
Ode all’amica! Quando l’amicizia tra donne esiste davvero
Siamo appena usciti da questa trazione che ci ha tenuti sul filo del rasoio fino all’ultimo, o per lo meno ci stiamo provando. Ancora oggi non sappiamo che posizione prendere sulle faccende Covid e Lloyd, cassa integrazione, riaperture e la confusione regna sovrana in questo lento periodo di ripresa. Eppure tra quelle forzate chiusure, gli aperitivi virtuali, i figli senza scuola, la gente senza lavoro, lotte e recriminazioni; una certezza, forse nemmeno quella, incrollabile, si è fatta spazio: l’amicizia!
Il caro, rassicurante, vecchio adagio “ Chi trova un amico trova un tesoro” riecheggia sulle leggere brezze estive di questi ultimi giorni. Consentitemi di declinare al femminile il detto popolare “Chi trova un’amica…” già, perchè mai come in questo periodo ci siamo rese conto di quanto fosse importante averne una al proprio fianco.
Da parte mia devo dire che l’amicizia è sempre stata salvifica. E così, oggi mi è venuta voglia di scrivere una lettera a quell’amica che ognuna di noi tiene stretta al cuore:
Cara amica, come stai?
Sono passate poche settimane da quando ci siamo ritrovate e in effetti non ho avuto il tempo di dirti una cosa. In questi cinquanta anni di lotte, gioie e tormenti, di amori disfunzionali, di lavori insoddisfacenti. In questi decenni di sali e scendi, alla nostra età, amica mia, ce l’abbiamo messa tutta. Abbiamo sognato, abbiamo spinto all’inverosimile il pedale dell’aspirazione alla felicità, a volte ha funzionato, altre meno, ma alla fine banalmente, ci siamo sempre ritrovate davanti ad un bicchiere di vino, una lo specchio dell’altra.
E pure in questi mesi, durante uno dei periodi più assurdi che ognuna di noi possa ricordare, quel benedetto bicchiere con te io l’ho sognato parecchio. Poterci incontrare, amica mia, e condividere come da sempre, la mia vita, la tua, questo momento in particolare. Poterci raccontare le ansie, le paure, la prostrazione verso un futuro che non riusciamo a comprendere come sarà da oggi in poi. Sfogarci e parlare di questi benedetti uomini, che alla fine ce ne è sempre una da dire su di loro. Mai una volta che vada tutto bene come vorremmo, neh?
Che fatica amica mia, che fatica dovere ricominciare ogni volta d’accapo! Cadere a pezzi, ricomporsi e rialzarsi, non sempre migliori di prima. Acciaccate eppure combattive. E nonostante tutto trovare te ogni santa volta, lì a sorridermi per farmi sentire speciale, per darci forza, una la schiena dell’altra per tenerci su.
Mi sento fortunata, certo! Perché tra le mille fortune ho anche te.
Tu che mi hai scelta senza altri interessi, senza un bisogno, senza una finalità. Tu, che ti vado davvero bene così come sono, con le mie disarticolazioni, le mie lamentele, le mie inutili domande che non aspettano risposte. A te che vanno persino bene i miei monologhi da maestrina, le mie rabbie futili, la mia indignazione idealista, i miei momenti di gioia sfrenata senza un briciolo di oggettività e i miei sogni che si diradano il giorno dopo facendomi crollare nella realtà più cruda. Tu che accogli i miei pianti e le mie risate smargiasse, i miei errori, sempre gli stessi. Tu che mi hai consolato, abbracciato, affiancata nei momenti peggiori e mi hai festeggiato nei migliori, a te va il mio pensiero di oggi. A te!
Oggi, quando le rughe solcano il volto e la vita scivolata nel letto di quei fiumi secchi, tracciati in tanti anni sulla mia pelle arsa, rotola giù, oggi più che mai io ti sono grata. Grata, perché ci sei ancora, anche dopo questa prova così paurosa, tra le altre che abbiamo affrontato. Ci sei ogni volta anche se litighiamo, non abbiamo le stesse visioni, ci sbraniamo. Anche adesso, che non abbiamo le idee chiare su nulla, sorella, tu mi sorridi, leggera e gioiosa come sempre hai fatto, amica mia, che sei lo specchio della mia anima e il riflesso di quello che vorrei essere io. Sei il meglio di quello che avrei voluto essere, i miei desideri realizzati li rappresenti tu.
Cara amica mia, ti voglio un gran bene.
IL LIBRO CONSIGLIATO:
“Noi che ci vogliamo così bene”
di Marcela Serrano
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