CURIOSITA' DAL MONDO

Vi guido per la Venezia che immagino senza averla mai vista

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Si chiama Anna Ammirati, ha 65 anni e porta in giro i turisti per la città lagunare, dove ha sempre vissuto, descrivendola in ogni minimo particolare. Eppure è cieca. "Mi guidano gli odori", spiega, "anche se i vecchi mestieri che li emanavano purtroppo stanno sparendo"

 

Chi avesse in mente di fare prossimamente un giro per Venezia  sappia che c’è una guida turistica d’eccezione. Si tratta di Anna Ammirati, 65 anni, ex impiegata di banca, mamma, sposata tre volte e veneziana doc, dato che vi è nata e non l’ha mai abbandonata. Oggi guida i turisti per un evento collaterale alla Biennale d’Arte, La Venezia che non si vede, organizzato dalla Catalogna. Descrive la città in un modo molto speciale. «Oggi va di scirocco, sarà acqua alta a 90-95 centimetri. Lo senti il gorgoglio diverso?». «Quando cresce la marea spariscono i cattivi odori dei canali, il fango e il resto».
È speciale perché Anna è cieca, fortemente ipovedente dalla nascita, ma completamente priva della vista da ben 25 anni. Quello che comunemente verrebbe considerato un handicap diventa nel suo caso quasi una preziosa perla rara. Accompagna il suo pubblico per palazzo Mastelli, il campo dei Mori, la darsena. È informatissima sulla storia di ogni singolo mattone della città. Ma non solo. Come conosce tutto ciò senza averlo mai visto? Si è fatta raccontare tutto di Venezia e così la conosce e la immagina. Quando era piccola, lo zio bussava ai padroni dei cortili e chiedeva se poteva farle toccare le cose importanti, perché imparasse.
Un tempo Anna si orientava con i profumi della città e quando li descrive sembra di poter vedere i suoi ricordi. «Quando sentivo quello della gommalacca sapevo che ero nella calle del lucidatore, adoravo i lucidatori, la pece mi diceva che mi stavo avvicinando agli squeri, quelli che facevano barche. L’odore del cuoio al campo dal caegher, il ciabattino. Tutti lavori scomparsi». E adesso come si orienta? «Con la memoria, le voci, i muri, i masegni. Qualcosa è rimasto… Dovremmo entrare in calle del forno, senti l’odore del pane… Questa è la trattoria della Misericordia, peperone arrostito…».

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