel duetto dei due ragazzi di periferia, Eros Ramazzotti e Ultimo, che passa e va come in una puntata dei “Migliori Anni” di Carlo Conti, ma la fan base del cantautore di San Basilio, cintura nera di televoto, riesce a mantenerlo ancorato alla seconda posizione. Proprio per questo, ancora una volta ci chiediamo perché i voti di questa serata, che è completamente estranea alle canzoni in gara, debbano essere inseriti nella conta per la classifica finale. Misteri.

Uno sguardo anche al mondo di “Sanremo Giovani” che questa volta costituisce una fetta considerevole del cast, infatti ben sei concorrenti sono stati messi in gara. Già nelle esibizioni delle prime serate i ragazzi mostravano ovviamente l’inesperienza del debuttante, pur confrontandosi con brani che appartenevano a loro. Nella serata dei duetti, dove hanno dovuto incontrare artisti e canzoni che appartengono alla storia della musica italiana, si sono verificati in alcuni casi risultati disastrosi, come in “Centro di gravità permanente” e “Cinque giorni”, con un Michele Zarrillo che cercava in qualche modo di salvare la situazione. E’ giusto dare spazio ai giovani, ma forse è meglio riservare loro uno spazio dedicato che gli permetta di maturare prima di mettersi a confronto con chi ha una maggiore esperienza. Le posizioni in classifica finale, tranne forse per i divertenti Colla Zio, confermano la situazione.

Il Ferragni bis nella finale ha confermato l’impressione del debutto e ci è piaciuta molto Chiara Francini e il suo pezzo sul tema della maternità mancata e i relativi sensi di colpa, che venerdì sera ha concentrato il monologo della co-conduttrice con quello del comico di turno, eliminandone uno. Inspiegabilmente, rispetto alle colleghe che l’hanno preceduta, le è stato riservato meno spazio e il suo intervento è passato a notte fonda, dopo l’1.30, benchè da scaletta fosse previsto un’ora prima. Davvero un peccato perché la Francini tiene il palco da professionista quale è, e il monologo parlava di un argomento molto interessante e raramente affrontato. Altri misteri.

Calo il sipario su questo Sanremo chiedendomi per l’ennesima volta se proprio non sarebbe possibile trovare una formula che riporti le canzoni al centro dello show e la chiusura delle serate con proclamazione del vincitore a un orario umano. Visti gli ascolti sarà inevitabile il ritorno di Amadeus, che ormai si avvicina ai record dei suoi storici predecessor: speriamo solo che nei prossimi mesi possa avere un’illuminazione!

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Sanremo 2023 al giro di boa https://signoresidiventa.com/sanremo-2023-al-giro-di-boa_musica/ https://signoresidiventa.com/sanremo-2023-al-giro-di-boa_musica/#respond Fri, 10 Feb 2023 19:29:01 +0000 https://signoresidiventa.com/?p=41543 Mancano due serate alla conclusione del Festival: ecco le impressioni del nostro critico Dario Contri

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Il Festival di Sanremo Amadeus Quater ha compiuto il giro di boa e, come ogni anno, ovunque non si parla che di quello. Guarda caso, ne parlano anche e soprattutto i radical chic che giurano di non guardarlo dal 1972 e dichiarano di avere colto solo poche immagini facendo zapping col telecomando, ma questa è proprio la peculiarità del Festival, concentrare per una settimana tutta l’attenzione degli italiani sulla musica, distraendoli da qualsiasi altra cosa succeda intorno. Ma si tratta davvero di musica? E’ ancora il festival della Canzone Italiana? Le canzoni in gara stanno diventando di anno in anno  una sorta di ingrediente accessorio in un minestrone televisivo dove si butta dentro qualsiasi cosa. Nelle prime due serate, in cui le canzoni in gara erano solamente 14,  inspiegabilmente qualcuna l’abbiamo sentita all’una del mattino, condizione decisamente non ottimale per un primo ascolto. Ormai la deriva delle serate fiume è diventata incontrollabile, al punto che quella di giovedì è andata ben oltre le due. Molto probabilmente sarà tutto legato a meccanismi che ci sfuggono, magari connessi agli ascolti che malgrado questi orari raggiungono risultati pazzeschi, ma per il pubblico seguire tutta la kermesse diventa sempre più difficile, se non impossibile. Ribadito per il quarto anno consecutivo il disagio causato dai tempi biblici di questa surreale impostazione delle serate, passiamo ai top e i flop di questa prima parte del 72° Festival della Canzone Italiana.

LE CANZONI IN GARA

Bisogna dire che Amadeus, in tutte le edizioni che ha seguito in  qualità di direttore artistico,  ha avuto il merito di scegliere sempre canzoni che accontentano un po’ tutti. Pur insistendo con la volontà di svecchiare la manifestazione invitando artisti amati dai giovanissimi, ha sempre un occhio di riguardo per l’età di mezzo e inserisce anche un paio di nomi più o meno legati alla storia della musica italiana, anche assolutamente inaspettati, come quest’anno per i Cugini di Campagna. Sono infatti quasi completamente sparite quelle canzoni di alto spessore cantautorale, apprezzabili certo, ma fuori contesto sul palco dell’Ariston che la facevano da padrone nelle gestioni Baglioni e soprattutto Fazio. Quest’anno, rispetto alla scorsa edizione, c’è qualche ballad in più, ma sono moltissimi i pezzi radio friendly che continueranno a vivere anche nelle prossime settimane o mesi… non so se fra vent’anni si canterà “Furore” come oggi cantiamo ancora “Sarà perché ti amo”, ma quantomeno la potenzialità c’è. Qualcuno invece ricorda ancora la canzone vincitrice del 2018?

