
Diventa un peluche la micia di Lagerfeld
«Choupette è una ragazza ricca. Bisogna dire che è irresistibile. È una cosa inaspettata, non avrei mai detto che sarebbe potuto accadermi. Rido di me stesso, ma questo non cambia i fatti. Quando manca per qualche ora, trovo che la casa sia un mortorio, e quando sono in viaggio ho bisogno che le persone mi mandino in continuazione delle foto di lei, per mostrarmi che sta bene. Lei è la mia musa, la mia fonte di ispirazione».
Ve la ricordate questa tenera e appassionata dichiarazione d’amore? Uscì un paio di anni fa dalla bocca di Karl Lagerfeld, lo stilista di Chanel e di Fendi, che per spiegare quanto fosse legato alla sua compagnaa quattro zampe, arrivò a a dire con rammarico: «Non avrei mai pensato che mi sarei innamorato in questo modo, ma purtroppo non esiste, ancora, il matrimonio tra uomini e animali…».
Già, perché Choupette è una gatta birmana. Molto fortunata, per altro, perché il suo padrone sta mettendo via, per lasciarglieli in eredità qualora dovesse mancare prima di lei, i soldi delle fotografie nelle quali è stata immortalata, con o senza di lui, come il servizio accanto a Laetitia Casta pubblicato dalla rivista americana «V» nel 2012.
E ora quel piccolo patrimonio è destinato a incrementarsi perché Lagerfeld, dopo averle dedicato una capsule collection di accessori da lei ispirata, ha deciso di lanciare una serie limitata di peluche a immagine e somiglianza della sua micina, che, tra l’altro, può vantare ben 86mila followers su Instagram. La collezione di questi nuovi morbidi giocattoli (ma appare molto riduttivo definirli così, anche perché si parte da 499 euro a pezzo) sarà realizzata dalla Steiff, la famosa azienda tedesca che ha inventato il Teddy Bear, comprenderà circa duemila versioni di Choupette e nella confezione includerà un piccolo topo nero magnetico realizzato in pelle.
Già disponibile dal 25 aprile sul sito Karl.com, la gattina più glamour del mondo verrà messa in vendita dal 15 maggio nelle boutique Lagerfeld e soprattutto nei negozi Steiff. Sperando che il pubblico infantile e gli orsacchiotti la prendano bene…
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