RIFLESSI DI CINEMA

La fiera delle illusioni di Bradley Cooper

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In un luna park popolato da personaggi eccentrici l'attore americano si cuce addosso il ruolo di protagonista puntanto alla Nomination

LA FIERA DELLE ILLUSIONI

Di Guillermo del Toro
Con Bradley Cooper, Cate Blanchett, Toni Collette, Willem Dafoe, Richard Jenkins, Rooney Mara, Ron Perlman, Mary Steenburgen, David Strathairn

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Guillermo del Toro è un grande appassionato di B movie e cinema di genere, dall’horror al gotico al fantasy ovviamente d’epoca. Nel suo cinema senza tempo ma con un occhio al passato hanno un ruolo cruciale gli effetti speciali. Vi ricordate Il labirinto del fauno? La forma dell’acqua? Ecco quelli sono i territori in cui gli piace agire. Se coltivate un animo cinefilo, il lavoro di Del Toro non può che affascinarvi. Si capisce bene perché abbia deciso di rifarsi a Nightmare Alley, film del  1947 con Tyrone Power, tratto dal bel romanzo di William Lindsay Gresham (edito in Italia da Sellerio e tradotto da Tommaso Pincio) : non gli manca niente di tutto quello che gli piace.

Photo by Kerry Hayes. © 2021 20th Century Studios All Rights Reserved

Ma conviene dire qualcosa sulla storia. Il film si apre in un luna park, di quelli resi famosi dal cinema americano (e ripreso anche in Freaks out, di Gabriele Mainetti, film passato purtroppo in sordina), un parco dei divertimenti ricco di tutte le attrazioni possibili, la donna elettrica, l’uomo bestia, il castello degli orrori, l’illusionista, la cartomante e, di conseguenza, popolato da tutti i personaggi più eccentrici. Una fauna che sta a metà fra la favola e l’horror perché le creature che eccitano gli spettatori sono le più mostruose e poco importano le loro sofferenze, non solo gli animali dei circhi hanno subito violenze di tutti i tipi, ma anche gli umani al servizio degli spettatori, perché il fatto stesso di esibire qualcuno implica mettere da parte ogni forma di rispetto. Ed è quello che succede nel luna park di La fiera delle illusioni.  Chissà come è stato scritturato l’uomo bestia a cui l’imbonitore lancia come cibo polli vivi da sgozzare a cui succhiare il sangue; e la ragazza che si fa attraversare dall’elettricità sarà davvero insensibile? Che codice useranno il mentalista e la sua assistente per indovinare ogni segreto degli spettatori? O sanno davvero leggere nella mente?

Photo by Kerry Hayes. © 2021 20th Century Studios All Rights Reserved

Bradley Cooper è un vagabondo dal passato misterioso che capita per caso nel luna park. Ambizioso, intelligente, trova presto un lavoro, prima dando una mano nell’attrazione dell’Uomo bestia, poi inserendosi terzo partner nella coppia dei lettori di pensiero, infine innamorandosi della donna elettrica.

Photo by Kerry Hayes. © 2021 20th Century Studios All Rights Reserved

E siamo nella prima parte del film, in una girandola di numeri e magie, dove si pensa a tanto cinema degli anni quaranta, a Orson Welles, a Long Island. Ci piacerebbe starci ancora di più perché i personaggi sono vividi, sfaccettati e ogni effetto speciale è una gioia per chi ama il vecchio cinema. Eccoci pronti per la seconda parte, l’ingresso in un altro mondo, quello dei ricchi, che nelle loro serate frequentano night e locali di lusso, dove approdano solo i  migliori o i più furbi fra gli artisti. Bradley Cooper è uno di loro, il luna park gli stava stretto e ha voluto tentare l’avventura nel grande mondo, quello del lusso. Inevitabile che sarà anche la sua rovina. Non stiamo a raccontare il perché.

 Photo by Kerry Hayes. © 2021 20th Century Studios All Rights Reserved

Mentre guardavo il lungo, strabordante film di Guillermo del Toro pensavo a Lontano dal paradiso, di Todd Haynes, che, avete ragione, non c’entra niente. Infatti è un magnifico mélo con una bravissima Julianne Moore. E allora perché me lo ha ricordato? Per l’operazione che c’è alle spalle. Lontano dal paradiso si rifà dichiaratamente ai mélo di Douglas Sirk che negli anni Cinquanta raccontavano gli Stati Uniti dai colori caramella, quelli del sogno  americano, con casalinghe sorridenti, bambini biondi educatissimi, casa linde e mariti gentili con carriere pronte a realizzarsi.

Photo by Kerry Hayes. © 2021 20th Century Studios All Rights Reserved

Quale era stata l’operazione di Todd Haynes? Svelare quello che i film di Douglas Sirk nascondevano, ovvero le nevrosi delle donne, l’omosessualità celata eppure presente, i conflitti razziali, una società dove la divisione in classi non perdonavano. Guillermo del Toro ha fatto rispetto al film con Tyrone Power (magnifico, vi consiglio di cercarlo in rete e guardarlo) un’operazione analoga: lo ha ampliato, esasperato, arricchito, indurito. Quello che là restava accennato, qui viene vivisezionato, e, in sintonia con il romanzo, a differenza di quanto avveniva nel 1947, non c’è lieto fine.

Photo by Kerry Hayes. © 2021 20th Century Studios All Rights Reserved

Filologico per certi versi, omaggio dichiarato alla pellicola originale (ci sono scene rifatte con precisione millimetrica), l’ha presa come punto di riferimento per andare oltre. Bradley Cooper conta se non su un Oscar almeno su una nomination, ha coprodotto la pellicola e si è cucito addosso il personaggio senza risparmiarsi.

Photo by Kerry Hayes. © 2021 20th Century Studios All Rights Reserved

Film imperfetto, squilibrato fra la prima e la seconda parte, spesso sopra le righe, è pieno di passione e mostra cosa possono diventare i prodotti di serie B come era il genere gotico/noir degli anni Quaranta rifatto con i mezzi del cinema di oggi. Ah, di rigore il grande schermo: un peccato davvero non gustarsi la grandiosità della Fiera delle illusioni al cinema.

 

 

 

 

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