SANREMO 2023: ecco le nostre pagelle
Rieccoci nuovamente a Sanremo, per me particolarmente importante perché è il 40° di cui mi occupo come critico. Ahimè, facendo i confronti con le prime edizioni di cui mi sono occupato negli anni 80 si viene presi dalla nostalgia o dallo sconforto… ma probabilmente è un problema dell’età.
Il quarto Sanremo dell’era Amadeus si presenta con un catalogo di ben 28 canzoni e già aspetto con terrore le serate in cui si esibiranno tutti gli artisti, insieme a 5 o 6 superospiti improbabili e magari un bel monologo di 10 minuti delle eterogenee co-conduttrici.
Come previsto nell’ormai collaudata formula, le canzoni accontentano un po’ tutti… dagli amanti del revival (gratificati anche dagli ospiti che spaziano tra Peppino di Capri, Al Bano e i Pooh) alle nuovissime generazioni, con la presenza di Lazza, Ariete e Mr. Rain. E’ da vedere se la presenza di questi personaggi porterà il loro pubblico a seguire il Festival, o farà loro perdere credibilità perché “venduti al sistema”. Detto questo, a seguire leggete i miei giudizi al primo ascolto, con alcune frasi “simbolo” che ho colto al volo e un voto riassuntivo da 1 a 10, dal quale desumete anche il mio pronostico di podio.
Vedremo, come sempre, se il tempo mi darà ragione o torto. Buon festival a tutti!
LE PAGELLE
Gianluca Grignani – “Quando ti manca il fiato”
Se il cantante sarà in grado di interpretarlo nel modo giusto sul palco dell’Ariston, il brano ha tutte le carte in regola per funzionare. Una lettura intima, introspettiva del rapporto con il padre riportata in una bella ballad con un imponente finale orchestrale. “Ciao papà, come va Gianluca?/ Ma no che non sto male/ quando succederà/ tu verrai o no al mio funerale?”.
Voto: 7
Colapesce Dimartino – “Splash“
potrebbe essere un out take da “Una donna per amico”, l’atmosfera ricorda moltissimo le ultime cose di Mogol Battisti. Non ha l’impatto immediato di “Musica Leggerissima” ma potrebbe riservare sorprese. “Ma che mare, ma che mare, come stronzi galleggiare…”
Voto: 7 ½
Articolo 31- “Un bel viaggio”
uno dei “grandi ritorni” di questo Sanremo, con un brano autobiografico che racconta le vicissitudini personali e la carriera del duo. Con un ritornello immediato che resta in testa come richiesto dalla tradizione del festival, certamente sarà amato dalle radio. “Non volevamo crescere ma è successo tutto a un tratto”.
Voto: 6 ½
gIANMARIA “Mostro”
vincitore di Sanremo Giovani 2022 e finalista a X Factor 2021, a Sanremo è già passato alla storia come “il cantante che canta in corsivo”. Si presenta con un brano intimista e riflessivo, ma comunque non banale e orecchiabile. C’è di peggio.
Voto: 5/6
Anna Oxa -“Sali (Canto dell’anima)“
Una prova vocale assolutamente ineccepibile, che speriamo possa essere tale anche nelle serate del Festival, per un brano che è forse troppo pretenzioso in questo contesto e che sicuramente richiede più ascolti.
Voto: 6
Mr. Rain – “Supereroi”
un pezzo super radiofonico e coinvolgente già al primo ascolto che racconta come possa essere fondamentale chiedere aiuto nei momenti difficili, cosa che invece spesso viene vista come un segno di debolezza. Aleggia forse un po’ un’aria di già sentito, ma potrebbe funzionare.
Voto: 6
Rosa Chemical – “Made in Italy”
un inno alla libertà anche sessuale che ha avuto addirittura ripercussioni in Parlamento prima ancora dell’uscita (siamo ancora a questo punto????). Il sound dancereccio e orecchiabile che potrebbe portarla ad essere la “Dove si balla” o “Ringo Starr” del 2023. Già al primo ascolto la darei come ottima candidata all’all’Eurovision. “Ti voglio nuda con il calzino bianco”.
