
Abbiamo dato le pagelle alle 24 canzoni del Festival di Sanremo
Dopo la prima serata del Festival, visto che, a differenza delle passate edizioni, quando i brani venivano suddivisi in due serate, l’impianto del direttore artistico Claudio Baglioni ha previsto la presentazione di tutte e ventiquattro le canzoni in gara, è già possibile fare i debiti confronti tra loro dopo il primo ascolto. Il mio giudizio e il mio voto, assolutamente personali, sono proprio quelli del primo ascolto perché, da sempre, la cosa che amo di Sanremo è lo scoprire tutte insieme un sacco di canzoni nuove e cercare di captare subito quelle che emergeranno sulle altre. A volte ci azzecco, a volte meno… Vediamo anche questa volta se il tempo mi darà ragione.
LE PAGELLE DEL FESTIVAL
NEK – Mi farò trovare pronto
Dunque… Sul fronte testo è quello che ci si aspetta dal Neviani che torna a Sanremo: sentimenti, amore, giochi di parole… Ma la musica riserva una sorpresa. Si tratta di un pezzo elettropop che nel refrain tira fuori addirittura un po’ di tecno Anni 90. Non solo radiofonica, quasi da ballare in discoteca. Un brano che ci accompagnerà sicuramente fino a primavera inoltrata. Voto: 7
NINO D’ANGELO E LIVIO CORI – Un’altra luce
…e anche quest’anno la canzone in dialetto c’è, e la portano Nino D’Angelo e Livio Cori. Nino D’Angelo, abbattendo qualsiasi pregiudizio è bravissimo, e accompagna un Livio Cori forse che forse, però, non è ancora pronto per questo palco. L’operazione potrebbe dare gli stessi risultati di quella Morandi – Cola di vent’anni fa. Il pezzo è carino, ma sembra che non decolli mai. Vediamo che succede… Voto: 6
ULTIMO – I tuoi particolari
Ultimo arriva a Sanremo tra i “vincitori annunciati”. Margrado l’età, dalla quale ti aspetteresti altro, la canzone che porta sul palco è classica, una storia d’amore finita miseramente, con un crescendo che cade in pieno nel cliché sanremese, ma che proprio per questo piacerà. Voto: 6
THE ZEN CIRCUS – L’amore è una dittatura
Un pezzo strano. Ritmo serratissimo, ma praticamente senza ritornello. Anche questo Festival ha la sua canzone che parla dei migranti, di politica e che racconta un po’ l’Italia di oggi attraverso immagini come, citando il testo, “Le porte aperte / I porti chiusi”. La critica già li osanna. Forse io sono troppo vecchio o nazionalpopolare… Voto: 5
FEDERICA CARTA E SHADE – Senza farlo apposta
Allora, abbiamo detto: la canzone in dialetto c’è, c’è anche quella sui migranti, ma il rap con la vocalist ce l’abbiamo? Eccolo! Questo è il pezzo che va dritto nella playlist di Spotify dei quindicenni. Federica Carta, ex concorrente di Amici, che si impone con la sua voce cristallina nel ritornello del rapper Shade piacerà sicuramente agli adolescenti. Per gli over 20 passerà ahimè inosservato… Voto: 4
ARISA – Mi sento bene
“C’è una nuova Rosalba in città” … e benvenuta alla nuova Rosalba! Brava e bella. Arisa canta una specie di inno alla vita. In questo brano c’è tutto: orchestrona con arrangiamento sapientemente catchy, la splendida voce di Arisa e il ritmo incalzante di un brano squisitamente pop come ormai purtroppo se ne sentono di rado. Voto: 8,5
SIMONE CRISTICCHI – Abbi cura di me
Per la serie “A volte ritornano”… Un brano molto intenso, ma praticamente senza un refrain. Un bel pianoforte, un violino qua e là, ma niente di più. Passa e va. Voto: 4,5
ACHILLE LAURO – Rolls Royce
Artista di punta della trap e del rap underground, per Sanremo abbandona un attimo il suo habitat per proporre un brano più rock, anzi direi punk-rock. Sul palco certamente catalizzerà l’attenzione, tirando in ballo nomi storici come i Doors e i Rolling Stones, ma anche Amy Winehouse. Potrebbe sembrare fuori luogo, ma, all’epoca lo sono stati anche Celentano o Vasco Rossi. Voto: 5,5
FRANCESCO RENGA – Aspetto che torni
Renga è fedele a se stesso, bella voce e interpretazione inappuntabile. La canzone è classica, ma nel senso negativo del termine, perché non dice assolutamente nulla di nuovo. Voto: 6
NEGRITA – I ragazzi stanno bene
Anche i Negrita riportano la politica sul palco dell’Ariston. Anche loro, come gli Zen Circus parlano di “barche senza un porto”, ma lo fanno con un pezzo che si cala molto meglio nel contesto sanremese. La canzone ha un testo intenso, ma anche un bel ritmo e, cosa piuttosto rara negli ultimi Festival, è orecchiabile. Voto: 7,5
EINAR – Parole nuove
Terzo classificato dell’ultima edizione di Amici, Einar approda all’Ariston dopo aver conquistato il primo dei due posti riservati ai vincitori di Sanremo Giovani. La canzone, come spesso accade a quelle degli ex di Amici, molto probabilmente andrà bene in radio, ma in questo contesto scivola via… Voto: 4,5
PATTY PRAVO – BRIGA – Un po’ come la vita
