
Maculopatia, come riconoscere i primi segnali e quando fare i controlli
Guardare un volto e non distinguerne più i tratti, leggere una scritta e vederla distorta, osservare il mondo ma come attraverso una lente appannata. È così che le maculopatie colpiscono: silenziose, progressive, spesso irreversibili. Malattie che interessano la macula — la parte più nobile e centrale della retina — e che, con l’invecchiamento della popolazione, riguardano ormai oltre un milione di italiani.
PIÙ A RISCHIO LE DONNE OVER 65
Tra i principali fattori di rischio spicca l’età: dopo i 65 anni la probabilità di sviluppare una maculopatia aumenta sensibilmente, in particolare nelle donne, in chi ha la pelle chiara o una familiarità con la malattia. La malattia dipende anche dallo stile di vita e dalle abitudini quotidiane. Il fumo è il nemico più importante: si calcola che i forti fumatori tendano a sviluppare la malattia 5-10 anni prima rispetto ai non fumatori. Altri fattori di rischio sono: la pressione arteriosa alta non tenuta sotto controllo, elevati livelli di grassi nel sangue e l’obesità. A rischio sono anche le persone sedentarie, chi eccede con alcol e chi segue una dieta povera di vitamine e acidi grassi. Infine, un’eccessiva esposizione alla luce solare senza protezione degli occhi.
I SEGNALI DA NOTARE
All’inizio non ci sono sintomi veri e propri e l’unico campanello d’allarme è una lenta distorsione del profilo delle immagini: per esempio, lo stipite di una porta o la cornice di un quadro non appaiono più lineari, ma deformati. In altri casi, la vista è annebbiata e non si riesce a leggere, perché una parte delle lettere scompaiono sotto forma di una macchia nera. Se non si interviene subito, i sintomi diventano sempre più seri, fino a non permettere più di distinguere ciò che viene fissato. Per questo motivo, è bene fare controlli alla vista ogni 12 mesi dopo i 60 anni.
LE CURE DISPONIBILI
Oltre alla fotocoagulazione con Argon Laser, che chiude i vasi anomali che si sono formati sotto la retina, tra le cure più efficaci ci sono i farmaci anti-vegf (anti-fattore di crescita dell’endotelio vascolare) che, iniettati direttamente nell’occhio, possono bloccare la proliferazione di nuovi vasi sanguigni. La prevenzione passa anche da tavola: uno stile di vita sano e un’alimentazione mirata possono contribuire a proteggere la vista. In particolare, una dieta ricca di antiossidanti aiuta a contrastare i radicali liberi, responsabili del danneggiamento della retina. Tra i più efficaci: la luteina — abbondante nei vegetali a foglia verde come spinaci, insalata e cavoletti di Bruxelles — le vitamine A ed E, minerali come zinco, rame e selenio, e l’astaxantina, contenuta in alghe, salmone e crostacei.
INNOVAZIONE IN OFTALMOLOGIA
Una nuova opportunità per la cura delle maculopatie si ha con l’introduzione di aflibercept 8mg. Gli studi hanno dimostrato che 3 dosi iniziali, seguite da intervalli di somministrazione prolungati fino a 5 mesi migliorano la qualità della vita dei malati e dei caregiver. Completa questo progresso il lancio di OculoClick™, siringa preriempita già pronta per iniettare il farmaco in modo semplice. «Un aspetto importante della nuova cura è la riduzione della spesa sanitaria, del numero di iniezioni e degli accessi in ospedale, alleggerendo il percorso di cura per i malati e i loro caregiver», precisa il dottor Massimo Ligustro, presidente di Comitato Macula.
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