Voto: 6/7
Giorgia – “Parole non dette”
L’inizio è lento, pianoforte e voce e ti fa pensare “Wow! Questa è la nuova “Greatest love of all”, ma ahimè non è così. L’ennesima conferma che Giorgia ha una voce eccezionale, ma il brano non decolla, non ha guizzi… si perde in virtuosismi e in un atmosfera vagamente soul, perfetta per un night o un fumoso locale parigino, molto meno per il palco dell’Ariston. “parole dette male, maledette”
Voto: 6 ½
LDA -“Se poi domani”
la canzone sarà anche molto orecchiabile, radiofonica e potrebbe essere un successo, ma è antica anche per il padre di LDA! Il mood è un po’ quello di “Maledetta primavera”, assolutamente gradevole ma stona sulla bocca di un ragazzo così giovane che vuole darsi un’immagine diversa da quella dell’illustre genitore. “Oh, oh, dammi le mani, ma solo se tu rimani”.
Voto: 6
Lazza – “Cenere“
il campione delle vendite dello scorso anno si presenta con una canzone d’amore intensa con atmosfere dance anni 90. Le cenere è la metafora di un rapporto che sta finendo, ma anche di una possibile futura rinascita, come la Fenice che rinasce dalle sue ceneri. Anche questa molto radio friendly. “Primo in classifica ma non importa, mi sento l’ultimo come persona”.
Voto: 6
Ariete – “Mare di guai“
esordisce a Sanremo accompagnandosi al pianoforte con un brano in cui la presenza di Calcutta e Dardust fra gli autori disorienta un attimo rispetto ai soliti pezzi della cantautrice di Anzio. “Non voglio più perderti nel chiaro di luna, ci siamo incontrate dentro momenti pessimi”.
Voto: 5/6
Sethu, Cause Perse:
verrebbe di parafrasare il titolo della canzone pensando alla sua presenza a Sanremo. Una specie di Blanco ma senza la sua presenza scenica. “Brucio questi anni come siga spente sui polsi”.
Voto: 4
Tananai -“Tango”
nel 2022 con “Sesso occasionale”, Tananai ha giocato sul suo ultimo posto arrivando al top delle classifiche. Ritorna con una ballad che racconta la fine di un amore molto difficile da cantare. Se riuscirà a tenere botta, sicuramente sarà d’effetto.
Voto: 6 ½
Levante – “Vivo”
un inno alla vita, un invito a lasciarsi andare all’istinto anche e soprattutto a livello fisico. “Vivo un sogno erotico, la gioia del mio corpo è un atto magico” potrebbe diventare un tormentone.
Voto: 6/7
Leo Gassmann – “Terzo cuore“
la firma di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari è evidente già nella prima strofa, dal sound alla ritmica… forse al punto di annebbiare la figura dell’interprete. Detto questo, il brano è ovviamente molto piacevole e si farà sentire parecchio. “Penso di avere talento nel trasformare le sfide in sfighe”.
Voto: 7
Modà – “Lasciami”
I Modà fino a tre/quattro anni fa facevano il tutto esaurito negli stadi e registrare una canzone scritta da Kekko Silvestre era praticamente garanzia di successo da alta classifica. Le ultime cose invece non hanno funzionato e il ritorno della band al festival suona un po’ come un’ultima chance per ritrovare i fasti del passato. Si parla di depressione, e tutto il testo si rivolge a lei, non a una donna (non fraintendiamo come in “Per Elisa” di Alice). Un bel pezzo rock in puro stile Modà. Ma basterà per riportarli in classifica?
Voto: 7
Marco Mengoni -“Due vite”
l’ascolti e dici “Ecco, questo era un brano da portare a Sanremo”. Una ballad in crescendo con un finale da standing ovation, che mette finalmente in evidenza le doti vocali di Mengoni che ultimamente sembrava voler tenere nascoste tra le righe di brani quasi anonimi. Se dovessi puntare su una canzone, punterei su questa.
