Mostre in vista

Il canto d’amore di Givenchy per la sua musa Audrey Hepburn

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All'Aja, in Olanda, una imperdibile mostra celebre la grande diva di "Sabrina" attraverso gli abiti creati per lei dallo stilista francese

 

Bisogna spostarsi fino al Gementemuseum dell’Aja, in Olanda, per poter ammirare questa magnifica retrospettiva, tra le più importanti mai realizzate in Europa, ma, credeteci, ne vale davvero la pena. L’atmosfera e l’emozione che si respirano camminando tra le sale non ha eguali: ci si ritrova catapultati in un mondo che tutte noi abbiamo amato, dove il fascino, l’eleganza e la bellezza si uniscono alla tenerezza e al ricordo di colei che, prima di essere attrice, era una donna senza pari, dotata di non solo di fascino ed eleganza ma anche di una bella anima.



La storia del cinema, così come quella dell’arte, ha spesso dimostrato quanto fosse importante la figura della musa. Donne comuni, modelle, attrici ed eroine hanno incarnato l’ideale femminile per molti artisti che proprio grazie a loro hanno potuto dare una svolta significativa alla loro carriera. Ma la storia tra lo stilista francese Hubert de Givenchy e la meravigliosa Audrey Hepburn è molto più di tutto questo, perché rappresenta innanzi tutto una grande e indelebile amicizia. Per questo motivo lo stilista francese ha voluto celebrarla con questa bellissima mostra, selezionando personalmente i capi creati e indossati dalla Hepburn, molti dei quali mai esposti al pubblico. Oltre agli abiti la mostra presenta schizzi, disegni, fotografie e materiale cinematografico promozionale che riportano in vita lo spirito e la bellezza senza tempo di un patto di amicizia ed eleganza davvero unico.


L’unione tra Givenchy e la grande Audrey fu davvero qualcosa di unico e speciale, al punto che lo stilista, confidando un ricordo privato, afferma: «L’ho vista l’ultima volta tre mesi prima che morisse, mi ha donato un soprabito per ricordarla. Credo di non aver pianto mai così tanto in vita mia». Ed ecco allora che di fronte al famoso tubino nero creato per “Colazione da Tiffany” anche a noi vengono in mente i ricordi personali provocati da quell’abito, quell’attrice e quel film. Ma uno dei grandi meriti della Hepburn fu che non si limitava solo a indossare gli abiti del grande couturier francese, ma li interpretava, tanto da portarla a dire: «Gli abiti di Givenchy sono gli unici nei quali mi sento a mio agio. Lui è più di uno stilista, è un creatore di personalità». Ed è proprio questo rapporto particolare ad aver spinto Monsieur Hubert de Givenchy a intitolare la mostra “To Audrey with Love”, con il preciso intento di celebrare la loro collaborazione umana e creativa che è iniziata nel 1953 e che durò per il resto della vita della Hepburn.

Eppure inizialmente non fu così facile, Givenchy infatti confessa: «La prima volta che l’ho vista l’ho scambiata per Katherine Hepburn e non ero molto convinto di poterle disegnare gli abiti per il suo secondo film, “Sabrina”, ma è riuscita a convincermi e da allora non ci siamo mai separati». Fu a partire da “Sabrina” quindi che tra i due nacque questa eccezionale intesa fatta di bellezza estetica e umana. Ma al pari del fascino e della grazia che resero l’attrice americana una vera e propria icona di stile, non va dimenticato l’impegno che ebbe con l’Unicef a sostegno dei bambini di tutto il mondo e fa piacere vedere che in questa mostra non sia stato dimenticato: una galleria completa è infatti dedicata al suo impegno come ambasciatrice di buona volontà e parte del ricavato di questa esposizione è destinato proprio all’Unicef.

“To Audrey with love”
Gementemuseum

Aja – Olanda
Fino al 26 marzo
Info: https://www.gemeentemuseum.nl/en/exhibitions/hubert-de-givenchy-to-audrey-with-love

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