Mostre in vista

Louisa Gagliardi, quando la tecnologia diventa arte

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L’artista sarà presente fino al 20 luglio al MASI, Museo d’arte della Svizzera italiana a Lugano, nello spazio ipogeo del LAC, con una grande mostra - Many Moons

Crescere immersa nell’arte ha segnato profondamente il percorso creativo di Louisa Gagliardi, giovane artista svizzera (Sion, 1989), attiva attualmente a Zurigo.  Fin da giovanissima è stata guidata a conoscere a fondo la bellezza e il fascino del Rinascimento italiano. Nell’iter della sua formazione  si è  poi accostata a correnti storiche come il surrealismo, la metafisica e il realismo magico.  Questo mix di culture diverse l’ha spinta a creare un mondo tutto suo dove realtà e immaginazione si fondono dando vita a visioni oniriche che nascondono tutta la complessità della vita moderna. Dalla ricerca di se stessi alle trasformazioni sociali, al complesso rapporto tra l’individuo e il suo ambiente.

In apertura: Veduta dell’allestimento, “Louisa Gagliardi: Many Moons”, MASI Lugano, Svizzera. Foto Luca Meneghel © the artist 

Portrait of Louisa Gagliardi. Photography by Flavio Karrer. Courtesy of the artist

DAL MOUSE ALLA TELA, IL NUOVO LINGUAGGIO DELLA LUCE E DELLA MATERIA

Tali sentimenti sono espressi attraverso una forma pittorica del tutto innovativa che arditamente ricorre all’uso di nuovi strumenti  tecnologici. L’esecuzione delle sue opere registra una procedura lunga e complessa. I soggetti vengono prima elaborati in tutti i particolari in forma digitale -il mouse sostituisce il pennello- quindi stampati su vinile e tesi su telaio e poi rifiniti con vernice, gel o glitter. Ne nasce un mondo surreale ove la luce, che gioca riflessi inquietanti per chi osserva, trasforma momenti di vita quotidiana in visioni  decisamente conturbanti nel loro intimo significato. Nei grandi dipinti senza cornice si aprono i più diversi scenari.

Louisa Gagliardi, Roundabout, 2023, Smalto per unghie, pittura gel e inchiostro su PVC, Ringier Collection, Switzerland, © the artist, foto Stefan Altenburger, Zürich, in mostra al LAC

LE OPERE

La incomunicabilità emerge in Roundabout dove figure umane legate alle loro ombre in un’atmosfera grigia e senza tempo si muovono  come automi intorno ad una base circolare. In Revealing in una camera dall’atmosfera asettica, ai lati di un letto sul quale stanno oggetti disordinati, un uomo e una donna agiscono da estranei ad ogni rapporto. Il senso di turbamento si coglie in Chaperons ove mani giganti avvolte in guanti viola irrompono in un interno apparentemente familiare ma blindato e reso gelido da una luce metallica.

Louisa Gagliardi Chaperons 2023 Pittura gel e inchiostro su PVC Ringier Collection, Switzerland © the artist Foto: Stefan Altenburger Photography, Zürich

In altre opere la natura con la sua capacità di saper prevalere sulle azioni umane irrompe in un mondo devastato e ne prende il sopravvento. In Swamped una macchina abbandonata è sprofondata con le portiere aperte nella palude e intorno, in un paesaggio desolato, si muovono e svolazzano aironi. In Birds of a Feather piccole cinciallegre svolazzano allegre dopo essere uscite dai buchi di una rete metallica che invece avvolge una coppia ripresa di spalle e in atteggiamento smarrito.

Louisa Gagliardi Swamped 2024 Smalto per unghie e inchiostro su PVC Collezione privata, Austria © the artist Foto: Stefan Altenburger Photography, Zürich

Louisa Gagliardi Birds of a Feather 2023 Smalto per unghie e inchiostro su PVC Collezione privata, Austria © the artist Foto: Stefan Altenburger Photography, Zürich

MEMORIA RINASCIMENTALE E MODERNITÀ DIGITALE

Ai lati del vasto salone espositivo in due ambienti più raccolti si trovano altri due cicli pittorici creati appositamente dall’artista in occasione di questa mostra. Nel primo, in una stanza, forse una sala d’attesa, un profondo senso di solitudine è dato dalle pur numerose figure anonime che si muovono prive di ogni rapporto, alcune tengono cani al guinzaglio, altre si appoggiano o siedono sulle celebri poltrone nere del modello LC2 ideato da Le Corbusier, presenti anche fisicamente nello spazio. Nel secondo ciclo, Streaming, due grandi figure sdraiate, immerse nel sonno, sono coperte da ampi drappi che ricordano celebri modelli rinascimentali. In contrapposizione al loro abbandono al sonno e quindi alla perdita di consapevolezza, stanno appoggiati alle pareti della stanza grandi dischi sculture di orologi a suggerire il desiderio di controllo della nostra immagine in un mondo digitalizzato ove la realtà può facilmente diventare virtuale. Catalogo in inglese e italiano: Mousse Publishing

Louisa Gagliardi, Many Moons. Installation view, MASI, Lugano, 2025

Louisa Gagliardi, Many Moons. Installation view, MASI, Lugano, 2025

Louisa Gagliardi: Many Moons

MASI Lugano – Sede LAC

16 febbraio – 20 luglio2025

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