Un visionario che ha trasformato la sua passione in un hub creativo, tra moda, sperimentazione e spiritualità, conquistando follower e clienti in tutta Italia
Monsieur Matteo Sorbellini, icona fashion designer e collezionista di moda, ha scelto Riccione per definire un nuovo concetto di stile dando vita a VIP Room, uno spazio rivoluzionario che fonde showroom, fashion store, atelier e brand in un’unica esperienza creativa. Con oltre 347mila follower su Instagram. Questo visionario della moda ha trasformato il suo progetto nato nel 2021 in un fenomeno social e fashion che attira VIP e trend setter da tutta Italia. VIP Room rappresenta un nuovo polo di sperimentazione della moda, concepito come una scatola creativa e hub di sperimentazione, dove i clienti possono vivere un’esclusiva esperienza di shopping personale. Le sue creazioni, caratterizzate da sete dipinte, fantasie magiche, jeans con frange, piume e pietre preziose, incarnano una filosofia di libertà espressiva e creatività senza limiti.
Potrete incontrare Monsieur Matteo Sorbellini e scoprire dal vivo le sue creazioni esclusive presso il Pop Up Store di Milano il 27 settembre in via della Spiga dalle 14.00 alle 17.30 Un’esperienza unica per immergersi nel mondo visionario di VIP Room!
Un ritratto in bianco e nero di Monsieur Sorbellini che celebra l’eleganza maschile dal gusto rétro, tra dettagli sartoriali e un’attitudine decisa.
Monsieur Sorbellini, come è nata l’idea di VIP Room e cosa l’ha spinta a scegliere Riccione come base per questo progetto rivoluzionario?
Il mio hub creativo non poteva che nascere a Riccione: non è stato un calcolo, ma una chiamata dall’alto, una scelta che porta in sé il segno del divino. A un certo punto della mia vita, ho instaurato un rapporto meraviglioso con il Signore, ho iniziato a sentire la sua voce attraverso una canzone. Un giorno mi disse: “questo è il luogo che io ho scelto per te, questo è il tempo che io ho scelto per te”, Cosi ho deciso di ritornare a Riccione. Faceva già parte della mia vita negli anni ’90, quando al Cocoricò ero floor manager (organizzatore della pista/locale, ndr) di uno dei locali più iconici d’Italia. Lì mi sentivo davvero a casa: era la mia patria creativa, la culla delle nuove tendenze. Riccione è una città che ha sempre raccolto i trendsetter italiani e internazionali per la club culture. C’è sempre stato quel fervore di voglia di ricerca e di novità. Qui ho deciso di aprire la Vip Room. Questa realtà nasce 5 anni fa proprio con l’idea di un luogo dove io in primis potessi stare bene. Vivere in una città di mare è un privilegio. Riccione, con la sua posizione strategica, quasi al centro dell’Italia, è facilmente raggiungibile e perfettamente connessa. Riccione per me è trend setter, trend alert, trend addiction, in pratica qui nascono le tendenze, ha un ruolo dinamico e innovativo. La città era l’ambiente ideale “per muovermi”, mi ha offerto e offre delle grandi opportunità, un contesto favorevole per le mie attività.
Il suo brand ha conquistato oltre 347mila follower sui social. Qual è il segreto del suo successo digitale e come utilizza i social per raccontare la sua visione creativa?
È stato sicuramente un progetto rivoluzionario, nato in un momento della mia vita in cui potevo permettermi di divertirmi. Ho scelto di non seguire l’etica commerciale né di guardare ai numeri, ma di creare qualcosa che mi piacesse davvero e che mi rappresentasse. Mi sentivo libero allora, e mi sento libero ancora oggi: libero dagli schemi, dalle convenzioni, con il desiderio di offrire me stesso in una visione pura. Sempre con attenzione al lusso, alla preziosità, alla ricerca, alle cose belle che fanno parte del mio immaginario, della mia visione, del mio “state of mind” .
Stile eccentrico e ironico per Monsieur Sorbellini e la sua Monikina accompagnati dai loro inseparabili cani.
La mia voce, la Monikina e un film che continua
Il successo è anche legato al fatto che avevo molte storie autentiche da raccontare. Questo mio modo di parlare, con una cadenza un pò da couturier, ha affascinato il pubblico. Del resto Riccione è anche la città della televisione e del cinema, e credo abbia contato molto il fatto che avessi tante cose da raccontare: non ero un parvenu dell’ultimo momento, ma portavo con me una vita, una sostanza, un film personale che continua ancora oggi. E poi c’è la Monikina, mia moglie: fantastica, adorata, un po’ schiva. Diversa da me, non ama la mondanità né l’apparire. All’inizio il suo silenzio, il suo atteggiarsi un po’ snob, talvolta sopra le righe, ha fatto impazzire il web. E questo ci piace: perché attraverso di lei e attraverso di noi sappiamo trasmettere un senso di libertà e di gioia, un messaggio di serenità di cui oggi c’è un grande bisogno.
Una creazione scenografica che trasforma il tessuto in movimento puro: il giallo vibrante incontra volumi esagerati per un look dirompente e spettacolare.
