RIFLESSI DI CINEMA

Vedi “Dunkirk” e riscopri l’orgoglio

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La grande empatia che suscita il film di Christopher Nolan dipende anche dall’adesione dello spettatore ai suoi valori più profondi, quelli così impalliditi nel mondo odierno. Solo così una sconfitta può trasformarsi in vittoria. Sullo schermo e nella vita

 

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Dunkirk film locandinaDUNKIRK

 

 

di:  Christopher Nolan
con: Tom Hardy, Cillian Murphy, Mark Rylance, Kenneth Branagh, Harry Styles
durata: 106′
sugli schermi dal: 31 agosto (anteprima nazionale all’Arsenale di Venezia il 28 agosto)
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“Siamo solo dei sopravvissuti”, balbetta impacciato il giovane soldato accasciato esausto sul treno che lo sta riportando finalmente a casa. Guarda schivo la folla che acclama lui e tutti gli altri dalle banchine delle stazioni che il convoglio attraversa. Ed è vero, i 335mila soldati portati in salvo nell’operazione Dynamo sono sopravvissuti e si vergognano di non essere eroi nel senso tradizionale della parola, si disperano per avere abbandonato il campo e non avere annientato il nemico, l’orda germanica, ma non si rendono conto che loro e tutto quello che hanno suscitato diventerà invece un grande, grandissimo episodio di eroismo e di umanità, un’iniezione di speranza che in qualche modo contribuirà poi a vincere la guerra.

Dunkirk film 2017
Sopravvivere ha avuto a Dunkirk lo stesso valore simbolico della liberazione del soldato Ryan, nel film di Spielberg perché non importa quanti siano e neppure chi siano: chi salva anche una sola persona, salva l’umanità intera.
Il significato più profondo del film di Christopher Nolan risiede proprio nella frase pronunciata nelle ultime scene dal soldato, la consapevolezza di non essere più nulla se non un sopravvissuto. Siamo a maggio del 1940, e la guerra è iniziata da poco e quel soldato, come tanti altri, si vergogna di non essere un eroe, ha paura che i suoi concittadini lo disprezzino e non si capacita di vedere la popolazione tutta che lo accoglie come un eroe.
Nolan scegliendo di raccontare questo episodio poco conosciuto – proprio perché considerato una Waterloo – della Seconda guerra mondiale e lo filma in modo speculare allo sbarco in Normandia, una sconfitta contrapposta a una vittoria, l’inizio contrapposto alla fine, ed è così che centra il suo obiettivo.

Dunkierk film 2017
La grande empatia che suscita Dunkirk dipende proprio dall’adesione dello spettatore ai suoi valori più profondi, quelli così impalliditi nel mondo in cui viviamo. E questi valori sono quelli della gente comune del film: un popolo orgoglioso, generoso, solidale, persone che credono in loro stessi e che amano gli altri, persone per le quali il termine sacrificio, impegno, altruismo, abnegazione affiorano in tutto il loro senso più nobile. Persone che rifuggono dal cinismo egoista oggi imperante.

Dunkirk film 2017
Ecco perché è facile avere gli occhi umidi quando all’orizzonte della spiaggia francese, davanti al Dorset e alle bianche scogliere di Dover, invece del settimo cavalleggeri entra in campo una flotta improvvisata e fiera fatta di barchette e imbarcazioni da diporto con pescatori, marinai, capitani e gente comune che ha macinato coi mezzi a disposizione quei 34 km del Canale della Manica per riportare a casa i soldati stretti nella morsa dell’esercito tedesco, oramai padrone del territorio dopo la rapida capitolazione della Francia. Salvarli è stato un miracolo, una sconfitta che si è trasformata in vittoria, e ha contribuito a restituire fiducia e orgoglio a tutta una nazione.
Salvando quei 335mila ragazzi (la maggior parte inglesi, ma anche decine di migliaia di francesi) i britannici hanno avuto la certezza di poter vincere una guerra sporca, feroce e insanguinata fin dagli inizi. Retorico? Forse, ma tutte quelle morti evitate come potevano non alimentare un giusto orgoglio?

Dunkirk fil 2017
Poi. E poi c’è Nolan, il Nolan autore e regista che non delude mai, c’è l’autore che riesce a tenere a distanza la retorica realizzando un film antico, con un sonoro modernissimo che ne tesse ogni istante, un film che ha i colori delle armi, il grigio dell’acciaio, il nero della polvere da sparo, il blu cupo della nafta ma che qua e là si illumina del senso di libertà e speranza e futuro dell’azzurro mare e del celeste cielo. Gli ampi orizzonti di acqua e aria sono speranza e gabbia al tempo stesso, nell’acqua in cui si può annegare, intrappolati in una nave, nel cielo dove volare significa solo sparare all’avversario o essere abbattuti dal suo fuoco. Guerra e natura, uomini in battaglia decisi ad annientare, e la terra che resiste alla distruzione.

Dunkirk film 2017
Seguendo i soldati allo sbando, perseguitati dai bombardamenti, con la speranza di una salvezza che si sfuma sempre più, immergiamo lo sguardo in scene che esaltano il cinema di una volta, quello che si può amare solo sul grande schermo di una sala buia, che usa la pellicola distillandone tutte le potenzialità che distilla e limita gli effetti speciali e che ha ancora voglia di puntare sul fattore umano, che sia uno sguardo o che sia lo schierare centinaia di comparse invece di ricorrere al digitale.
Il gioco narrativo temporale che scandisce il racconto – una settimana per i soldati in terra, un giorno per quelli che cercano la salvezza sulle navi, un’ora per la battaglia aerea – resta invece più che altro nelle intenzioni del regista, che anche qui ha voluto porre la sua firma, ma non aggiunge nulla a un film che è perfetto già di per sé e che è più istintivo assorbire come un unicum.

dunkirk kenneth branagh
Un plauso al responsabile del casting, che belle le facce vere che hanno tutti i ragazzi catapultati in una Storia più grande di loro che capiscono a fatica, ragazzi che mescolavano il coraggio con la paura, lo stupore con il senso della giustizia, che limpidezza nei modi di Kenneth Branagh, nei panni di ufficiale che trasmette tutto il suo carisma anche stando immobile sul molo. Quanto a Tom Hardy, impegnato nella controffensiva aerea, conoscete qualcun’ altro capace di raccontare un’emozione con un casco che gli lascia liberi – e parzialmente – solo gli occhi? Lui ci riesce. E suggella il grande cinema.

 

 

 

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