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Sanremo 2022: ecco le nostre pagelle

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Dopo i preascolti, il nostro critico musicale, Dario Contri, dà i voti ai brani in gara al Festival. Indovinate quale ci è piaciuto di più?

…E adesso andate via, voglio restare solo… con la malinconia…

Sempre rimanendo in tema sanremese, questo è quello che mi è passato per la testa quando ho scoperto che avremmo dovuto subirci un terzo festival targato “AMA”: ancora cinque serate che chiudono alle tre del mattino, infarcite di insopportabili sketch con l’amichetto del cuore e tante tante tante risate, ahimè solo sue! Poi però ci sono state alcune note positive che mi hanno risollevato un po’ dal mood baudelairiano dove ero precipitato. La prima è stata che l’amico del cuore era impegnato altrove, quindi no-Flower-power. La seconda nota positiva sta in un cast finalmente selezionato con attenzione, dove figurano sì un gruppo di nomi della scena indie e trap (quelli che il grande pubblico di solito si chiede chi caspita siano…), ma trovano spazio anche interpreti popolari di diverse fasce d’età e soprattutto alcuni cantanti che hanno fatto la storia di Sanremo. In tutto questo, con l’abbattimento della sezione “Giovani”, i primi tre classificati di quella selezione entrano in gara con i “Big”, cosa già successa in passato: chissà che non si replichi l’effetto Vergnaghi, Rivale, Jalisse, Mahmood. Ultima buona notizia è stata la scelta tra mille polemiche di Drusilla Foer come co-conduttrice per una delle cinque serate, che sicuramente porterà una ventata di novità, originalità e freschezza a quelle sei ore di diretta tv.

Ciò premesso, queste sono le mie pagelle al primo ascolto delle 25 canzoni in gara. Come sempre il primo ascolto, soprattutto di alcuni brani meno “facili” può trarre in inganno, ma a mio parere, la scelta di un brano da portare a Sanremo dovrebbe anche tener conto di questo: la canzone dev’essere immediata, colpirti subito, ma purtroppo questa caratteristica da tempo è purtroppo passata in secondo piano. Magari ne riparliamo tra un mesetto per vedere cosa è successo. Eccovi le mie pagelle, in rigoroso ordine alfabetico:

LE PAGELLE

Achille Lauro – “Domenica”

La canzone è esattamente quello che ti aspetti  nello stile di Lauro. Il pezzo continua perfettamente il percorso iniziato nel  2019, ma senza l’effetto sorpresa e la novità che aveva portato allora. Dopo 4 anni, per il ritorno in gara, forse ci si aspettava qualcosa di più del fischiettio super-easy che accompagna tutto il brano: per il momento Voto: 6 ½

Aka 7even – “Perfetta così”

L’ex AmiciDiMaria arriva all’Ariston con un pezzo che non convince, in qualche modo un po’ datato con un testo tutto rime baciate e una raffica di  “baby”, che fanno tanto boyband di 15 anni fa. Oltretutto il finale tronco, che ormai va tanto di moda, andava gestito un po’ meglio: l’effetto è un po’ di quando prendi dentro il giradischi e lo fai cadere dal tavolo Voto: 5

Ana Mena – “Duecentomila ore”

La regina dei tormentoni estivi in duetto con Fred de Palma, Federico “Benji e Fede” Rossi e Rocco Hunt approda a Sanremo con…. Sorpresissima!… un tormentone estivo in anticipo di qualche mese. Anche se un po’ più lento e con una bella fisarmonica, è il solito ritmo latinoamericano già sentito e strasentito che piacerà di sicuro alle radio e ai locali,  ma che qui è decisamente decontestualizzato. Voto: 5/6

Dargen D’Amico – “Dove si balla”

Potrebbe replicare l’effetto “Musica Leggerissima” dello scorso anno. Un quasi sconosciuto al grande pubblico che porta un pezzo di quelli che ti entrano subito in testa. Un testo furbo che racconta la situazione attuale e una musica contagiosa, in crescendo e, diciamolo pure, un po’ tamarra che omaggia l’Eurodance italiana. “Dove si balla” ci accompagnerà tranquillamente fino alla prossima estate. Voto: 8

Ditonellapiaga con Rettore – “Chimica”

