Una piccola capitale culturale che sorprende con il Giro della Rocca, il Duomo e il Festival dei Due Mondi, simboli di arte e identità umbra
Si avvicina l’autunno, tempo di tante manifestazioni dedicate ai prodotti del territorio. L’Umbria, storica regione di produzione di grandi extravergini, torna a celebrare l’olio con la 28esima edizione di Frantoi Aperti, in programma dal 18 ottobre al 25 novembre. È l’evento più importante dell’oleoturismo italiano che festeggia l’arrivo della nuova annata di olio extravergine di oliva nel periodo della frangitura, proponendo tante iniziative nei frantoi e non solo. Il programma qui
FOTO IN APERTURA DI @dariobragaglia
Partecipanti alla Grande Pedalata lungo la Fascia Olivata Assisi–Spoleto, un itinerario che unisce natura, sport e tradizione tra gli uliveti umbri.@Metelli
IN BICICLETTA FRA GLI ULIVETI
A chi vuole scoprire in modo insolito e divertente i paesaggi umbri, segnaliamo la terza edizione della Grande Pedalata. Una passeggiata in bike o e-bike lungo la Fascia Olivata Assisi Spoleto organizzata dalla Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria. Quest’anno si svolgerà nel tratto fra Trevi e Campello sul Clitunno presso Spoleto.
Un’esperienza aperta a tutti (non occorre essere dei super sportivi, è sufficiente un po’ di allenamento) che coniuga natura, cicloturismo, enogastronomia e la valorizzazione del patrimonio artistico. Nel luogo d’arrivo si avrà modo di visitare le celebri Fonti del Clitunno, cantate da Virgilio, Byron e Carducci. Le vene d’acqua formano un idillico laghetto con il Tempietto risalente al VII secolo. Il monumento è iscritto al Patrimonio Mondiale Unesco essendo parte del percorso I Longobardi in Italia che collega il Nord e il Sud della Penisola, da Cividale del Friuli a Monte Sant’Angelo in Puglia.
Un olivo secolare a Macciano, tra i simboli della tradizione olivicola umbra e custode di una storia millenaria legata al territorio.@dariobragaglia
SPOLETO, LA RICCHEZZA ARTISTICA E CULTURALE DI UNA PICCOLA CAPITALE
Proprio Spoleto può essere la base ideale per una vacanza di inizio autunno in Umbria. Poche altre località italiane sanno coniugare così bene cultura, natura e gastronomia. Restando sul tema dell’olio, la città e i suoi dintorni sono sede di marchi famosi a livello nazionale come Melchiorri e di altri storici come Marfuga. Quest’ultimo è un frantoio attivo dal 1817 che produce pluri-premiati olii monocultivar come l’Affiorante (100% Moraiolo) e il Sassente (100% Frantoio). In città ci sono innumerevoli luoghi per avere un’idea, anche parziale, del patrimonio storico-artistico cittadino. Si spazia dai ritrovamenti archeologici sul Colle Sant’Elia (XI-X secolo a.C.) alla conquista di Roma (Museo Archeologico, Casa Romana), dall’epoca del Ducato Longobardo all’assoggettamento allo Stato della Chiesa, fino all’arte contemporanea. Sono palazzi e monumenti che hanno sedotto “turisti d’eccezione” tra i quali Johann Wolfgang Goethe, Percy Shelley, Herman Hesse.
Le Storie della Vergine affrescate da Filippo Lippi nel Duomo di Spoleto: uno dei capolavori del Rinascimento italiano custoditi in Umbria. @dariobragaglia
IL SOGNO DI GIAN CARLO MENOTTI: NASCE IL FESTIVAL DEI DUE MONDI
È tra queste “meravigliose facciate”, definizione di Alberto Moravia, che Gian Carlo Menotti (1911-2007) ebbe l’idea di far incontrare la cultura europea con quella nordamericana creando, nel 1958, il Festival dei due Mondi, ancora oggi uno degli appuntamenti più importanti della scena culturale italiana. Per capire come questa piccola cittadina, già negli anni Sessanta e Settanta, sia riuscita a diventare ogni estate una specie di ombelico del mondo è sufficiente entrare nel Teatro Caio Melisso, il più antico della città, e dare un’occhiata alle foto dei protagonisti del festival appese un po’ dovunque. Di qui sono passati, oltre a tutti i grandi nomi del teatro italiano, Allen Ginsberg e Woody Allen, Fanny Ardant e Roman Polanski, Pina Bausch e Thomas Schippers, le cui ceneri sono tumulare in un muro della piazza del Duomo, scenario ancora oggi dei grandi spettacoli del festival.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta a Spoleto, cuore spirituale e artistico della città, celebre per il mosaico absidale e la sua scenografica piazza. @dariobragaglia
CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA E PIAZZA DEL DUOMO
La scenografica scalinata di via dell’Arringo introduce alla piazza del Duomo, creata con un terrazzamento ai piedi del Colle Sant’Elia. Una quinta scenicaa cielo aperto –scelta da Menotti come luogo dei grandi concerti – chiusa sul fondo dalla chiesa, sul lato destro dal Palazzo Ràcani Arroni e sul lato opposto dall’abside della chiesa di Sant’Eufemia. Sempre sul lato sinistro il citato Teatro Caio Melisso e la chiesa di S.Maria della Manna d’oro. Prendetevi tutto il tempo per godere dei tanti tesori conservati all’interno del Duomo. Commovente, nell’ultima navata a sinistra, la lettera di San Francesco a frate Leone, uno dei soli due autografi conosciuti del santo di Assisi. La piazza gode di una grande popolarità essendo una delle location principali della fiction televisiva Don Matteo.
