CULTURA

Stefania Scarnati, l’artista delle trame sottili e delle armonie femminili

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Dalle icone del passato all’impegno civile contemporaneo: il percorso sensibile di un’artista visionaria

C’è un filo sottile, ma tenace, che attraversa l’intera produzione di Stefania Scarnati: è il desiderio di ascoltare e far emergere l’invisibile. Milanese di nascita e formazione, artista versatile e visionaria, Scarnati attraversa con eleganza e coerenza le frontiere di pittura, scultura, incisione, arte orafa e libri d’artista, fino a dare vita a un universo espressivo coerente, intimo eppure potentemente comunicativo.

Rivisitazione della Dama del Pollaiolo

IL VIAGGIO CREATIVO DAL DESIGN ALLA SCULTURA

La sua avventura artistica prende avvio nel 1975 con una mostra personale alla Galleria EIDAC di Milano, cui seguono innumerevoli esposizioni in Italia e all’estero, da Bruxelles a Ginevra, da New York a Marsiglia. È nei luoghi dell’arte come nelle sedi più inattese – boutique, spazi postali, istituzioni europee – che le sue opere trovano casa, innescando un dialogo continuo con lo spettatore. Le prime esperienze lavorative di Scarnati sono legate al settore pubblicitario, dove ha collaborato come designer per industrie di illuminazione, arredamento e moda. Nel 1992 è entrata a far parte del gruppo “100 pittori di via Margutta” a Roma, partecipando a diverse edizioni della manifestazione. Ha ripreso anche l’attività scultorea utilizzando tecnopolimeri. A Milano, ha esposto in numerose gallerie e collaborato con importanti associazioni ed enti culturali, tanto da essere inserita nel 2004 tra le “40 e più donne per Milano”, un volume promosso dalla Provincia di Milano.

Rivisitazione della Dama dell’ermellino di Leonardo

ARMONIE VISIVE E CIVILI: IL FEMMINILE NELLA RICERCA DELLE SUE OPERE

Nella sua poetica, la figura femminile è centrale. Emblematica, in tal senso, la mostra “Armonie Femminili – Percorsi Inclusivi”, una raccolta di grafiche ispirate alle grandi icone femminili della storia dell’arte, esposta nel 2022 nelle boutique Elena Mirò in varie città italiane. Un progetto cresciuto fino a diventare un raffinato libro d’artista, presentato dalla professoressa Elena Federici Ballini, che ne ha colto l’essenza: volti e silhouettes di donne che emergono da trame complesse, portando con sé memorie, stile e rinascita. L’impegno civile attraversa molte delle sue opere: come “Valori Infranti – Mani sulle donne di Modì”, mostra del 2022 contro la violenza di genere, o i numerosi eventi patrocinati da Zonta International, associazione di cui è parte dal 1999 e dove ha ricoperto il ruolo di presidente per il Club Milano Sant’Ambrogio. Non è un caso se molti dei suoi lavori sono stati accompagnati da speciali annulli postali, a sottolineare l’impegno sociale e culturale dell’artista. Innovativa anche nella tecnica, Scarnati ha sperimentato l’uso di vini pregiati come pigmenti nella serie “Vino su Tela” e continua a contaminare linguaggi e materiali, come nei gioielli-scultura o nelle installazioni sul tema dell’“Ascolto Sottile”, presentate in spazi prestigiosi come Palazzo delle Stelline e la Società Umanitaria a Milano.

I gioielli sono realizzati con Resine sintetiche modellate e smaltate a mano e impreziosite da strass e polveri dorate

PREMI, PERCORSI, METAMORFOSI

Tra i numerosi premi e riconoscimenti ricevuti, si annoverano la “Caravella d’argento” a Bordighera, l'”Anguria d’oro” (prima donna a vincere questo premio) e il “Premio speciale Bacco” a Torino. Nel 2005, le sue opere sono state incluse nel MAGI ‘900 Museo delle eccellenze artistiche e storiche di Pieve di Cento. Nello stesso anno, ha partecipato alla mostra “I luoghi della memoria” presso la Fortezza Medicea Girifalco di Cortona. Nel 2023 ha inaugurato un nuovo studio d’arte a Maso Ariol, nel cuore del Trentino, dove prosegue la sua ricerca sotto il segno di Artépore®, marchio da lei ideato per raccontare il “cammino” dell’opera artistica come processo e trasformazione.

Stefania Scarnati è un’artista che non si ferma, non si ripete, non si adagia. Ogni progetto è una nuova occasione per rinnovare lo sguardo, per mettere in luce ciò che spesso resta ai margini, per ascoltare i silenzi e trasformarli in segni. Con lei, l’arte diventa davvero un percorso inclusivo, un ponte tra sensibilità e memoria, forma e intuizione.

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