INTERVISTE

Gigi Proietti: vi racconto il mio segreto

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Dopo il successo dei suoi "Cavalli di battaglia", il mattatore romano ripercorre i suoi primi 50 anni di carriera che "a furia di parlarne sono già diventati 51"


Istrionico, divertente, abile con la parola. Un vero purosangue. Ma anche un po’ un “cagadubbi”, come lui stesso si definisce: precisino fino ad essere maniacale. Mattatore in teatro come in tv, Gigi Proietti, 77 anni compiuti lo scorso 2 novembre, ha l’innata capacità di far ridere e di emozionare al tempo stesso. Ma non chiamatelo comico, proprio non se lo sente addosso: “Non sono un comico. Un attore fa piangere, fa ridere, ci prova sempre”. Tanto esuberante sulla scena quanto riservato sulla sua vita privata, da 50 anni – “a furia di dirlo sono diventati 51”, ammette – è protagonista, come attore e produttore, dei più grandi spettacoli e dei più grandi palcoscenici. I suoi cavalli di battaglia sono un vero cult per il grande pubblico che lo ha sempre seguito. Tanto che lui, a gennaio, li ha persino portati sul piccolo schermo, in uno spettacolo televisivo per Raiuno (Cavalli di battaglia, appunto) che ha riscosso un grandissimo successo di pubblico. 5 milioni di telespettatori – quando dall’altra parte della barricata c’è Maria de Filippi – sono un’impresa straordinaria, che solo l’artista romano poteva compiere. Gigi, dall’alto della sua esperienza, ha oramai un’autorevolezza affabile, un’innata simpatia, i suoi movimenti sono più maturi ma non certo meno affascinanti di una volta. Il suo pensiero più grande resta sempre il suo pubblico, il grande complice delle sue evoluzioni.

Maestro, siamo arrivati a 50 anni di carriera. Come le è venuto in mente di intraprendere questa strada?
Dopo gli studi al liceo classico, mi sono iscritto all’università, facoltà di giurisprudenza. Contemporaneamente suonavo, cantavo e mi divertiva molto recitare; mi pagavano pure per fare quello che mi piaceva, che cosa potevo volere di più? Ma non pensavo affatto sarebbe diventata la mia professione. Poi, ad un certo punto, è arrivata la passione, e non ho più potuto smettere.

 

Roma,Teatro Sistina 21 06 2011. Gigi Proietti in ''Di Nuovo Buonasera''. ©Musacchio & Ianniello

Roma,Teatro Sistina 21 06 2011. Gigi Proietti in ”Di Nuovo Buonasera”. ©Musacchio & Ianniello

E quando è arrivata la vera passione che non ha più potuto non assecondare?
Stavo recitando Il dio Kurt di Moravia al teatro Stabile dell’Aquila e lì ho capito che quello sarebbe stato il mio lavoro.

Da allora è passato mezzo secolo, che lei ha di recente festeggiato in tv con il suo one man show Cavalli di battaglia, andato per altro benissimo…
Cavalli di battaglia… il titolo è di per sé evocativo perché nasce dalla mia voglia di riportare in tv le mie cose, quelle che amo fare. Ho compiuto 50 anni di teatro – a furia di dirlo sono diventati 51 – e mi è venuto il desiderio di festeggiare questo traguardo anche in televisione, raggiungendo quel pubblico che non riesce a venirmi a vedere dal vivo. E così ecco che stavolta sono entrato io nelle case degli italiani. Quanta emozione ogni volta!

 

Roma,Teatro Sistina 21 06 2011. Gigi Proietti in ''Di Nuovo Buonasera''. ©Musacchio & Ianniello

Roma,Teatro Sistina 21 06 2011. Gigi Proietti in ”Di Nuovo Buonasera”. ©Musacchio & Ianniello

Le sue due bambine, Carlotta e Susanna, hanno fatto parte del cast. E la seguono anche nell’avventura da direttore artistico del Globe Theatre di Roma. La rende orgoglioso lavorare con loro?
Bambine… ormai sono vecchie (ride, ndr), con tutta la gavetta che hanno fatto e con tutti gli anni di questo mestiere che hanno sulle spalle! Carlotta studia da 14 anni per fare questo lavoro, Susanna è stata 3 anni a Londra a studiare scenografie e costumi. Da padre non posso che essere orgoglioso di loro, perché si sono fatte da sole, rimboccandosi le maniche, studiando e facendosi il mazzo. E portando avanti questo mestiere con passione, impegno e onestà.