Immensa Patty. Già dalle prime note, se chiudi gli occhi puoi immaginarla sul palco che muove sinuosamente le mani. Accanto a lei, Briga, rapper che in questo brano sorprende piacevolmente con la sua voce. Però c’è qualcosa nella costruzione del pezzo che non torna, non convince… Insomma, per il ritorno all’Ariston di Patty Pravo ci si aspettava qualcosa di più. Voto: 7,5
DANIELE SILVESTRI – Argento vivo
Il brano di Daniele Silvestri, è senza dubbio uno dei più forti del Festival. Forte per il testo, molto lungo rispetto agli standard di questo palco, che racconta una storia di prigionia di un ragazzo di sedici anni e in carcere da dieci . Forte anche per la musica, un ritmo magnetico, incalzante, con un inserto rap che non guasta. Voto: 8
BOOMDABASH – Per un milione
“Ciao Lignanooooo! Al Festivalbar 2019 la nuova proposta dei Boomdabash…”: senti questo pezzo e ti appare Alessia Marcuzzi… C’è il sole, c’è il mare, c’è la spiaggia: il pezzo della band salentina durerà nelle playlist radiofoniche probabilmente fino alle soglie della prossima estate, ma non ha la forza di “Non ti dico no”, anche in assenza di un featuring importante come Loredana Bertè, di cui la loro ultima hit ha beneficiato. Voto: 5
ANNA TATANGELO – Le nostre anime di notte
Anna Tatangelo racconta la difficoltà di far ripartire una storia d’amore in crisi, e lo fa esattamente come ti aspetti da lei. Un pezzone sanremese nel senso più classico del termine e a questo punto viene da chiedersi: la Tatangelo è bellissima, giovane, una voce e un’intonazione top, ma perché insiste con queste ballad pressoché anonime che, ormai dovrebbe aver capito che non funzionano? Ai posteri l’ardua sentenza…Voto: 4,5
MAHMOOD – Soldi
Il brano di Mahmood è molto probabilmente il più cool e contemporareo del 69° Festival di Sanremo. Mischia immagini, atmosfere e ritmi multietnici. Un’artista che non disdegna uno sguardo al passato, ma è decisamente proiettato al futuro. L’utilizzo dell’autotune nel pezzo è già polemica… Voto: 7
PAOLA TURCI – L’ultimo ostacolo
La Turci sul palco dell’Ariston non ha mai deluso e non delude nemmeno quest’anno. Una delle poche cantautrici italiane, una signora cantante e un’artista coerente, ahimè spesso sottovalutata. Un pezzo intenso e molto elegante, perfettamente in linea con il suo stile. Voto: 7
EX OTAGO – Solo una canzone
Trattandosi di un gruppo del panorama indie-pop, già mi aspettavo la clonazione degli Stato Sociale dello scorso anno. Invece la loro proposta è un pezzo carino, romantico, che parla i come si vive l’amore a una “certa età”, quando il sentimento si evolve e, inevitabilmente cambia… Voto: 6
MOTTA – Dov’è l’Italia
E arriviamo al terzo brano che parla dei migranti… Forse un po’ too much, direi. Il testo, malgrado l’argomento ormai un po’ sfruttato, è estremamente originale e poetico. L’artista è uno di quelli osannati dalla critica. Non so che riscontro di pubblico potrà avere o quanto potrà essere passato in radio, ma qualche premio sicuramente lo porterà a casa. Voto: 6
LOREDANA BERTÈ – Cosa ti aspetti da me
Loredana is back for good. Vocalmente in forma, un pezzo forte, molto rock, scritto su misura per lei da Gaetano Curreri. Funzionerà sicuramente in radio, ma nel suo ultimo album LiBertè, che esce in un repackaging dopo Sanremo, c’era forse qualcosa di meglio. Comunque sempre grande Loredana! Voto: 7,5
ENRICO NIGIOTTI – Nonno Hollywood
Se fossimo negli Anni 80, la canzone del nipote trentenne che ricorda il nonno sarebbe stata sicuramente sul podio. Oggi chissà… Nigiotti lo conosce bene chi lo ha visto già anni fa a Sanremo Giovani, poi da Amici di Maria e infine a X Factor: con la sua chitarra e la faccia da bravo ragazzo ci riprova anche stavolta, ma non credo che sia quella buona… Un pezzo molto sentimentale, ma solo se vi piace il genere… Voto: 4,5
IRAMA – La ragazza con il cuore di latta
Irama se la gioca sull’attualità e nella sua canzone racconta la storia di Linda, violentata dal padre. Il rumore del battito del cuore quando scopriamo che la sventurata Linda è pure incinta, ci fa tanto rimpiangere il basso dell’intro di Cuore di Rita Pavone o di Cuore matto di Little Tony. Su un argomento simile, invito ad andare ad ascoltare su YouTube un pezzo rifiutato dalla commissione che oggi sta invece andando molto bene in radio, Caramelle di Pierdavide Carone e i Dear Jack. Come in passato, quello che Sanremo respinge, spesso funziona. Voto: 4
GHEMON – Rose viola
Dopo le rose rosse di Ranieri, la rosa nera della Cinquetti e la rosa blu di Zarrillo, quelle viola di Ghemon mancavano. Uno stile molto particolare, un groove sexy, quasi r’n’b e un motivo ipnotico che ti resta in testa. Piacevole. Voto: 6,5
IL VOLO – Musica che resta
Un filo meno lirici del solito, in questo brano i ragazzi del Volo sfiorano il pop. Ma il crescendo progressivo dell’orchestra e il finalone, portano inevitabilmente a pensare a una Grande Amore 2.0. L’avranno già scritto in duemila, ma lo scrivo anch’io… la “musica che resta” non sarà certamente questa canzone. Voto: 6
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