
WATCHER: quando l’eroina deve cavarsela da sola
Watcher
un film di Chloe Okuno
con Maika Monroe, Burn Gorman, Karl Glusman, Madalina Anea, Stefan Iancu
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Immaginatevi Lost in translation, il film che Sofia Coppola ha girato in Giappone sullo spaesamento che ci coglie in un paese straniero di cui si ignora la lingua. Sostituite Tokyo con Bucarest e il tono da commedia con la cupezza angosciante di un horror noir. Aggiungetevi l’eleganza di riprese hitchockiane con punte di voyeurismo e le tematiche attuali dello stalking. A grandi linee potete farvi un’idea di che cosa sia Watcher, film indipendente, molto applaudito al Sundance, interessante opera per riprendere il piacere del cinema, dopo le vacanze estive. Segnatevi anche il nome della regista americana di origine giapponese Chloe Okuno di cui sentirete ancora parlare: questo è il suo primo lungometraggio e l’horror è il suo mestiere.
Ma ecco la storia. Julia, una giovane donna americana, si trasferisce a Bucarest al seguito del marito che ha un nuovo lavoro di cui è orgoglioso e da cui si fa assorbire. Julia invece il suo lo ha lasciato: era attrice anche se con poca convinzione. La città le appare subito ostile, la lingua è incomprensibile, la casa bella e fredda, con luci che saltano e rumori misteriosi. I vicini non hanno voglia di fare amicizia con gli stranieri. La solitudine ingigantisce ogni segnale, il marito pensa solo a far carriera e Julia fatica a riempire le giornate. Passa ore alla finestra, osservando il palazzo di fronte dove un uomo la fissa costantemente: o è solo una sua impressione e in realtà è lei a guardare lui? E’ tutta una questione di sguardi, la vita, basta cambiare di poco la prospettiva e le cose mutano. Julia è sola e non capisce quello che la circonda, qualunque incontro, qualunque frase potrebbero essere contro di lei, non riesce più a controllare niente ma non si arrende e osserva, segue, cerca, si ficca in posti malfamati convinta di trovare risposte ma anche la metropolitana quando ci sale è più deserta e minacciosa che mai. Mania di persecuzione? Forse ma non solo, perché un serial killer sta seminando il panico in città uccidendo donne che poi decapita.
Chloe Okuno ci sa fare con la tensione e accumulando inquadrature innocue che con uno scarto impercettibile diventano minacciose, tesse la tela della paranoia di Julia che forse è pazza o forse no. E come sempre accade nei film horror, come spesso accade nella vita vera alle donne in pericolo, gli altri sottovalutano il rischio e l’eroina deve cavarsela da sola, mentre lo spettatore si gode immagini rarefatte dove il terrore irrompe improvviso.
Omaggi alla tradizione della suspense ma anche un contemporaneo sguardo femminile assieme alla bionda protagonista che sarebbe piaciuta a sir Alfred Hitchcock caratterizzano questo film di genere ma soprattutto d’autore.
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