Niki de Saint Phalle: tra colore e rivoluzione
Abbiamo visitato la mostra di Niki de Saint Phalle al MUDEC di Milano: una celebrazione unica e intima della sua vita. Si tratta della prima retrospettiva completa dell’artista in un museo italiano e offre una visione profonda e variegata della sua carriera. Molti di voi sicuramente conoscono l’artista principalmente per le celeberrime Nanas, grandi e coloratissime sculture che sembrano esprimere gioia e vitalità, ma la mostra rivela anche un lato più impegnato e complesso dell’opera della Saint Phalle, che ci invita a considerare il suo lavoro sotto una nuova luce.
LA MOSTRA
La mostra al Mudec è articolata in otto sezioni, ciascuna delle quali segue l’evoluzione dell’artista e un filo cronologico che non si limita a raccontare il trionfo del colore e delle forme. Niki de Saint Phalle, infatti, ha costruito la sua carriera non solo creando opere monumentali, ma anche attraverso un cammino di sofferenza e di riscatto personale. Il mondo vivace e polimorfo delle Nanas, con le sue forme tondeggianti e materne, contrasta con una vita privata segnata da difficoltà, tra cui abusi e traumi che l’artista ha dovuto affrontare nel corso della sua vita distruggendo e ricostruendo, come un atto catartico per trasformare il dolore in arte.
La retrospettiva analizza la complessità di una figura che ha saputo sfidare le convenzioni sociali e di genere, esprimendo una femminilità libera, creativa e audace.
In collaborazione con la Niki Charitable Art Foundation, la mostra presenta 110 opere, tra cui una decina di sculture di grandi dimensioni, ma anche una selezione di abiti della collezione creata in suo onore della Maison Dior, che ricordano il periodo in cui Niki fu modella e che testimoniano il suo legame con il mondo della moda.
I TIRS
La mostra parte dalla sezione dedicata ai Tirs, che ci ha colpito particolarmente. La carriera di Niki de Saint Phalle, nata nel 1930 a Neuilly-sur-Seine è decollata negli anni Sessanta, quando ha dato vita ai famosi Tirs (spari): utilizzando una carabina, l’artista sparava contro la tela, facendo esplodere sacchetti di pittura e liberando, in questo processo creativo e catartico, le proprie emozioni. Tra il 1961 e il 1962, l’artista ne realizzò circa venti, davanti a un pubblico di amici, colleghi e ospiti come delle vere e proprie performance. Si trattava di una forma di espressione, che voleva essere una critica contro la violenza e il patriarcato e che anticipava i temi centrali del femminismo odierno.
Sempre negli stessi anni l’artista denuncia la condizione della donna con opere come le Spose, i Parti, le Streghe e le Prostitute che rappresentano le gabbie imposte da una società patriarcale. Nelle sue celebri Nanas, figure femminili rotonde, colorate e monumentali, Niki ribalta la visione tradizionale, proponendo un nuovo potere femminile che promuove l’uguaglianza di genere, la body positivity e la difesa della diversità, inclusa la celebrazione del Black Power attraverso le Nanas nere.
IL GIARDINO DEI TAROCCHI
La mostra dedica poi una sezione completa al Giardino dei Tarocchi aperto nel 1978 a Capalbio. Questa imponente opera, che fonde arte e natura, è un parco di sculture ispirato alle carte dei Tarocchi, dove ogni installazione evoca archetipi e valori universali. A Capalbio, il giardino dà vita alle ventidue carte degli Arcani Maggiori tramite ventidue sculture vibranti di colore, alcune monumentali e accessibili dall’interno, adornate di mosaici e ceramiche dai toni vivaci. Il giardino rappresenta una concreta manifestazione della visione artistica di Niki, che intreccia mito, spiritualità e cultura mediterranea in un’esperienza immersiva e multisensoriale. Consigliamo di visitarlo per immergersi appieno nell’arte di questa meravigliosa artista.
LE TEMATICHE SOCIALI
Nella sezione successiva della mostra sono descritti gli anni Ottanta, periodo in cui l’artista si dedicò a tematiche sociali importanti, come la lotta contro l’AIDS e la discriminazione. Scrisse in quegli anni il libro AIDS: You can’t catch it Holding Hands per sensibilizzare il pubblico, continuando a trattare temi legati alle minoranze e agli afroamericani con opere come la serie “Black Heroes”, che sfidava i pregiudizi e celebrava la diversità. Negli anni Novanta, il suo impegno femminista si trasformò in un’idea più ampia di lotta per i diritti di tutti, puntando sull’inclusione.
Niki utilizzò anche i media per diffondere il suo messaggio, con video e interviste, e film come “Daddy“, dove denuncia le violenze subite dal padre. Con il libro “Mon Secret” ha mostrato come il perdono possa superare la rabbia, offrendo uno sguardo empatico verso chi soffre.
L’ESPERIENZA CALIFORNIANA
Nel periodo finale della sua vita, Niki si trasferisce in California, dove crea il Queen Califia’s Magical Circle a Escondido, un parco che celebra il potere femminile e l’inclusività culturale. Questo lavoro riflette il suo impegno per i diritti delle donne e delle minoranze, continuando a portare avanti temi come la protezione dell’ambiente e la difesa degli animali.
I TESCHI
Infine, l’ultima parte della mostra è dedicata alla serie dei Teschi che per Niki costituirono il modo per rapportarsi con l’avanzare del tempo. Le difficoltà vennero sempre da lei affrontate con un approccio gioioso consolidato tramite l’arte. L’artista concepì sempre la morte come un momento da festeggiare, piuttosto che da temere, poiché come lei stessa dichiarò “La mort n’existe pas, Life is eternal” come scrisse su uno degli ultimi lavori da lei realizzati.
UNA MOSTRA DA NON PERDERE
Visitare la mostra di Niki de Saint Phalle è come entrare in un mondo vibrante di colori, forme e idee che fanno riflettere sulle ingiustizie e celebrano le diversità. L’artista emerge come una figura centrale dell’arte contemporanea, musa ispiratrice di artisti e spettatori. Questa retrospettiva è un’occasione unica per esplorare la sua visione artistica e il suo impegno sociale, confermando il suo posto nel pantheon dell’arte mondiale e il suo impatto duraturo sulla cultura contemporanea.
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La mostra è in programma fino al 16 febbraio 2025 presso Mudec Milano. Per info e prenotazioni clicca qui
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