Il duo più esplosivo e curioso del Festival arriva con una canzone che le radio ameranno alla follia. La musica martellante con una cassa potentissima e il testo scanzonato e irreverente, insieme alla voce delicata di Ditonellapiaga che si incrocia con quella graffiante e rock di Rettore, colgono nel segno. Il ritornello è uno di quelli da cui non riesci più a liberarti. Preparatevi a saltare in piedi per ballare. Voto: 8 ½

Elisa – “O forse sei tu”

Da un nome così altisonante ci si aspettava qualcosa di diverso: “O forse sei tu” è lontana anni luce dalle ultime hit. Sarà sicuramente un brano di qualità, andrà riascoltato e rivalutato fuori da questo contesto, ma al momento scivola via anche con un po’ di noia. Voto: 5

Emma – “Ogni volta è così”

Quanto detto per Elisa, vale anche per Emma Marrone. Una ex vincitrice che si rimette in gioco, dovrebbe farlo con un pezzo più convincente di questa ballad classica in crescendo con un testo banalotto. Una specie di “Sei bellissima” reloaded, ma non ha la forza del brano del 1975 e lei non è Loredana Bertè. Al primo ascolto non colpisce. Voto: 5 ½

Fabrizio Moro – “Sei tu”

Classica ballad sanremese, ma nel testo ci sono quelle parole che ognuno vorrebbe sentirsi dire da fidanzati, amici, mogli, amanti ma che potrebbe riservare sorprese sul podio. Voce, piano e orchestra scorrono piacevolmente, ma la forza di questo brano sta nel testo estremamente evocativo. Voto: 7 ½

Gianni Morandi – “Apri tutte le porte”

Mah… adoro Gianni Morandi, ma sembra che il più delle volte che passa per Sanremo lo faccia con il brano sbagliato, anche se scritto da autori prestigiosi: è già successo con Mariù di Dalla e De Gregori, con Innamorato di Eros e sembra ricascarci con questo pezzo di Jovanotti.  Ecco. E’ una canzone di Jovanotti, travolgente, piena di energia, qualche richiamo vintage un po’ Motown, ma forse in qualche modo “troppo” di Jovanotti.  Il gusto retrò non basta a farla sua. Voto: 6,½

Giovanni Truppi – “Tuo padre, mia madre, Lucia”

Sulla sua presentazione si legge che è uno dei migliori rappresentanti dell’attuale cantautorato italiano, al momento assolutamente sconosciuto al grande pubblico. E’ vero, questo in passato non ha impedito di lanciare nuovi personaggi e grandi hit dal palco dell’Ariston, ma forse questo brano è un po’ troppo criptico per trovarci una collocazione. Sicuramente da riascoltare, ma al primo ascolto Voto: 4

Giusy Ferreri – “Miele”

Finalmente Giusy Ferreri esce dal loop delle canzoncine estive e lo fa con questo brano che riporta le atmosfere vintage dei suoi esordi dove la sua voce graffiante e personalissima torna ad essere valorizzata. Un pezzo passionale, quasi un bolero che non sfigurerebbe nella colonna sonora di un film di Almodovar. Voto: 7 ½

Highsnob e Hu – “Abbi cura di te”

Il testo non sarebbe neanche male, le voci si inseguono gradevolmente e la musica è una mescolanza di stili tra urban e discoteche, ma nell’insieme non si capisce dove vadano a parare. 4 ½.

Irama – “Ovunque sarai”

Totalmente diverso dall’Irama dell’anno scorso e la sua elettrica e travolgente La genesi del tuo colore, quest’anno  Filippo Maria si presenta con una ballad tradizionale dall’inizio sussurrato e il finale vocalmente impegnativo, con un testo purtroppo non originalissimo.  L’orchestra sicuramente lo valorizzerà. Voto: 6 ½

Iva Zanicchi – “Voglio amarti”

Lo scriveranno tutti e lo scrivo anch’io: “L’aquila torna a volare”. Dopo anni di ospitate televisive e spettacoli teatrali, l’icona del panorama musicale italiano torna finalmente alla sua dimensione originale e lo fa portando un pezzo classico, nel senso più ampio del termine. Il brano è impreziosito dal sapiente arrangiamento di Celso Valli, con  uno spiazzante assolo di chitarra elettrica che “destabilizza” gli dà una ventata di freschezza . Peccato per il testo a tratti un po’ banale, ma il voto è comunque Voto: 7 ½

