
Garko confessa: mi sto antipatico
È tempo di cambiamenti per Gabriel Garko. Che questa volta riuscirà davvero a mettere un punto fermo nella sua carriera e a voltar pagina. Dicendo finalmente addio a Tonio Fortebracci, protagonista della serie tv L’onore e il rispetto, giunta al tanto agognato Ultimo capitolo. Dal 31 marzo, in prima serata su Canale 5, va in onda la quinta stagione: 8 puntate in cui vedremo l’affascinantissimo Garko trasformarsi sotto le abili mani di truccatrici e costumiste e il Fortebracci completare la sua evoluzione. Abbiamo incontrato l’attore durante la conferenza stampa di presentazione della fiction. E ora vi proponiamo in esclusiva l’intervista che ci ha rilasciato.
Gabriel, siamo finalmente alla resa dei conti con Tonio Fortebracci. Le dispiace un po’ non interpretarlo più?
Ho amato tantissimo questo personaggio, cui per altro devo tantissimo a livello di carriera, ma a un certo punto deve esserci per forza una fine, altrimenti si finisce con il perdere entusiasmo e cadere nella routine. E io ho scelto il mestiere di attore proprio perché mi piace cambiare.
A chi si fosse perso qualche puntata, racconta chi è Tonio Fortebracci e come è evoluto bel corso delle cinque stagioni?
Tonio si toglie finalmente di dosso quell’animo da buono che è sempre stato in lui e che era andato in conflitto con il suo demone. Alla fine mette da parte l’angelo, ma rimane un eroe. Nella prima stagione uccidevano i miei genitori e io andavo alla ricerca degli assassini.Poi col tempo sono diventato “il padrino”. E ora mi troverò di fronte a qualcosa di molto forte: dovrò in qualche modo riscoprire tutto quello che è successo nella mia vita. Ma non mi definirei tanto un vendicatore, quanto piuttosto una persona che vuole fare giustizia in un modo diverso dal solito.
E come è cambiato Gabriel Garko in questi anni?
Ci sono tante sfaccettature di questo cambiamento perché personalmente sono indubbiamente cambiato come accade a tutte le persone, che, in base alle esperienze che vivono, crescono e maturano. Rispetto ai miei esordi, mi sento sicuramente più maturo, più acculturato, perché ho avuto modo di studiare, di informarmi, di viaggiare. Anche professionalmente parlando mi sento più maturo perché ho avuto la possibilità di fare teatro, che ti fa crescere e ho lavorato tanto anche in altri film e serie. All’inizio della carriera ti puoi permettere di fare anche degli sbagli, perché la gente spesso non se ne accorge e tu comunque hai la possibilità di rimediare. Poi, però, a un certo punto arrivi a una altezza in cui tutti si accorgono di quello che dici e fai, di come ti giri e ti muovi. Ed è ovvio che la caduta da lassù è molto più dolorosa. Quindi dovresti avere la forza di saper controllare tutto, ma questo non è possibile. Stringo dunque i denti, e vado avanti, dando sempre il massimo.
Tonio ha qualcosa di Gabriel o siete due mondi paralleli che mai si incontreranno?
Non amo dare me stesso a un mio personaggio. Anzi, tutte le volte che interpreto un personaggio mi levo completamente. L’unica volta che ho dato qualcosa di me è stato a Sanremo, dove però era richiesto che fossi io davvero. Non avevo un copione, non dovevo essere qualcun altro.
Come mai togli te stesso?
Perché io sono io e il personaggio che interpreto è lui: ci deve essere per forza una divisione tra noi. E poi, fondamentalmente, mi sto molto antipatico, non mi piaccio affatto quando sono in televisione.
Sei molto critico con te stesso?
Sì, sono molto critico nei miei confronti, non amo rivedermi. A casa non ho specchi: sembra strano, ma ce l’ho solo in bagno.
Sul set hai avuto tantissime donne: c’è qualcuna che hai amato particolarmente avere accanto a te?
Ho avuto anche delle storie con alcune attrici del passato, quindi è ovvio che in quel momento amavo averla / averle sul set con me. Senza togliere assolutamente nulla a tutte altre, devo però ammettere che l’emozione che mi ha dato Bo Derek non ha paragoni. Da ragazzino la guardavo, ci fantasticavo, quindi ritrovarmela davanti in questa quinta serie de L’onore e il rispetto è stata davvero una cosa di shock. Per la prima volta nella mia carriera, e quindi in quasi 30 anni, mi sono sentito in imbarazzo.
Bo era il tuo mito?
Sì, Bo era il mio mito quando ero piccolo. Ho visto tutti i suoi film. E così, quando in una scena me la sono trovata a letto e dovevo baciarla, mi sono bloccato per l’emozione. Lei è ancora affascinante e bellissima. Noi tendiamo tutti a mitizzare i divi americani, ma poi quando ce li troviamo davanti abbiamo un attimo di panico. Poi ci rendiamo conto che sono persone come tutti noi. Ho riprovato ciò che avevo provato a Venezia, quando mi sono trovato davanti Charlize Theron.
Cosa è successo?
Eravamo alla festa del cinema; una mia amica mi disse “girati” e io me la sono trovata a meno di un metro. Ho fatto una figuraccia, perché ho fatto un’espressione tale che lei mi ha chiesto: “Che cosa c’è”?. Io non sapevo proprio cosa dirle e come togliermi da quell’imbarazzo.
La tua vita è stata costellata da diversi amori, qualcuno più giovane, qualcuno più maturo. Cosa trova o cerca un uomo in una donna più grande e in una più piccola d’età?
Se parliamo di quello che una donna può darti, egoisticamente direi che dipende dal momento che stai vivendo. È ovvio che a un ragazzo giovane una donna più grande può dare di più, è il mondo che va così. Però dipende dalla donna, come dipende dall’uomo. Ci può essere una donna più grande d’età ma più immatura di una donna più piccola d’età. Dipende dunque da chi tu cerchi e cosa vuoi dall’altra persona.
Cosa cerca in un rapporto Gabriel Garko?
Beh, ora ho lei, Adua…
Progetti futuri?
Ad aprile inizierò a girare un film in inglese: si tratta di un progetto di cui non posso svelare ancora niente, se non che d’ora in poi girerò quasi sempre in inglese.
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