Giovane donna in accappatoio blu esegue esercizi facciali davanti allo specchio per mantenere tonicità e contrastare il rilassamento cutaneo.
Giovane donna in accappatoio blu esegue esercizi facciali davanti allo specchio per mantenere tonicità e contrastare il rilassamento cutaneo.

Ozempic face: che cos’è, quando compare e i rimedi più efficaci

Perdita di peso rapida e salute: i benefici delle incretine e le conseguenze estetiche sul corpo e sul viso

Non solo dieta e attività fisica: oggi, per contrastare l’obesità, esiste anche un’arma farmacologica. Le terapie a base di incretine (come semaglutide e tirzepatide) hanno dimostrato di ridurre significativamente il peso corporeo, con risultati confermati sia negli studi clinici sia nella pratica quotidiana. La semaglutide, inizialmente sviluppata per il trattamento del diabete di tipo 2. La più recente tirzepatide agisce su due recettori diversi, entambe si sono rivelate particolarmente efficaci nel supportare la perdita di peso. E anche nel migliorare alcuni parametri metabolici.

Donna di mezza età guarda il proprio viso allo specchio, notando segni di perdita di volume e invecchiamento cutaneo
Un forte dimagrimento può lasciare il volto scavato e privo di tono, un fenomeno noto anche come “Ozempic face”.

COS’È L’OZEMPIC FACE  E PERCHÉ SI MANIFESTA

Se da un lato la perdita di peso rapida porta importanti benefici per la salute, dall’altro può lasciare sul corpo e sul viso segni e inestetismi evidenti. Si tratta di un fenomeno non nuovo, tanto è vero che qualche anno fa è stato creato il termine “Ozempic face”, dal nome commerciale di una di queste terapie. Ma in che cosa consiste questa trasformazione del viso? E come può essere corretta?

LE PUNTURE PER DIMAGRIRE

«Una perdita di peso abbastanza rapida che interessa soprattutto il tessuto adiposo, e molto meno quello muscolare e per niente quello osseo, può determinare inestetismi al viso. Il volto appare smunto e scavato, conferendo alla persona un aspetto poco sano» spiega il professor Emanuele Bartoletti, presidente della Società italiana di medicina estetica. Inoltre, i tessuti non sono più sostenuti dal tessuto adiposo e, per la forza di gravità, tendono a ascendere verso il basso. «Tutto questo può causare un accumulo di tessuto adiposo a livello della mandibola, con comparsa dei “bargigli. Oltre alle guance, anche le tempie iniziano a scavarsi, dando l’impressione di una persona poco sana e invecchiata precocemente».

Primoo piano di una siringa con filler a base di acido ialuronico pronta per l’iniezione estetica.
L’acido polittico, il policaprolattone o l’idrossiapatite diluita sono tra i trattamenti più utilizzati in medicina estetica. Sono indicati per ridare volume e armonia al viso dopo un forte dimagrimento.

COME CORREGGERLE

Il medico estetico può correggere questi difetti attraverso una serie di interventi. «In primo luogo, vanno rimessi in tensione i legamenti che sostengono le logge che contengono il tessuto adiposo del viso, riposizionandole verso l’alto» continua Bartoletti. «Poi si dovrà provvedere a ridare volume alle logge adipose stesse, che si sono svuotate. Queste correzioni si eseguono soprattutto sotto lo zigomo e a livello della guancia». Questo si può ottenere con la medicina rigenerativa. Si  preleva il tessuto adiposo dai fianchi o dall’addome, e facendo poi un lipofilling autologo a livello del volto. Si tratta della prima scelta, viste le potenzialità rigenerative del tessuto adiposo. Qualora non fosse possibile utilizzare questa tecnica, non si ricorre ai filler, perché per aumentare i volumi dovrebbero essere abbastanza densi, ma ai bio-ristrutturanti. «Si tratta di sostanze, come l’acido polittico, il policaprolattone o l’idrossiapatite diluita, da iniettare nel tessuto sottocutaneo, proprio dove si trova il tessuto adiposo. In questo modo si stimola la deposizione di collagene. Queste sostanze non agiscono come riempitivi, ma favoriscono la deposizione di nuovo collagene che, gradualmente, restituisce volume ai tessuti.».

E PER LE TEMPIE?

Per la zona delle tempie si può utilizzare l’idrossiapatite di calcio, da iniettare in profondità sotto il muscolo temporale e sopra la superficie ossea. In alternativa l’acido ialuronico, da iniettare in superficie. Anche per ridistendere il bordo mandibolare si può ricorrere all’idrossiapatite di calcio o all’acido ialuronico, da inoculare sopra l’osso. In questo modo si cerca di aumentare il volume della mandibola e di distendere i tessuti molli che, scendendo, si sono accumulati a livello del bargiglio. Solo dopo aver corretto le imperfezioni iniziali e ristabilito il giusto spessore del tessuto sottocutaneo, è possibile ricorrere all’utilizzo dei fili di trazione, per ottenere un risultato più armonioso e duraturo.

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