CULTURA

Maison Gainsbourg: un viaggio intimo nel cuore di Serge Gainsbourg

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Visitare la Maison Gainsbourg a Parigi è un'esperienza immersiva che riporta alla luce l'universo intimo e artistico dell'artista francese. Guidati dalla voce di sua figlia Charlotte abbiamo visitato la casa di Serge, un luogo sospeso nel tempo e ricco di ricordi, dove ogni dettaglio racconta una storia

Visitare la Maison Gainsbourg a Parigi è un’esperienza che si vive col cuore, in un percorso denso di intimità e di arte, capace di riportare alla vita il mondo di Serge Gainsbourg, l’icona musicale e culturale che ha influenzato generazioni in Francia e anche in Italia, con il celebre brano Je t’aime… moi non plus, cantato insieme a Jane Birkin. Se vi trovate nella capitale francese, non potete perdere quest’occasione: un tour che parte proprio dalla voce della figlia Charlotte Gainsbourg, la guida che vi conduce dentro la casa di famiglia, una dimora ferma nel tempo, al n. 5 bis di Rue de Verneuil, nel cuore del creativo e raffinato quartiere di Saint-Germain-des-Prés.

Charlotte ci accoglie come se fossimo ospiti intimi, narrandoci memorie e dettagli privati, di una quotidianità che rimanda all’inizio degli anni ’90. Sono passati più di vent’anni, eppure, ogni stanza è esattamente come allora, preservata da Charlotte stessa per condividere oggi con il pubblico la storia del padre, le sue passioni, i suoi spazi. Inaugurata nel settembre 2023, la Maison Gainsbourg è un tributo vivo e autentico, completato da una colonna sonora creata da Soundwalk Collective in collaborazione con Charlotte: suoni, rumori e parole che ci accompagnano, geolocalizzati nei vari ambienti, mentre attraversiamo ogni angolo della casa.

L’esperienza è intima e immersiva: a due a due, percorriamo le stanze indossando delle cuffie che seguono i movimenti e da cui ascoltiamo la narrazione (in francese o in inglese) dalla voce di Charlotte. Il viaggio inizia nel salotto al piano terra, con pareti rivestite di feltro nero, un bow window in stile inglese e il marmo bianco con cabochon neri. Ogni dettaglio è lì, come congelato nel tempo: il pianoforte, il divano su cui amava passare il suo tempo, la valigetta 24 ore da cui non si separava mai e persino il portcenere con i mozziconi delle sigarette dalle quali l’artista non si separava mai.

© Pierre Terrasson, 1991

In cima alle scale, un lungo corridoio a forma di “L” dalle pareti nere e dal pavimento ricoperto di moquette con papaveri e ninfee su cui poggiano cornici con ritagli di stampa della carriera di Gainsbourg e immagini femminili tra cui le foto di Brigitte Bardot e Marilyn Monroe. Entriamo nello studio, il rifugio di Serge, dove si dedicava alla lettura e alla scrittura. A fianco c’è la camera delle bambole e, poco oltre, il bagno in mogano con il grande lampadario di cristallo che Charlotte utilizzava per misusare la sua altezza, fino ad arrivare alla camera da letto di Serge, il luogo più intimo della casa in cui Gainsbourg fu trovato esanime il 2 marzo 1991 in seguito a un attacco cardiaco. Ogni oggetto, ogni elemento sembra raccontare una storia resa ancora più reale e contemporanea grazie alle parole di Charlotte che ascoltiamo nelle cuffie che indossiamo e che ci accompagnano con tenerezza in un viaggio senza tempo.

© Pierre Terrasson, 1991

Al termine della visita della casa, il biglietto consente di accedere al Museo Gainsbourg, situato proprio di fronte, al n.14 di Rue de Verneuil, e dedicato all’opera di Gainsbourg e ai simboli della sua carriera. Al piano terra, l’esposizione si sviluppa attorno a una lunga galleria composta da opere emblematiche e inedite che costituiscono la collezione permanente della Maison Gainsbourg.

La collezione della Maison Gainsbourg conta circa 25.000 referenze, (suddivise tra la storica casa di Serge Gainsbourg e il Museo) e si compone di oggetti, opere, mobili, fotografie, documenti e vestiti, come la giacca blu a righe bianche acquistata a Portobello Road nel 1973 che negli anni 70/80 divenne la “divisa” dell’artista .

Questo percorso cronologico attraverso la vita dell’artista è accompagnato da alcuni video che ci incantano anche grazie a una narrazione sonora sapientemente diffusa attraverso altoparlanti geolocalizzati posizionati sul soffitto. Alla fine del percorso, il museo ospita anche un’esposizione temporanea tematica dedicata a Je t’aime moin non plus che mette in luce uno dei tantieventi chiave della carriera dell’artista.

Uscendo dal Museo si passa attraverso il Gainsbarre, una caffetteria durante il giorno e un piano bar la sera, che si ispira ai primi anni della carriera musicale da Serge Gainsbourg, quando lavorava come pianista nei bar e nei cabaret della capitale. Il suo arredamento riproduce l’atmosfera creata da Serge Gainsbourg al 5 bis rue de Verneuil.

Riprende l’estetica e i materiali: pareti rivestite di feltro nero, moquette con papaveri e ninfee, infissi bianchi, bow window in stile inglese e paraventi laccati neri. Fermarsi per un drink è quasi d’obbligo per immergersi ancor più nel mondo di Gainsbourg. Questa visita è un viaggio che emoziona e coinvolge, un’esperienza unica per chi conosce Gainsbourg e per chi è curioso di scoprirlo. Un angolo di Parigi che ci ricorda come l’arte, quando è sincera e forte, possa superare il tempo.

Per info eprenotazioni: https://www.maisongainsbourg.fr/

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