Visitatori ammirano gli affreschi rinascimentali a Spoleto, città museo a cielo aperto che custodisce capolavori d’arte e architettura.@Metelli
PALAZZO COLLICOLA E LE COLLEZIONI D’ARTE
Il Palazzo costruito fra il 1717 e il 1730 su progetto dell’architetto romano Sebastiano Cipriani è oggi il centro del sistema museale cittadino Arti Visive. Ospita al piano terra il Museo Carandente, collezione d’arte contemporanea costituitasi a partire dai primi anni Cinquanta. Si tratta di opere acquisite dal Comune con la formula dei premi-acquisto durante le 13 edizioni del Premio Spoleto (1953-1968). Poi affiancate da nuove acquisizioni e da donazioni, come quella di Giovanni Carandente, appassionato critico e collezionista di arte contemporanea, oltreché spoletino di adozione.
Mostra della Collezione De Donno a Palazzo Collicola, spazio dedicato all’arte contemporanea e alle sue contaminazioni. @dariobragaglia
ARTE CONTEMPORANEA: DA PALAZZO COLLICOLA AL TEODELAPIO DI CALDER
Si possono vedere opere di Pino Pascali, Calder, Moore, Giò e Arnaldo Pomodoro, Sol Lewitt. Fino al 2 novembre, per festeggiare i 25 anni di apertura di Palazzo Collicola, sono visibili cinque progetti espositivi, fra cui una mostra con opere di William Kentridge, una selezione di opere dalla collezione Primo De Donna e i manifesti del Festival dei Due Mondi.
Girando in città si avrà modo di ammirare le opere risalenti alla mostra “Sculture nella città” organizzata da Carandente nel 1962. Fra le tante colpisce per la sua imponenza, lo stabile di Alexander Calder denominato Teodelapio, il nome di un duca longobardo. Nei primi anni Sessanta era la prima volta che si mettevano a confronto architetture antiche e sculture contemporanee.
Il Ponte delle Torri e la Rocca Albornoziana al tramonto: simboli di Spoleto che dominano la valle in uno scenario spettacolare.
LA ROCCA ALBORNOZIANA DOMINA LA CITTÀ
La fortezza sorge in alto, in posizione strategica e dominante su tutta la valle spoletina. Fu edificata a partire dal 1359, nell’imminenza del rientro a Roma del papa dall’esilio avignonese. Una delle diverse realizzazioni del cardinale Egidio Albornoz per ristabilire l’autorità papale sui territori della Chiesa dopo la cattività in terra straniera. Oggi è possibile visitare molti ambienti della fortezza che ospita il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto. Nella Rocca visse Lucrezia Borgia, figlia del pontefice Alessandro VI, che la elesse, appena diciannovenne, reggente del Ducato di Spoleto.
La piazza con la Cattedrale di Santa Maria Assunta e, in alto, la maestosa Rocca Albornoziana, che domina la città medievale immersa nel verde.
IL GIRO DELLA ROCCA, LA PASSEGGIATA PIU’ PANORAMICA
Da non mancare il cosiddetto Giro della Rocca, un itinerario ad anello di circa un chilometro che rappresenta una delle più belle e panoramiche passeggiate della città. Dall’alto si possono ammirare i principali monumenti della città e lo spettacolare Ponte delle Torri, eretto alla fine del Trecento. Da qui partono molti itinerari a piedi verso il boscoso Monteluco e la montagna spoletina. Scenari che fecero esclamare a San Francesco “Nihil jucundius vidi valle mea spoletana”, non ho mai visto nulla di più giocondo della mia valle spoletana, parole che si trovano ancora incise sul muro del belvedere a Monteluco.
Il percorso meccanizzato della Posterna collega comodamente il centro storico con i parcheggi e le aree esterne, permettendo di muoversi agevolmente tra le vie della città medievale. @dariobragaglia
LA METROPOLITANA PEDONALE, PER UNA CITTÀ CON MENO AUTO
Se Spoleto è così piacevole da girare a piedi lo si deve anche a un efficiente e innovativo sistema di percorsi pedonali meccanizzati realizzati fra il 2007 e il 2014. L’obiettivo è quello di agevolare l’acceso pedonale al centro storico tramite una serie di parcheggi periferici connessi a percorsi meccanizzati sotterranei costituiti da tappeti mobili e ascensori. L’asse principale di questo innovativo sistema di mobilità è il percorso che porta dal parcheggio Posterna fino a Piazza Campello, in prossimità della Rocca Albornoziana. Si percorrono 600 metri di galleria pedonale sotterranea in lieve pendenza a una media di 25 metri di profondità, con uscite intermedie, esattamente come in una metropolitana, in corrispondenza del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, della piazza Pianciani e di quella del Mercato.
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