La Rappresentante di Lista – “Ciao ciao”

Veronica e Dario tornano all’Ariston e con loro ritornano gli anni ’80 e le loro sonorità uniche e inconfondibili. Sarà il punto di vista di un (orgogliosamente) boomer, ma questa canzone la ascolteresti in loop, il testo è magnetico e il ritmo trasmette la voglia di alzarsi e ballare. Mi sbilancio: al PalaOlimpico di Torino potrebbe rischiare di tenere in Italia lo scettro dell’Eurovision. Voto: 8 ½

Le Vibrazioni – “Tantissimo”

Le Vibrazioni fanno Le Vibrazioni. Niente di nuovo, malgrado il brano firmato insieme alla band dall’hitmaker  Roberto Casalino. Grande energia, nello stile della band, ma non colpisce. Voto: 6

Mahmood e Blanco – “Brividi”

Un duo inedito e potentissimo per una collaborazione che sembrerebbe assolutamente riuscita. Da due personaggi così ti aspetteresti un pezzo uptempo, soprattutto in questo Sanremo molto “dance”, e invece le due voci si rincorrono in brano lento tra pianoforte, archi e qualche colpo di basso a dare il ritmo. Il brano non è facile e speriamo che riescano a rendergli giustizia sul palco e con l’orchestra.  Tra i vincitori annunciati. Voto: 7

Massimo Ranieri – “Lettera al di là del mare”

Ha tutte le carte in regola per diventare un classico alla “Caruso” di Lucio Dalla. Il testo racconta degli emigranti Italiani del secolo scorso rapportandoli alla situazione attuale, ma senza sfociare nel banale o nei toni politici. La potenza della musica, con la grinta e l’interpretazione di Ranieri supportato dalla grande Orchestra del Festival  faranno “venire giù il teatro”! Voto: 10

Matteo Romano – “Virale”

Già affermato nel mondo social di Tik Tok, Matteo arriva al Festival passando da Sanremo Giovani, grazie al nuovo regolamento di quest’anno. Il brano però non colpisce, e malgrado la produzione di Dardust rimane un po’ anonimo. Voto: 4

Michele Bravi – “Inverno dei fiori”

Indubbiamente un testo elegante, quasi una poesia che muove i sentimenti scivolando su un arrangiamento orchestrale di grande potenza. Una canzone che racconta la vita, in tutti i suoi aspetti… ma molto difficile da apprezzare al primo ascolto. Voto: 6

Noemi – “Ti amo non lo so dire”

Ormai è un’habitué del Festival e ritorna con una canzone che non aggiunge nulla al suo repertorio precedente. Gradevole, simpatico il passaggio dalla strofa quasi intimista al refrain pop-dance, ma non colpisce. Lei è bravissima, ma sembra che non trovi la canzone giusta per mostrarlo. Voto: 5

Rkomi – “Insuperabile”

In pezzo incalzante che ti prende, ti cattura e che ricorda molto da vicino “Personal  Jesus” dei Depeche Mode: un brano potente per il debutto sanremese di Rkomi che gli permetterà di farsi conoscere anche dal pubblico nazionalpopolare, come si diceva ai tempi di Pippo Baudo. Voto: 7 ½

Sangiovanni – “Farfalle”

Un altro ex AmiciDiMaria  si presenta al Festival con un brano estremamente facile, caratterizzato da un bel gioco di fiati e influenze dance che il pubblico adolescenziale e le radio ameranno alla follia. La tradizionale polemica sull’uso smodato dell’autotune quest’anno sarà legata a questa canzone, che comunque risulta essere piacevole, ma non certo  non memorabile. Voto: 5/6

Tananai – “Sesso occasionale”

Altro brano danzereccio per un altro cantante promosso qui da Sanremo Giovani. L’arrangiamento molto carino, e il testo che parla di tradimento senza troppe mezze misure non basteranno però a replicare l’Effetto  Jalisse – Rivale –Mahmood di cui parlavo prima.  Voto: 5

Yuman – “Ora e qui”

Vincitore di Sanremo Giovani, presenta un brano fedele al suo genere soul, stile che non trova solitamente grande spazio nella kermesse ligure. Il risultato però è apprezzabile, anche se l’artista deve ancora crescere.  Voto: 5

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