I LOOK

Finalmente sembra che a Sanremo, anche tra i giovanissimi,  sia tornata l’eleganza o quantomeno un po’ di ricercatezza nel vestire. Quest’anno, anche nelle prime due serate, sono stati pochissimi gli artisti vestiti come “Scendo un attimo in  ciabatte a ritirare il pacco di Amazon dal corriere.” Tra il nude look della Ferragni, le giacche tagliate come tele di Fontana di Rosa Chemical, le tute leather di Marco Mengoni e le piume di struzzo di Elodie, va quantomeno apprezzato lo sforzo. Che poi qualcuno avrebbe potuto magari scegliere meglio, è un’altra storia…

LE CO-CONDUTTRICI

La presenza femminile sul palco di Sanremo è sempre stata croce e delizia della manifestazione, da Sylva Koscina a Claudia Koll, da Eva Herzigová a  Mădălina Ghenea (ve le ricordate?). Quest’anno finora le tre le candidate sono state dignitose, tutte mediamente spontanee e disinvolte sul palco, hanno raggiunto il loro scopo. Non avevamo dubbi su Francesca Fagnani, ma qualche perplessità su Chiara Ferragni sì che ha confermato di essere un’ottima manager di se stessa. Criticata da tutti i fronti per il modo di porsi, di parlare, di atteggiarsi, si è presentata con una stola sulle spalle con la scritta “Pensati Libera” e cinque minuti dopo quella stola aveva fatto il giro del mondo ed era diventata virale con tutte le scritte possibili e immaginabili. Quando una è influencer, lo è tutta la vita.
Tutto sommato è stata apprezzabile anche Paola Enogu, con un Morandi che le stava sotto le ascelle, anche se il suo monologo lo conoscevamo già da quando è stato fatto il suo nome e dopotutto ne potevamo fare a meno. Bello il monologo della Fagnani sui ragazzi di Nisida e accettabile quello della Ferragni sulle donne, ma questi monologhi sono davvero necessari?

GLI OSPITI MUSICALI

mezz’ora di ognuna delle tre serate è stata dedicata ai cosiddetti superospiti.  I Maneskin inappuntabili.  Morandi/Al Bano/Ranieri, quasi 250 anni in tre hanno asfaltato cantando dal vivo (anche senza cuffie!) tutti i giovani presenti all’Ariston. Il segmento dei Pooh ha presentato qualche falla: Roby Facchinetti forse avrebbe dovuto abbassare le canzoni di un semitono, la presenza di Riccardo Fogli è stata gestita in modo strano, senza una presentazione, ma a parte questo, anche il momento Pooh è stato assolutamente apprezzabile. A Sanremo più ospiti musicali e meno monologhi, comizi e proclami!

I COMICI

Sono sempre stata un’altra presenza costante per il Festival, e non sempre hanno funzionato. In particolare quest’anno, con le serate-fiume, i monologhi di Angelo Duro o Alessandro Siani, pur innegabilmente di qualità, a causa della collocazione oraria non hanno avuto il riscontro che avrebbero meritato. Soprattutto quello di Siani, passato alle due del mattino. Varrebbe forse la pena di considerare se ci stanno negli spazi televisivi prima di programmarli.

SCANDALI E SCANDALETTI:

Come da tradizione, i social e i giornali si riempiono anche con questo, dalla presunta lite Oxa/Madame poi smentita, allo “sbrocco” di Blanco in prima serata. Al Riccardo Fabbriconi, dopo essersi già esibito con Mahmood, viene data anche la possibilità di promuovere il suo nuovo singolo “L’’isola delle rose”, cosa anche piuttosto scorretta nei confronti di chi al festival si deve mettere in gioco in una gara. Viene allestita ad hoc “un’isola di rose” sul palco e lui, pare per un problema di audio, perde il controllo e spacca tutto. Una parte di “combine” c’è, come si desume dal videoclip del brano, ma lui esagera e finisce al centro di una polemica mediatica infinita che, nella sua posizione non gli porta certo nulla di positivo. Forse un po’ più di umiltà ed educazione a queste nuove “star della canzone” non guasterebbe.

LA CLASSIFICA PROVVISORIA

Uscita stamattina intorno alle 3, conferma che il televoto è una scheggia impazzita. Mengoni mantiene il primato, ma la fan-base di Ultimo lo porta al secondo posto, creando già qualche dubbio sul vincitore annunciato (nomea che storicamente non ha mai portato molto bene). Guadagnano posizioni anche molti artisti amati dai giovani che, tendenzialmente sono i più attivi con lo smartphone. A conferma del trend,  scendono quelli che per età non possono contare su questo tipo di fans: vedremo cosa succederà con la giuria degli esperti. Rimane più o meno invariata la posizione dell’Artista A.O., silente con i media e assente sul green carpet: forse un po’ di empatia avrebbe aiutato. La canzone non è poi così male.

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