
Quante sorprese nel campo dei tulipani
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Chi ama i fiori e la natura è sicuramente rimasto affascinato da questa bellissima iniziativa nata alle porte di Milano, dove da qualche giorno ha aperto il primo campo di fiori “U Pick” del nostro Paese. Edwin Koeman e la sua fidanzata etiope Nitsuhe hanno trovato un ampio terreno a Cornaredo e lì hanno dato forma al loro sogno: la coltivazione di un campo di tulipani dove potersi trovare a diretto contatto con la gente.
Considerato che la famiglia del floricultore produce bulbi, e che suo fratello gestisce lo stesso tipo di iniziativa negli Stati Uniti, Koeman ha deciso di provarci anche in Italia. Un evento straordinario, al quale tutti i media hanno dato risalto e che sta invadendo le pagine dei social, definendolo “uno spazio aperto a tutti, in settimana e nei week end, per godere della bellezza del giardino, fare foto, raccogliere personalmente i fiori e passare piacevoli momenti di pace, lontano dal caos quotidiano”. Io ci sono stata e confermo: è tutto vero, a parte il fatto che il caos quotidiano in realtà è nulla al confronto di quello che trovi lì…
Ma cominciamo dall’inizio: armatevi di santa pazienza, perché per arrivare a destinazione non c’è alcun tipo di segnalazione, nessun cartello che pubblicizzi l’evento, nessuna indicazione lungo la strada e l’indirizzo ufficiale è troppo generico per il navigatore, che continua a farti girare in tondo tramutando il raggiungimento del traguardo in una sorta di caccia al tesoro. Ma con la lingua in bocca si arriva ovunque e così non resta che chiedere ai passanti, che ti rispondono tutti allo stesso modo: “Vada di là e quando vede una lunghissima fila di macchine vuol dire che è arrivata”. Molto bene, incoraggiante come inizio.
Finalmente raggiungo la fila di auto e quella che dall’interminabile coda di persone intuisco sia la meta. Sì, perché anche in questo caso non c’è nulla che segnali il campo, se non il cartello all’ingresso con la scritta “Benvenuti da tulipani italiani” che accoglie i visitatori. Il campo è lì, e dietro la rete di recinzione comincio a vederne tutto lo splendore cromatico.
Da nessuna parte, però, c’è scritto il costo del biglietto d’ingresso (il che presuppone che tu già lo sappia) e, una volta dentro, vieni accolta da due gentili signorine, (una delle quali è Nitsuhe) che ti chiedono non 1,50 euro come pubblicizzato, ma 3 euro a testa, in cambio dei quali ti danno due tulipani che puoi prelevare personalmente nel campo di raccolta, il tutto senza rilasciarti nessuna ricevuta.
Chiedo come funziona e mi viene risposto che nel grande campo di raccolta posso raccogliere tutti i tulipani che voglio, non servono forbici, basta estrarli direttamente estirpandoli dal terreno sottolineando il fatto che è un’iniziativa “u-pick free”, cioè prendi, raccogli e te ne torni a casa col tuo bel mazzo di fiori. Che meraviglia, mi dico… Guardo il campo e ho l’imbarazzo della scelta: 250.000 tulipani di 185 varietà!
La distesa è immensa, tulipani di ogni sorta e i colori sono così tanti da far esplodere qualsiasi scala cromatica. Di gente ce n’è tanta, ma il campo è talmente grande che annulla l’effetto affollamento.
Mi armo di macchina fotografica e comincio la passeggiata, quando sento uno dei volontari che accoglie un gruppo a cui dà istruzioni, e tra le varie cose che dice mi giunge all’orecchio la seguente frase: “Potete raccogliere tutti i tulipani che volete, ma non portatevi a casa le cipolle perché una volta estirpate dal terreno non sono più fertili e prima di uscire passate alla cassa per il conteggio”. “In che senso?”, gli chiedo. “Nel senso che ogni tulipano che prendete lo dovete pagare 1,50 euro”. Torno all’ingresso dalle due gentili signorine e chiedo spiegazioni in merito. La risposta è alquanto chiara: “Signora, non penserà mica che ve li regaliamo vero?”. Replico : “Mi scusi, ma questa cosa non c’è scritta da nessuna parte!”. Una delle due mi risponde: “Sul nostro sito c’è scritto”. Mi connetto dallo smartphone e in effetti è vero: dopo aver cercato tra le varie pagine, questa informazione la trovo. Ma allo stesso tempo mi chiedo: perché non avvisare anche in loco i visitatori? Ora capisco perché tutte le persone che ho visto uscire avevano dei miseri mazzolini: 10 tulipani, 15 euro? Dal mio fiorista di fiducia li pago 7, all’Esselunga 5 e mi danno pure lo scontrino. Vero è che comprarli in un negozio non è come coglierli con le proprie manine, che non c’è tutta questa scelta e che probabilmente la qualità non è la stessa, ma francamente mi sembra un po’ esagerato.
Parlo con un altro addetto che si lamenta di trovare ogni giorno una grande quantità di fiori strappati e abbandonati nel campo e pur ritenendo deplorevole l’azione mi chiedo: non è che magari chi non si è portato a casa i fiori, all’ingresso non è stato avvisato che erano a pagamento e lo ha fatto perché una volta arrivato all’uscita si è trovato la sorpresa di dover sborsare una ragguardevole cifra?
Allora mi sorge spontanea la riflessione su quanto sia fondamentale e importante l’informazione e in preda a un attacco di eccessivo buonismo, mi dico che tutto questo è forse solo frutto dell’inesperienza e dell’inaspettata popolarità.
Meglio dedicarmi ai fiori e ammirarli in tutta la loro bellezza, affidando alla mia reflex la testimonianza di quanto sia meravigliosa la natura. Ricordatevi però, che visto il clamoroso successo del progetto, le visite nel week-end necessitano della prenotazione on-line dei biglietti (sempre che ci riusciate, perché attualmente le prenotazioni sono esaurite) e il campo chiuderà a fioritura ultimata, quindi indicativamente intorno a fine aprile. Ergo, fate bene i vostri conti!
Foto credit: Daniela Basilico
Info e contatti: www.tulipani-italiani.it
mirella mataloni
5 Aprile 2017 at 10:39 pm
Foto strepitose e bellissimo articolo! Finalmente qualcuno che non ha paura a dire le cose come stanno. Apprezzo moltissimo e vi seguirò con attenzione.