Tornare ad amare dopo una forte delusione: abbiamo davvero bisogno di un uomo?
Una relazione finita lascia molte ferite. E’ ovvio che se fa male non ci siamo lasciati con un “spero tu sia felice”, a meno che non fosse così ironico da sottendere una sfilza di maledizioni che neanche dopo 4 generazioni si possono smaltire. Ma veniamo al nocciolo della questione: si può tornare ad amare dopo una grande delusione o dopo la fine di una storia importante?
Uscire illesi dopo una relazione, specie se lunga e magari anche burrascosa, è pressoché impossibile ed è inutile nascondere che soprattutto in età matura i tempi di recupero siano lunghissimi. Sarà perché non si ha più voglia di investire ancora in un altro sentimento, sarà perché gli uomini che incontriamo sono pessimi, sarà perché ogni cellula del nostro corpo è pregna di dolore. Qualunque sia il motivo, recuperare la fiducia nell’amore è una bella sfida.
Come si affronta il futuro?
Per superare il trauma ci si può tuffare nel senso di sollievo momentaneo del partner a ore, purtroppo però si tratta di un allenamento che non porta grandi risultati ma solo lievi soddisfazioni, che poi si tramutano in delusioni nebulose che la mente farà fatica a elaborare. Quindi no, meglio lasciar perdere.
Cosa fare, dunque? La confusione dopo un distacco importante mette le sue radici nella mancata routine quotidiana perché seppure la relazione precedente faceva falle in tutti i campi, offriva quella sorta di sicurezza che aveva il sapore del punto di riferimento costante.
Perché la verità è questa: si cerca una relazione per avere una stabilità. Una persona affidabile su cui contare, un compagno con cui condividere ogni cosa, incluso gli amici, da cui farci accompagnare agli inviti ufficiali o da confermare in famiglia. Tutte cose che contribuiscono a dare quel senso di stabilità che ogni essere umano ricerca.
Poi però il tempo passa e ci si accorge che la persona che ci ha lasciato, ferito e deluso non è più nei nostri pensieri quotidiani. Stiamo guarendo, lo sappiamo perché quando la nostra migliore amica ci dice di averlo visto con un’altra donna, non proviamo nulla, se non una sana indifferenza. Ed è allora che finalmente pensiamo a risistemare la nostra vita, con la consapevolezza di sapere di cosa abbiamo bisogno.
Cosa vogliamo davvero
Riempire un vuoto affettivo dopo anni di isolamento sociale è il primo step da superare. Una donna che ha sofferto molto per amore ha imparato col tempo a gestire i suoi tempi. Ha coltivato delle amicizie, è in grado di soddisfare ogni tipo di capriccio e se vuole un uomo al suo fianco sa che costui deve rispettare più che mai il suo nuovo modo di vivere.
Le donne sanno che non proveranno più l’entusiasmo dell’innamoramento, ma non sanno bene quale corde potrebbe toccare la presenza di un altro uomo. Il motivo è semplice: in questa fase della vita prende il sopravvento la parte razionale che è in grado di gestire perfettamente il cervello emotivo e che ci fa scappare a gambe levate semmai si dovesse mettere in moto tutto d’un tratto.
L’accesso alle emozioni è limitato, proprio perché ci si sente comunque in uno stato d’allerta. E’ la persona giusta? Ce lo chiederemo per mesi e mesi, impedendoci così di vivere nella migliore maniera tutti quei momenti che in tempi non sospetti sarebbero stati meravigliosi. E così ci si convince che la resilienza sia l’unica arma vincente prima di lasciare andare il freno inibitore dell’amore. Dall’altra parte, il grande rischio è quello di minimizzare ogni aspetto che ci non piace del papabile partner per paura di perdere anche l’ultimo treno. La donna sa che c’è qualcosa che non va, ma rifiuta di andare a fondo alla questione per non intaccare il conforto di una nuova frequentazione. Il non riconosce gli errori fatti nel passato e non essere in grado di identificare quelli commessi con l’ex sono il primo passo verso l’autodistruzione di coppia. Ecco quindi che anche il più piccolo degli atteggiamenti che ci infastidiscono diventerà l’ennesima insofferenza di coppia in futuro e la collisione sarà inevitabile. Un’altra volta. Così si finirà per vivere una relazione insignificante, che soddisfa ancora una volta solo il senso di stabilità, ma non va oltre. Motivo per cui, combattere la solitudine in questo modo è fallimentare.
E’ finita una storia importante? Non si può pretendere che ne riparta una appagante subito dopo. La nuova relazione potrà funzionare solo quando le ferite saranno risanate e avremo ritrovato il nostro equilibrio.
Come ne usciamo da questo caos?
Proviamo a rispondere a queste domande:
- Come vedo la mia vita con questo uomo tra 5 anni?
- Sono appagata, è un uomo così che volevo al mio fianco?
- Ci sono cose in questo rapporto che non mi convincono?
Se le risposte alle ultime due domande sono NO e Sì avremo la soluzione: lasciamo perdere e concentriamoci su noi stesse. Se esiste un uomo che ci merita arriverà, diversamente, avremo imparato a star bene da sole e a sentirci appagate anche senza una regolare (e magari noiosa) vita di coppia.
Accontentarsi di chiunque pur di non restare soli? Se dovessi spiegare a parole l’infelicità lo farei così (C.Bukowski)
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