
Le nostre pagelle alle 26 canzoni del Festival di Sanremo 2021
E così è arrivato anche il Sanremo della Pandemia. Il Sanremo senza pubblico in sala, senza passerelle sul tappeto rosso, senza selfie con i cantanti e con una sala stampa super selezionata. Un Sanremo dove forse le canzoni potrebbero tornare a essere veramente protagoniste. Questo è il giudizio assolutamente personale (in rigoroso ordine alfabetico e non di classifica) e al primo ascolto dei 26 brani in gara: vedremo poi se il tempo e le giurie mi daranno ragione o meno. Di tutto il resto del carrozzone e dell’evolversi degli eventi parleremo nei prossimi giorni.
LE PAGELLE DEL FESTIVAL
AIELLO ORA
Aiello, reduce dal successo estivo di Vienimi a ballare, si presenta al Festival con una ballata indie che ci riporta un po’ ai Sanremo anni’80. Pezzone radiofonico in crescendo con tanto di urlo finale, che non mancherà di far discutere per il “ sesso ibuprofene” nel testo.
VOTO 7 +
ANNALISA DIECI
Annalisa ritorna a Sanremo per l’ennesima volta con un pezzo che non calza perfettamente sulle sue indiscutibili qualità di interprete. E’ una storia d’amore che non vuole finire raccontata in una ballad, molto promettente in apertura, ma che non decolla come ti aspetteresti. Testo numerologico che si accoda ai 1000 giorni di te e di me e ai 21 modi per dirti ti amo.
VOTO 6/7
ARISA POTEVI FARE DI PIU’
Arisa sings Gigi d’Alessio ed è subito Anna Tatangelo 2.0. Per la cantante lucana un ritorno al passato dopo il tentativo di svecchiamanto della sua ultima presenza all’Ariston, con un brano sanremese nel senso più ampio del termine, con tanto di sviolinamenti dalla parte centrale in poi. La botta di ottimismo del testo che rimane impressa è “torno a casa e fa festa solamente il mio cane”. Verrebbe facile dire “potevi fare di più”…
VOTO 6 +
MALIKA AYANE TI PIACI COSI’
Finalmente per la cantante milanese una canzone pop, magari meno raffinata dei suoi precedenti Sanremo, ma con un ritornello magnetico che le radio ameranno.
VOTO 7 ½
ORIETTA BERTI QUANDO TI SEI INNAMORATO
Il team di autori di Grande amore del Volo, ricambia il favore (il pezzo che vinse Sanremo era stato scritto per lei e ceduto ai tre tenorini – ndr) regalando a Orietta un brano autobiografico e scritto su misura sulla sua voce, oggi profonda e avvolgente. Sarà decontestualizzato, teletrasportato dal secolo scorso, con un testo da fotoromanzo eccetera eccetera, ma è quasi un classico. Vada come vada, Orietta chapeau!
VOTO 8
BUGO E INVECE SI’
E invece sì è una ballata con qualcosa di rock che a un certo punto ti invita a cantarla in coro con uno splendido arrangiamento orchestrale. Nel testo e nella musica si citano Il mio canto libero, Ringo Starr, Cristiano Ronaldo e Celentano, oltre a Bugo stesso. Vediamo se farà dimenticare l’ormai proverbiale “Dov’è Bugo?”.
VOTO 7-
COLAPESCE E DIMARTINO MUSICA LEGGERISSIMA
I due cantautori siciliani arrivano al festival tra i papabili per il podio. Il pezzo è molto forte, con citazioni morriconiane e riferimenti al maestro Battiato. Chi è troppo profondo, ogni tanto ha bisogno di «un po’ di leggerezza e di stupidità»e soprattutto in questo contesto dovrebbero capirlo in tanti!
VOTO 8/9
COMA_COSE FIAMME NEGLI OCCHI
La frase nel testo “grattuggio le tue lacrime ci salerò la pasta” ammetto che mi ha stregato. Sonorità tra il vintage e l’elettronica, il brano è un po’ il manifesto della loro musica. Indubbiamente una novità per il pubblico del Festival.
VOTO 6
EXTRALISCIO feat DAVIDE TOFFOLO BIANCA LUCE NERA
L’ex biondo dell’Orchestra Spettacolo Casadei riporta il liscio a Sanremo dopo quasi 50 anni, con contaminazioni etniche da Bregovic ai Mano Negra. Forse too much, spiazzante, ma potrebbe funzionare.
VOTO 6
FASMA PARLAMI
Si parte pianoforte e voce, poi autotune che dà una botta di modernità, e infine chitarre distorte e batteria a nastro: il giovanissimo trapper romano ce la mette tutta per lasciare il segno sul palco dell’Ariston, ma forse non è ancora il momento.
VOTO 6
FULMINACCI SANTA MARINELLA
Un’altra ballad costruita tra archi e chitarra acustica da falò che racconta una storia d’amore normale e realista. Per il cantautore romano già Targa Tenco non sembra essere uno dei pezzi più ispirati, ma è indubbiamente la finestra sul futuro di quel genere che portavano a Sanremo tra gli altri Minghi e Barbarossa.
VOTO 6/7
GAIA CUORE AMARO
Ritmo intrigante e sfumature gitane per la vincitrice di Amici 2020. Il testo invita alla resistenza, al non mollare mai: fosse uscita un paio di mesi più in là avrebbe potuto candidarsi a “tormentone dell’estate”.