Le sue creazioni spaziano dalle sete dipinte ai jeans con pietre preziose. Da dove trae ispirazione per questi design così unici e riconoscibili?
L’ispirazione per creare nasce dal mondo che ci circonda, ma anche dal subconscio. A volte mi sembra addirittura qualcosa di soprannaturale: sento che Dio mi ha donato, soprattutto negli ultimi tempi, una creatività inesauribile, come una coppa che trabocca senza sosta. Spesso mi sorprendo io stesso per la quantità di idee che arrivano. Certo, gli stimoli quotidiani sono fondamentali: un libro, un film, un colore, un’immagine su Instagram… tutto può accendere una visione che, intrecciata al mio background, prende forma.
Eleganza eterea e raffinata: un abito fluido in verde degradé, impreziosito da dettagli piumati che ne accentuano la leggerezza scenica
Come descrive l’esperienza di “personal shopping” che offre ai suoi clienti VIP? Cosa rende speciale il rapporto diretto con Monsieur Sorbellini?
L’esperienza di Personal Shopper che offriamo tramite prenotazione sul nostro sito VIP Room Riccione rappresenta senza dubbio un plus. I clienti – soprattutto le donne di un certo livello – amano essere seguite con attenzione. Il nuovo lusso è sempre più esigente: desidera essere coccolato, consigliato, vissuto in maniera esclusiva. È un progetto di tailoring vero e proprio, cucito su misura per ciascuna persona. Ognuno ha esigenze diverse, un proprio modo di vivere il rapporto con lo shopping: c’è chi non ama essere servito in mezzo alla folla e preferisce un’esperienza intima e personalizzata.
Un abito scultoreo che gioca con drappeggi e sfumature rosate: femminilità contemporanea tra romanticismo e forza materica.
Lei parla spesso di outfit come “anima” della persona. Può raccontarci come riesce a tradurre storie, emozioni ed esperienze individuali in un abito ?
Io stesso, nel ruolo di couturier, mi relaziono direttamente con la clientela, e per me è un arricchimento reciproco. Spesso da questo rapporto nascono amicizie autentiche: ci si racconta, si condividono esperienze di vita e perfino sofferenze. È un legame che crea empatia, e quell’empatia si riflette poi nell’outfit. Dico spesso che un outfit non è solo vestire una persona, ma rivestire la sua anima. E quando questa connessione nasce, non finisce più: le clienti rimangono legate, affezionate, sempre in contatto. Oggi posso dire di essere sempre più presente nel guardaroba di donne ricche e potenti italiane che amano la mia firma, quella di Monsieur Matteo Sorbellini.
Un gioco di contrasti audaci: leggerezza eterea nelle trasparenze verdi, energia vibrante nella gonna rossa e nel fiore scultoreo fucsia, per un look d’impatto assoluto.
Quali sono i suoi progetti futuri per espandere il mondo VIP Room oltre Riccione, e come vede l’evoluzione del fashion retail nei prossimi anni?
L’evoluzione del fashion retail è completamente cambiata, come del resto tutta la moda. Il sistema non è più quello di una volta: oggi fare retail significa creare una community di clienti affezionati. Non basta più guardare una vetrina, entrare e acquistare — era un rituale che amavo molto, ma ora il rapporto si costruisce su altri livelli, più intimi e continuativi. La nostra forza è proprio questa: creare legami attraverso diversi strumenti, dai social alle dirette che facciamo ogni mercoledì e giovedì. Sono vere e proprie esperienze di fashion entertainment: quattro ore in cui entro simbolicamente nelle case delle persone, come fosse un film. Intrattengo, racconto quello che faccio, mostro i capi uno a uno, spiego i tessuti, perché anche a distanza chi mi segue possa capirli e acquistarli con consapevolezza.
Nei suoi pop-up la vendita diventa un evento: secondo lei cosa conquista di più il pubblico, l’incontro con lo stilista, la location o l’atmosfera che si crea?
I pop-up sono diventati un tassello fondamentale del nostro lavoro: li organizziamo in tutta Italia e anche all’estero, scegliendo location d’eccezione come gallerie d’arte, ville private o loft, a seconda delle città. In due giorni creiamo un’esperienza unica che va oltre la semplice vendita: è un evento, un incontro diretto con lo stilista e con altre persone, un’occasione per vivere la moda in modo autentico e conviviale. È un approccio molto più efficace che restare in boutique ad attendere l’arrivo dei clienti.
Quali sono i suoi prossimi progetti? Sta lavorando a qualcosa di nuovo che la appassiona in modo particolare, magari anche oltre il mondo della moda?
Tantissimi, forse troppi: sono presissimo. Sto scrivendo un libro, ci sono rapporti in corso con la televisione e naturalmente moltissimi progetti legati alla moda, sia in Italia sia all’estero. Disegno diverse linee di abbigliamento, tutte firmate con il mio nome: dal “culture wear” al “ready-to-wear”,, dallo sportswear fino al prêt-à-porter. Abbiamo una resort collection, e ogni anno porto in passerella cinque o sei collezioni. È un vortice continuo di creatività… et voilà, à bientôt.”
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