Dà loro molti consigli oppure lascia che facciano le loro esperienze?
Quando ce n’è stato bisogno ho dato loro i consigli che mi sono stati richiesti: sono un precisino, oserei dire maniacale nelle cose che si fanno, ma ho sempre lasciato loro la libertà di fare, sperimentare, capire, come era giusto che fosse.

 

Foto: ©MarcoBorrelli

Foto: ©MarcoBorrelli

Quando le hanno detto di voler seguire, in qualche modo le sue orme, come l’ha presa?
All’inizio, lo ammetto, non molto bene. Poi, se l’oste dice che il suo vino è buono, io non posso non dire che sono brave. Abbiamo fatto una compagnia familiare al Globe Theatre come quelle di una volta e questo mi piace.

Da 50 anni lei è un attento osservatore – oltre che praticante – del mondo dello spettacolo. Per quanto riguarda la tv in particolare, quanto è cambiata? Le piace ancora?
La tv di oggi è tutta nuova, e per alcune cose come l’informazione di è strutturata in modo tale da essere anche troppa. Quello che l’ha cambiata è la nascita delle nuove reti che fanno a gara per accaparrarsi un po’ di ascolti e a proporre novità. Certo è che gli ascolti del Maresciallo Rocca se li scodano. Anche gli show di prima serata… L’abbiamo vista nascere in bianco e nero, i ritmi erano più lenti un tempo. Oggi è tutto così rapido, veloce.

 

Roma,Teatro Sistina 21 06 2011. Gigi Proietti in ''Di Nuovo Buonasera''. ©Musacchio & Ianniello

Roma,Teatro Sistina 21 06 2011. Gigi Proietti in ”Di Nuovo Buonasera”. ©Musacchio & Ianniello

E la guarda questa tv?
Sì. Una volta seguivo spesso i dibattiti, ora invece non riesco più. Ci sono dei buoni sceneggiati, interessanti da vedere: ho molto apprezzato Rocco Schiavone: Marco Giallini è davvero bravo».

A proposito di serie tv e del Maresciallo Rocca, vera e propria pietra miliare della serialità televisiva: perché è piaciuta così tanto?
Il segreto del Maresciallo Rocca sta nell’idea vincente della sceneggiatrice, Laura Toscano, che ahimé ci ha lasciati: Laura ha avuto l’intuizione di portare in tv un persona comune, in cui tutti ci possiamo rispecchiare: il maresciallo Rocca era un uomo, innanzitutto, con tutti gli umanissimi problemi di tutti, come arrivare a fine mese ed educare i figli. Chiunque può rivedersi in lui.

 

Roma,Teatro Sistina 21 06 2011. Gigi Proietti in ''Di Nuovo Buonasera''. ©Musacchio & Ianniello

Roma,Teatro Sistina 21 06 2011. Gigi Proietti in ”Di Nuovo Buonasera”. ©Musacchio & Ianniello

L’ultima sua volta in una serie risale allo scorso anno, accanto alla sua Carlotta, in Una pallottola sul cuore. La rivedremo in una fiction?
La volontà c’è. Bisogna sedersi e parlarne anche perché, nel frattempo, la pallottola del titolo (Una pallottola sul cuore, ndr) è stata estratta e serve qualche buona idea. Comunque pare ci siano delle idee nate sulla scia dell’entusiasmo per il successo di Una pallottola sul cuore, vedremo cosa ne verrà fuori…

Nel frattempo, visto che con le mani in mano non sa stare, si occupa del suo Globe Theatre a Roma, dove è direttore artistico…
Sì, lo dirigo ormai da 14 anni e quello è il mio lavoro a tempo pieno. Mi gratifica molto avere a che fare anche con giovani artisti di talento e pieni di speranze.

Ultima domanda, decisamente tecnologica. Va sui social?
Assolutamente no. Non ci capisco nulla. Vorrei essere tecnologico, capirci qualcosa, ma… non ce la faccio proprio. Ho un telefonino che fa giusto le chiamate, il resto, chi lo sa che cos’è?

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