Brad Pitt venezia ap
Brad Pitt venezia ap

Anche sul Red Carpet Brad è un vero spettacolo

L’attore americano, già molto apprezzato al momento del suo sbarco a Venezia, non ha tradito le attese nemmeno in smoking, alla serata di presentazione del suo film Ad Astra

Lo avevamo lasciato in t-shirt, con tanto di ascella pezzata e coppola in testa, mentre scendeva dal motoscafo al Lido di Venezia e lo abbiamo ritrovato sul red carpet, più bello che mai! Ebbene sì, care signore, con un fascino che non ha età e la gentilezza di chi sa essere riconscente al suo pubblico, Brad Pitt ci ha totalmente conquistate!

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Ha i basettoni lunghi e un numero imprecisato di anelli, bracciali e collanine che lo rendono ancora più wild, ed è perfettamente a suo agio durante il photocall, in cui saluta il pubblico e i fotografi. Con buona pace delle signore presenti (noi incluse) che rimangono a bocca aperta di fronte a colui che storce il naso quando gli dicono che è ancora un sex symbol.

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Ma è quando compare sul red carpet che la vera magia ha inizio! Sguardo e sorriso ammaliatore, la sua innata e immutata bellezza assassina lo accompagna sul tappeto rosso della Mostra del Cinema di Venezia, dove si presenta con un tuxedo che lo rende ancora più affascinante di quanto già non lo sia in t-shirt.

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A Venezia, wonderful Brad è presente per promuovere il suo ultimo film, Ad Astra, in cui nel ruolo di un astronauta va alla ricerca del padre, Tommy Lee Jones, astronauta pure lui, disperso nello spazio. Nel film, Pitt dà prova di non essere solo bellissimo ma anche bravissimo. A dimostrazione che gli anni di esperienza davanti alla macchina da presa sono serviti, in questo film l’attore americano dà davvero il meglio di sè!

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Si capisce cha ha amato molto questo ruolo e come ha dichiarato al Corriere della Sera, non fa mistero nel definire questa sua ultima esperienza cinematografica come una vera sfida: «È stata la mia più grande sfida come attore: tirar fuori emozioni, solo, nello spazio, senza una vita affettiva. E poi sul set, in tuta, me ne stavo lì a penzolare dai fili, sospeso a dieci metri da terra». E a tale proposito aggiunge: «Il mio astronauta è un eroe fragile. Un attore deve usare quei sentimenti, deve essere onesto, vulnerabile, aperto, non cercare di essere simpatico o antipatico».

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E a noi signore, alla fine della proiezione, quando in sala si alza ad applaudire, viene spontanea la voglia di abbracciare questo bellissimo eroe fragile. Che ci fa dimenticare di essere un’inarrivabile star di Hollywood.

 

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