FENICE E CONTENTA

Diario dalla quarantena: Sto a distanza di 1 metro anche da me

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Una fifty racconta incubi, speranze e paranoie di questo particolare momento. E per alleviare la tensione condisce il tutto con una spruzzata di ironia. Tra una misurazione della febbre e l'altra, ogni tre minuti...

Chiusa nel mio nuovo eremo, casa mia, guardo fuori dalla finestra del mio salotto e vedo sole, cielo e mi viene la desolazione. Sembra di essere in guerra! Uno scenario apocalittico si palesa davanti ai miei increduli occhi. Alla mente arrivano in sequenza: primo in assoluto il carretto con la povera Cecilia adagiatavi sopra dalla madre prossima alla stessa sorte, nel capitolo dedicato alla peste da Manzoni, passando poi per identico argomento alla Peste di Camus arrivando a Cecità di Saramago e infine il terribile The Road, angosciante libro di Cormac McCarthy, da cui hanno tratto il film con quel gran gnoccone di Viggo Mortensen, scelto forse anche per il funesto cognome. E qui gli scongiuri sono inevitabili.
Impossibile ragazzi non cacarsi sotto! Ma voglio comunque reagire e pensare ad altro. Voglio pensare che tutto questo cambierà a breve e le strade si riempiranno nuovamente di gente felice e allegra, scaldata dal sole primaverile, libera da paura e mascherine.

quarantena 2Certo mi vengono anche dei dubbi: sarà che magari, per fare l’intellettuale a tutti i costi razionale, mi sono fatta fregare l’ultima Amuchina del supermercato e pure l’ultimo litro di latte?
Sarà che magari, seppur calma e ieratica, nel mio iper razionalismo non mi sono vestita adeguatamente e non ho rispettato abbastanza le misure di sicurezza? Quindi ho rischiato il contagio??!!! In effetti le mascherine con i guanti azzurro-bianchi non sono il massimo da vedere, ma forse aiutano!
Sarà che per puro stolido ottimismo mi sono avvicinata troppo nei giorni passati a qualcuno sfidando il virus con presuntuosa strafottenza?
Perché quelle distanze tra noi e il resto dell’umanità, centimetro più centimetro meno, forse non offendono più nessuno e ci saluta dall’altra parte della strada senza nemmeno fermarsi, ci si ringrazia per l’accortezza!
Il fatalismo, questa meravigliosa predisposizione mentale alla botta di culo, comincia a starmi stretta! Nemmeno Paolo Fox puntava molto sul mio segno quest’anno… e in effetti perché rischiare? Perché a ben vedere ad oggi non posso dire di essere stata particolarmente reattiva verso questa … pandemia! Volente o nolente alla fine dobbiamo accettarlo, è tale e non possiamo continuare a fingere che sia altro.

Allora io, proprio io, che fino a ieri con una certa sicumera e spocchia, lo ammetto, dicevo a tutti di stare calmi e di attivare il cervello che il solito panico della massa condizionata da tv generalista è ridicolo, ecco, proprio io, mi ritrovo a dire che forse quella là, quella che diceva ‘ste cose’, è quanto meno una sprovveduta se non quasi una criminale! Un dubbietto mi è venuto sul fatto che in effetti forse mi sono sbagliata e ho detto un po’ di cazzate pure io superficiali, irresponsabili. Allora, faccio ammenda e mi metto in fila a un metro di distanza per fare una spesa che mi deve durare almeno un mese, perché, hai visto mai che mi chiudano anche frontiere e trasporti! A ‘sto punto, “non si sa mai” su tutto, in effetti. Persino “il” Manzoni, come dicono da queste parti, lo diceva: la Peste c’è e non la si può ignorare!
Per fortuna questa non è pericolosa come quella, ma ci tocca riconoscerla e prenderci cura di tutti, non solo di noi.

quarantena 2

E così memore di questo grande insegnamento, con un’incoerenza totale, corro a svuotare scaffali, faccio scorte secolari di disinfettanti, vitamine c-d-e che non si sa mai. Mi copro come un eschimese ed evito contatti con chiunque, pure via telefono, sia mai che la voce mi possa contaminare in qualche modo! Mi prendo cura del mio cucciolo, che grazie al cielo può solo ungere ma non subirne grandi conseguenze, cosa che mi solleva alquanto e mi ricorda che domani dobbiamo fare due spese perché ci chiuderanno ancora di più in casa. Gli chiedo chi glielo ha detto e lui mi risponde: “Tu mamma!”. Sono talmente presa dal panico che nemmeno me lo ricordavo!
Mi attacco come una forsennata a tutti i canali di informazione possibile, compresi i canali di tv generalista, che tanto ormai tutto fa brodo. Salgo e scendo come sulle montagne russe: dal sollievo al terrore vero. Passo la notte a farmi venire incubi a tema e guardo con strana diffidenza chiunque abbia anche solo un vago raffreddore. Mi metto le ultime tre mascherine, scivolo come una fuggiasca lungo i muri trattenendo il respiro per raggiungere supermercato e farmacia e mi misuro la febbre praticamente ogni tre minuti con doppio termometro… Che ne è stato di me? Quella donna intelligente, matura, sana , equilibrata, sobria che conoscevo, dove è finita?
Boh, chi se ne frega! L’importante è che mi stia lontano almeno un paio di metri…

LIBRO CONSIGLIATO

la giusta distanza

La giusta distanza
di Sara Rattaro

 

 

 

 

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