Voto: 9
Shari – “Egoista”
Inno all’amore libero, non importa se per un uomo o una donna. Un pezzo trap con qualche virtuosismo vocale, come se ne sentono tanti. Troppi, forse. “stappo sta birra che sa di the”
Voto: 5
Paola e Chiara – “Furore”
del ritorno delle Iezzi Sisters a Sanremo si parlava già dopo la loro apparizione al concerto milanese di Max Pezzali ed è sicuramente uno dei momenti più attesi di questo festival. “Furore” è scritta da una serie innumerevole di autori ed è esattamente quello che ci aspettavamo da Paola e Chiara, un brano dance, travolgente e fedele al loro sound anni 90. “Furore” farà parecchio rumore e la balleremo tanto, tanto, tantissimo!
Voto: 8 ½
I Cugini di Campagna – “Lettera 22″
Quando ho letto della presenza dei Cugini a Sanremo, pensavo che si sarebbero presentati con un divertissement, qualcosa che facesse autoironia sul loro look o sul falsetto. Invece il pezzo, scritto da La Rappresentante di Lista, è una bella canzone che, soprattutto nella strofa, ci ricorda qualcosa dei Pooh degli anni 80/90. Un bel refrain e ottimi impasti vocali. Se fossimo nel 1987 sarebbe un 45 giri di successo, ma, ahimè, oggi non capisco dove possa avere mercato.
Voto: 7
Olly -“Polvere”
un altro cantante di Sanremo Giovani che a mio parere deve ancora crescere. Il brano parla di insicurezza e fragilità ed è un’altra ballad in crescendo che però non pare arrivare da nessuna parte.
Voto: 4 ½
Ultimo -“Alba”
Secondo voi Ultimo si presenterà con un brano lento, pianoforte e voce, che va su, su, su e alla fine lui urla come un pazzo? Avete ragione. Niente di nuovo, ma i suoi fan impazziranno. A me non fa impazzire per nulla.
Voto: 6/7
Madame – “Il bene nel male”
a sorpresa troviamo una Madame che si mette in gioco anche in “versione dance” e, devo dire, ci riesce molto bene. Nel ritornello gioca con le parole e il pezzo funziona, diventa magnetico e ti resta in testa.
Voto: 7
Will – “Stupido”
canzoncina piacevole che parla di problemi di cuore. Gradevole, ma nulla di memorabile.
Voto: 5
Mara Sattei – “Duemilaminuti”
potrebbe essere l’outsider di questa edizione del festival. Il pezzo è stato scritto da Damiano David dei Maneskin e parla di violenza contro le donne, tra botte e alcool. Un brano decisamente intenso nel cui finale Mara Sattei tira fuori un’inaspettata vocalità.
Voto: 8
Colla Zio – “Non mi va”
I Colla Zio sono forse la cosa migliore approdata da Sanremo Giovani, una specie di Stato Sociale 2.0. Il brano porta una ventata di freschezza e di divertimento… se studieranno una bella esibizione ad hoc potrebbe diventare iconico.
Voto: 6 ½
Coma_Cose – “L’addio”
coppia nella vita e sul palco, ritornano a Sanremo con un pezzo dal sapore malinconico che parla delle difficoltà di una coppia dove però l’addio non è una possibilità. Fedeli a se stessi e quindi sempre non banali.
Voto: 6
Elodie – “Due”
Elodie è bellissima, ha una grande vocalità e una personalità prorompente, ma questa volta la canzone presenta qualche falla. Si racconta un amore finito sul nascere con tutta la sofferenza che porta ad almeno uno dei due. Il pezzo non è né una ballad né un mid-tempo, ci si vede forse un po’ di funky, dance ma è difficilmente classificabile. Certo è che sul palco renderà più che in disco.
Voto: 7
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