
I bambini e le allergie: ecco cosa cosa è indispensabile sapere
Le allergie consistono in reazioni del sistema immunitario anomale rispetto all’esposizione a sostanze estranee. Per esempio, nel caso dell’allergia arachidi, l’organismo non reagisce con una immunizzazione ma con una sensibilizzazione. Quello delle arachidi è solo un esempio tra i tanti, ma si può essere allergici anche a molti altri alimenti, così come ai farmaci o ai pollini. L’allergia compare tutte le volte che il soggetto – bambino o adulto che sia – entra in contatto con l’allergene, che è la sostanza sensibilizzante: e questo a prescindere dalla quantità.
Perché alcuni bambini sono allergici e altri no
Non tutti i bambini hanno delle allergie, ovviamente: la predisposizione è la conseguenza di fattori ereditari e costituzionali. Nei bambini i sintomi sono rappresentati soprattutto da eczemi, da intolleranze alimentari, da asma bronchiale o da rinite, con l’allergene che può entrare in contatto con l’organismo umano per via digestiva o inalatoria. Chiaramente, il primo obiettivo è quello di identificare l’allergene, in modo che lo si possa evitare. L’allergia ai pollini è una delle più comuni, e ormai non si manifesta più unicamente nel periodo primaverile, ma anche nel resto dell’anno. In base alle informazioni fornite dall’Oms, in Europa è aumentato di una decina di giorni nell’ultimo ventennio il periodo di diffusione massima dei pollini.
La manifestazione delle allergie
Il modo in cui le allergie si manifestano cambia in base all’organo coinvolto. Per esempio, si ha a che fare con la rinite qualora a essere coinvolta sia la mucosa nasale, mentre orticaria ed eczema compaiono quando è interessata la pelle. Per i bronchi l’allergia è causa di asma e per gli occhi si manifesta una congiuntivite. Infine, in caso di allergie di tipo alimentare, il soggetto sperimenta la nausea e il vomito. Sono tutte manifestazioni cliniche che, a seconda dei casi, possono essere associate anche ad altri sintomi oppure presentarsi da sole.
Le allergie di stagione
Più o meno un bambino su dieci in caso di esposizione ai pollini delle graminacee, che sono le piante tipiche dei prati, ha sintomi di congiuntivite e di rinite. Si tratta di una patologia che nel corso degli ultimi decenni è stata caratterizzata da un’incidenza sempre più elevata. Lo scolo nasale limpido, il pizzicore o il prurito in fondo alla gola o al naso, l’ostruzione nasale e gli starnuti sono i sintomi caratteristici della rinite: devono essere considerati anormali nel caso in cui si presentino in occasione di esposizione ai pollini o se durano per vari giorni più di un’ora al giorno. I bambini che soffrono di rinite allergica, inoltre, respirano sempre con la bocca aperta, hanno le occhiaie e in molti casi presentano sul naso una ruga orizzontale.
I pollini
In base alle varie zone geografiche del mondo cambiano le tipologie di polline a cui si può essere sensibili. Nella nostra area, cioè quella mediterranea, sono molto frequenti le allergie alla parietaria e quelle all’olivo, con i maschietti che sono più colpiti rispetto alle femminucce (almeno tra i bambini). Non ci sono solo fattori ereditari tra i responsabili del problema, ma anche elementi ambientali. La sensibilizzazione allergica, per esempio, può aumentare a causa del fumo di sigaretta. Non è un caso che la presenza di genitori che fumano accentui il rischio di rinite per i bambini che abitano in case calde e umide. Una sensibilizzazione allergica precoce, inoltre, può essere favorita dalla precoce assunzione di uova e latte, che sono allergeni alimentari maggiori.
Che cos’è l’allergia alla polvere
Gli acari della polvere sono esseri viventi grandi più o meno un quarto di millimetro, impossibili da vedere a occhio nudo. Le camere da letto con tende pesanti, con moquette e con tappeti sono un ricettacolo di acari, che possono essere causa di una fastidiosa allergia. Per impedire o limitare la loro proliferazione è necessario fare in modo che la temperatura dei locali non superi mai i 20 gradi e cambiare non meno di due volte alla settimana la biancheria da letto, i materassi e i cuscini. Le lenzuola devono essere di cotone non felpato o di lino, mentre vanno evitate le coperte di lana: meglio quelle sintetiche. Sarebbe preferibile, inoltre, non arredare le stanze da letto con poltrone o divani imbottiti.
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