VOTO 7+
GHEMON MOMENTO PERFETTO
Nel brano c’è di tutto: rap, soul, gospel e un po’ di Sergio Caputo. Indubbiamente Ghemon riesce ogni volta a trasportati in un suo mondo diverso. La frase del testo “non voglio più lavorare gratis” darà voce al pensiero di molti.
VOTO 7
GIO EVAN ARNICA
Una poesia in musica, forse con troppe pretese e che, proprio per questo non arriva. Il risultato finale è un piatto gourmet che risulta insipido al palato.
VOTO 5/6
IRAMA LA GENESI DEL TUO COLORE
Travolgente tormentone dance per l’ex Amico di Maria che torna sul palco dell’Ariston con un testo che strizza l’occhio ai Modà dei tempi d’oro. Un sapiente mix tra orchestra ed elettronica che starebbe benissimo sul palco dell’Eurofestival.
VOTO 7/8
LA RAPPRESENTANTE DI LISTA AMARE
La voce incredibile di Veronica Lucchesi si sposa l’elettronica di Dario “Dardust” Faini (autore di ben altri 4 brani di questo festival! ndr) con risultati da fuochi d’artificio. I fan storici storceranno il naso, ma il pubblico di Sanremo apprezzerà parecchio!
VOTO 8
LO STATO SOCIALE COMBAT POP
Ritorno sul palco dell’Ariston per il gruppo bolognese, senza la vecchia che balla e con un pezzo rock’n’roll un po’ gigione, che vorrebbe rivivere i fasti de La vita in vacanza, ma che non ne ha la potenza.
VOTO 6+
MADAME VOCE
La più giovane tra in “non giovani” di quest’anno emoziona con la sua freschezza un po’ eterea. Un testo molto lungo su un brano che andrà riascoltato ma che potrebbe essere la sorpresa della zona podio.
VOTO 6
MANESKIN ZITTI E BUONI
Dopo il tiepido ritorno con il singolo Vent’anni, la band di X-Factor arriva all’Ariston con un pezzo quasi punk, tra chitarre distorte e batteria come se non ci fosse un domani. La frase nel testo “Vi conviene toccarvi i coglioni, vi conviene stare zitti e buoni“ è già iconica.
VOTO 7+
MAX GAZZE’ E LA TRIFLUOPERAZINA IL FARMACISTA
Il farmacista protagonista della canzone è quello che trova un rimedio per tutti i mali, è infatti il leone da tastiera onnisciente che ha una soluzione per tutto, fondamentalmente non conoscendo nulla. Geniale come l’autore e interprete che ritroviamo in forma smagliante.
VOTO 8/9
ERMAL META UN MILIONE DI COSE DA DIRTI
Un brano difficile, quasi completamente pianoforte e voce, indubbiamente raffinato e di grande qualità, che i fan del cantautore e la critica certamente apprezzeranno. Per il pubblico del festival però potrebbe risultare troppo criptico, anche se ormai siamo abituati a sorprese di qualsiasi tipo.
VOTO 6/7
FRANCESCA MICHIELIN E FEDEZ CHIAMAMI PER NOME
E’ un brano che nasce per piacere a tutti e loro si presentano da vincitori annunciati quasi come Riccardo Fogli nel 1982, ma forse proprio per questo potrebbero non ottenere lo scopo. La musica è morbida e avvolgente, con la bella voce di Francesca e un Fedez, con forti contaminazioni Mahmoodiane per un pezzo che comunque piacerà al pubblico e alle radio.
VOTO 7/8
NOEMI GLICINE
Un’altra ballatona (quest’anno sono davvero tante!) che racconta di crisi e rinascite, forse specchio di una rinascita artistica della cantante. La voce soul e graffiante che conosciamo bene e la firma di Dardust non sembrano bastare però a dare la spinta a questo brano.
VOTO 6/7
RANDOM TORNO A TE
Un giovanissimo che di nuovo porta davvero poco: il brano sembra preso dal sottobosco di un Sanremo degli anni 90. Ascoltandolo potrebbe essere una cover band di Ultimo, se mai Ultimo avrà una cover band, con qualche influenza di Ed Sheeran. Per me era ancora troppo presto, soprattutto in questa categoria.
VOTO 5
FRANCESCO RENGA QUANDO TROVO TE
Renga è sempre Renga, ma ormai da tempo non sembra trovare la canzone giusta. Anche questa volta manca qualcosa, pur nel crescendo e nella ripetizione quasi ossessiva dei “sempre”, il pezzo non riesce a decollare. Sarebbe stato benissimo nel suo tour di qualche anno fa “Orchestraevoce”.
VOTO 7
WILLIE PEYOTE MAI DIRE MAI (LA LOCURA)
Il debutto sanremese per il rapper di Torino farà senz’altro parlare per l’attacco nel testo ai colleghi (alcuni pare anche in gara) che scelgono la strada facile e commerciale scendendo a compromessi. Tra tutti i testi sicuramente quello più politico e l’unico che fa espliciti riferimenti alla pandemia e alle chiusure, che a quanto pare erroneamente, pensavamo fossero un po’ al centro delle tematiche di questo festival. Cambi di ritmo in crescendo e anche qualche parolaccia che non guasta, per un brano che certamente funzionerà.
VOTO 7 ½
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