Belli capelli

Torna il klute cut, la pettinatura delle femministe degli Anni 70

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Lanciato da Jane Fonda nel film "Una squillo per l'ispettore Klute", questo taglio, che rappresentò una rottura con i canoni estetici classici, viene riproposto in versione riveduta dall'hair stylist Guido Palau

Che i capelli siano uno strumento di fascino e seduzione è una realtà indiscutibile. Incorniciano il volto e possono valorizzare l’espressione del viso e i lineamenti. Da Lady Godiva a Rapunzel, passando per le lunghe trecce dell’epoca vittoriana fino alle rosse chiome di Rita Hayworth, i capelli lunghi sono sempre stati sinonimo di femminilità. Una femminilità tuttavia che molte donne ritengono subordinata agli uomini, quindi imposta e non desiderata.

klute cut 4

Dal caschetto delle flappers
al klute cut delle femministe

La storia del capello è incisiva a livello sociale quanto quella del costume. Le donne hanno sempre abbinato l’emancipazione a un colpo di forbici. Negli Anni 20i, in particolare negli Stati Uniti,  le flapper – ovvero ragazze colte e libere, talvolta spregiudicate e generalmente benestanti – si ribellarono al look morbido dei primi del Novecento e adottarono un taglio geometrico e cortissimo, addirittura rasato sulla nuca. Nasceva il celeberrimo caschetto, pescato e ripescato più volte dalle mode (leggi qui).

klute cut 1

Negli Anni 70 avvenne qualcosa di analogo, seppur inverso. Le rigide pettinature delle signore borghesi degli Anni 50 e 60 richiedevano bigodini, lacca e styling quotidiano. Tutto ciò non andava a genio alle giovani contestatrici che, tra un corteo e un concerto hippy, non avevano tempo di farsi la piega. Le chiome quindi si allungarono e i tagli si fecero più disordinati, destrutturati e pratici. Nasceva il klute cut.

Il taglio klute

Complice la sensualità androgina di Jane Fonda, icona di bellezza e stile soprattutto in quel periodo, il klute cut divenne uno dei simboli della contestazione femminile degli Anni 70. L’attrice americana sfoggiò questo taglio nel thriller del 1971 Una squillo per l’ispettore Klute e dal quel momento la pettinatura venne identificata col nome ispirato al film.

klute cut 2

A dire la verità, il taglio non è tra i più belli e raramente dona a qualcuno, ma spopolò perché rappresentava una rottura con i classici canoni estetici che volevano una donna iper-femminile e vezzosa, utile solo a deliziare gli occhi degli uomini come una bambola. Le donne in quel periodo stavano maturando una maggior coscienza di sé; desideravano essere apprezzate per il proprio carattere, per la personalità e l’intelligenza, non per l’avvenenza. Questo portò anche ad alcuni eccessi, cioè al rifiuto e al rinnegamento della propria femminilità. Si trattava di una presa di posizione drastica, ma forse indispensabile per avviare un cambiamento e la conquista di quei diritti che oggi diamo per scontati.

Il klute oggi 

Ripreso e portato in passerella dall’hair stylist Guido Palau per il brand Marc Jacobs, il taglio klute – paradossalmente – può donare proprio a chi ha lineamenti molto regolari e femminili.

klute cut 3

La frangetta irregolare e sfilata e la lunghezza media delle chiome lo rendono simpatico e sbarazzino. Se portato con leggerezza e stile, senza austerità o trasandatezza, può risultare anche molto sexy… ancora oggi che non vogliamo rinunciare alla femminilità, mai.

 

 

 

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