Tutti pazzi per Sinner!
E il sogno continua. Per Yannik Sinner e per tutti noi, che dopo lunghi anni senza appassionarci a un campione ora siamo pazzi di lui!
Le 2 ore e mezza di gioco della semifinale, che gli hanno consentito di battere il russo Medvedev, hanno tenuto incollati davanti al video intere generazioni. Sì, perchè un vero campione lo si riconosce anche da questo: dal tifo e dall’affetto di un pubblico che non ha un’età di riferimento. Dai bambini ai nonni, il patriottismo si risveglia in modo eclatante solo davanti a eventi sportivi. Successe per Alberto Tomba, prima e per Valentino Rossi, poi. Improvvisamente tutta l’italia divenne appassionata di sci e motociclismo. Ora è il turno del tennis, sport del quale, chi scrive, è sempre stata fan. Fin dai tempi di Borg e McEnroe, vista l’età.
Ancora una volta Sinner dimostra come per essere un grande campione la questione non sia solo il talento ma anche la lucidità. Gestire le emozioni, non farsi travolgere dall’ansia. Cuore e testa, per arrivare al trionfo e scrivere la storia, che l’altoatesino ha già tracciato entusiasmando le folle. Non si lascia andare a grandi entusiasmi, fatto salvo quel pugnetto che si stringe quando mette a segno un colpo da maestro, accenna un sorriso solo a partita vinta e ringrazia il pubblico. Sempre. Perchè tanta di quell’energia che usa per far volare la palla oltre la rete gli arriva anche da lì. E non è da tutti avere l’umiltà di ammetterlo.
Essere un campione a soli 22 anni non è una condizione facile da gestire ma il Frecciarossa della Val Pusteria dimostra a ogni apparizione quanto la rivoluzione gentile che sta mettendo in atto sia vincente e quanto in un Paese così calciocentrico finalmente ci si ricordi dell’esistenza di altri sport e dell’eleganza del tennis dove i tifosi, al massimo si vestono da carote e indossano giubbini fosforescenti. Sarò anche ‘vecchia maniera’ ma questo è lo sport che mi piace. E quelli come Sinner sono i campioni che si meritano di essere definiti tali.
0 commenti